Brindisi, 11/08/2006
Con tre minori tenta il furto nell'ex caserma dei Vigili. Arrestato
Tentano di rubare materiale elettrico e di altro genere dalla ex Caserma dei Vigili del Fuoco di Brindisi ma sono colti in flagrante dagli Agenti della Sezione Volanti
della Polizia di Stato.
Per uno dei malviventi, Gilberto D'Elia, 26 anni, si è proceduto all'arresto; per i suoi complici, invece, i poliziotti nulla hanno potuto, trattandosi di tre minori di età compresa tra gli 11 ed i 13 anni, pertanto non imputabili.
I fatti: verso le ore 16.45 di ieri, giunge alla centrale operativa della Polizia, una segnalazione di rumori sospetti all’interno della ex Caserma dei vigili del fuoco, in Via Provinciale per San Vito.
Una volta sul posto gli Agenti della Volante notano un’auto sospetta parzialmente occultata da fogliame e pietre. Probabilmente nelle intenzioni dei malviventi l'auto avrebbe dovuto dare l'impressione di essere in stato di abbandono.
All'interno del mezzo, che aveva il cofano posteriore socchiuso, i poliziotti individuano un'ingente quantità di cavi elettrici in rame completi di guaina in plastica da rivestimento. Di più. Dall'interno della caserma gli Agenti avvertono provenire dei rumori di picconamento e di rottura di vetri. Logica conseguenza, prima di intervenire, richiedere l’ausilio di un’altra Volante.
Arrivati i rinforzi, gli uomini delle due squadre avviano l'attività di perlustrazione ed avvicinamento alla zona e, giunti all'interno dello stabile, colgono di sorpresa due ragazzini intenti uno a picconare su di un tubo in rame facente parte dell’impianto dei termosifoni, l’altro a strappare dei fili elettrici dalle proprie sedi in plastica e sistemarli all’interno di un cartone.
Nel corso dell'operazione, durante la quale si è verificato il furto di materiale elettrico, rubinetterie in ottone, sifoni, manopole di apertura e chiusura e finestre in alluminio, per un totale di diverse decine di pezzi, viene bloccato anche Gilberto D'Elia che, dopo le formalità di rito, viene arrestato per furto aggravato in concorso con altre persone (minori non imputabili) ed istigazione a delinquere dei minori stessi.
I poliziotti provvedono, inoltre, al sequestro dell'auto, di proprietà del padre del D'Elia, di un martello da carpentiere, di una sega in ferro con manico rosso, di un paio di guanti e di una cintura di sicurezza, oggetti utilizzati per consumare il reato.
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