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Approfondimenti: Emergenza ambientale sul liturale Sud



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Approfondimenti » 30/07/2006

Emergenza ambientale sul liturale Sud

"Cerco l'estate tutto l'anno e all'improvviso eccola qua.."

L’incipit della celeberrima “Azzurro” calza a pennello per i tanti villeggianti che affollano in estate le abitazioni de “La Cipolla”, una località del litorale a sud di Brindisi, in agro di Torchiarolo, a metà strada tra le più note Torre San Gennaro e Lendinuso. C’è una sola sostanziale differenza: quell’“eccola qua” non s’ha da riferire alla bella stagione bensì ad una enorme e nefasta quantità di materia che dal canale “Infocacciucci” defluisce nel mare antistante le abitazioni.
Chi, come noi, ha deciso di incamminarsi sul litorale in una piovosa domenica di fine Luglio assiste ad uno scempio che non dimenticherà facilmente: sulla battigia ed in mare vi sono tonnellate di erbacce selvatiche, pali di fichi d’india, elenchi telefonici di Brindisi e provincia ancora imballati, materie plastiche, legname. Una gran quantità di oggetti che, dopo aver preso il largo, ritornano indietro spiaggiando in una delle conchette più caratteristiche della zona, quella che confina con l’affollatissimo Lido Presepe.
Un vero e proprio strazio. Allarmante? Sì, certo, ma un fugace sguardo a sinistra cade sul comignolo della Federico II che lancia nel cielo un sinistro fumo nero. Forse è peggio, ma ci siamo abituati.
Rassegnazione? Forse… ma andiamo avanti.
Seguendo la battigia arriviamo alla foce del canale. Laddove quelle che dovrebbero essere acque piovane defluiscono nel mare. Nei pressi c’è un piccolo centro nautico, meta, fino a pochi anni fa, di un consistente flusso di camperisti da tutta Europa.
Oggi il tutto drasticamente ridimensionato. Gli abitanti della zona ci dicono che un imprenditore milanese sta cercando di ottenere le autorizzazioni per costruire un campeggio. Ma si dicono convinti che tra i problemi ambientali e le lungaggini burocratiche non se ne farà nulla.
Rassegnazione? Forse. Ma la gente ha voglia di parlare.
“Quando piove è sempre cosi. E’ capitato anche un paio di settimane fa. Dal canale si riversa in mare una schifezza incredibile. Ma al Comune di Torchiarolo sembrano sordi. Non cambia mai nulla, anzi tutto volge al peggio”. Se davvero è così – e non c’è nessuna ragione per dubitarne – è triste pensare che la zona non sia mai stata vietata alla balneazione.
“Qualche anno fa, con fondi pubblici, hanno costruito un depuratore costato decine di milioni di euro. Ma quello che si riversa in mare non è certo opera di depurazione...”.
Il gruppo di persone intorno a noi si fa sempre più numeroso. “Oggi abbiamo chiamato il Sindaco – ci dicono. E’ arrivato qui, ha visto cosa stesse accadendo e se ne è andato dicendo di avvertire i Carabinieri”. E loro lo hanno fatto. Nella zona sono arrivate due pattuglie, una da Torchiarolo ed una del Norm di Brindisi. I militari, con garbo e gentilezza, hanno ascoltato le persone ed hanno controllato la situazione. Poi si è deciso di allertare l’Arpa, i cui tecnici hanno effettuato alcuni prelievi: all’interno del canale, alla foce e nei pressi del depuratore.
Sul posto sono giunti anche gli uomini del Corpo Forestale dello Stato. Il loro compito è quello di cercare di recuperare alcune tartarughe di specie protetta. Anch'esse sono state trascinate in mare dall’onda di fango e detriti. Alcuni villeggianti –magari per preservarle da morte certa - hanno pensato bene di portarsele a casa. Ma non è consentito dalla legge. Morirebbero ugualmente fuori dal loro habitat naturale. Uno degli operatori del vicino centro nautico ha offerto la propria collaborazione per recuperarle tutte.
Compito arduo ma non impossibile. Gli abitanti della zona hanno imparato a proprie spese quanti e quali danni possono essere cagionati dall’insensibilità dell’uomo verso l’ambiente. Siamo sicuri che tutte le tartarughe pescate nella melma saranno restituite.
“Torniamo in paese, l’estate è finita!”. E’ uno dei commenti rubati da un dialogo tra due uomini che tornano mestamente nelle loro abitazioni. E come dargli torto…
Rassegnazione? Sicuramente no.
La gente è arrabbiata e vuole vederci chiaro una volta per tutte. Non lascerà nulla d’intentato per far luce nel buio del mare in cui continua a nuotare.

"L’estate sta finendo, un anno se ne va… in spiaggia di ombrelloni non ce ne sono più…"

Pagine bianche
Erba selvatica
Erba selvatica
Erba selvatica sulla battigia
La foce del canale
Schiuma alla foce
Tecnici dell'Arpa al lavoro
Carabinieri e gli abitanti della zona
Arriva il corpo forestale


Testo: Oreste Pinto
Foto: Maurizio Matulli


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