01/03/2013

Diario di bordo. Pagina n. 163


“Il blues non ama i vincenti, si allontana quando ne sente l’odore. Il blues è la rivincita dei perdenti, il blues è il pane degli sconfitti (Giovanni Scafoglio).
Sbarcato nella nostra penisola durante la seconda guerra mondiale, il Blues è entrato a far parte del nostro patrimonio culturale musicale.
Nel 1945 il primo concerto blues in Italia (dedicato ai soldati americani), fu a Torino dove si esibì Big Bill Bronzy. Negli anni ’60 nacquero le prime bands di blues italiano. Lo spirito si rivelò da subito una realtà attuale e fresca. A fianco dei vari Guido Toffoletti, Fabio Treves, Roberto Ciotti, nel 1969, a Bari nacque la Via del Blues, con Gino Giangregorio (chitarra) e Dino Panza (armonica).
Attualmente la band è composta anche da Gaetano Quarta (voce), Luigi Catella (contrabbasso) e Marco Barile (batteria).
La “Via” è l’ultimo gruppo veterano della scena blues italiana.
Attendevamo con curiosità il 4° e nuovo capitolo della band barese. Quando il postino mi ha consegnato il plico con all’interno il nuovo album “World Out There”, l’emozione è stata così tanta, da non riuscire ad aprire la confezione. Il nuovo disco della “Via” è formato da 11 brani, dove traspare un’atmosfera di partecipazione ed emotività che va ad aggiungersi ad un lavoro colto e raffinato. “World Out There” è fatto di un sano blues, sudato e possente. Il blues ti accarezza l’anima attraverso canzoni belle, dirette e piacevoli, facendoti sentire i suoi odori attraverso il fango del Delta. Le antiche anime del blues ritornano con il feeling giusto. Un disco che si ascolta tutto d’un fiato e che mette nel lettore dei brani di grande spessore: largo uso di armoniche e chitarre, una perfetta sezione ritmica e un’ottima voce che personalizza la band.
Si tratta di un grandissimo ritorno per il blues italiano. Senza ombra di dubbio, “World Out There”, è uno dei migliori album di “musica del diavolo” pubblicati in Italia negli ultimi tempi. Certe cose succedono solo se ci credi, o se nel corso degli anni, continui a maturare esperienze e suoni sempre più personali, che confluiscono nello spirito, fino ad aumentarne la passione.
Il CD ha una bella confezione, con il booklet interno, dove sono riportati i testi scritti come in un racconto, curato da Peppino Leotto. La Via del Blues, conserva il grande merito di rendere ancora ricco di fascino e credibile il blues.
Il modo migliore per rispettare questa musica. Venerdi 1 ,marzo, la Via del Blues sarà ospite di “…CHE MARZO!”, la nuova rassegna di RadiazioniCult. Sul palco del Lab Creation di Mesagne, in esclusiva, la band presenterà il nuovo album “World Out There”.
L’ingresso è libero. Ciccio Riccio trasmetterà in diretta radiofonica e in streaming, l’intero concerto e l’intervista finale. RadiazioniCult è a cura di Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la collaborazione di Dario Ziza e Massimiliano De Nitto per la parte tecnica..

MARCO GRECO