Brindisi, 09/07/2007
Carrefour: si licenzia per accontentare tutti ? - protesta dei Cobas
Il sindacato Cobas del Lavoro Privato denuncia gli ulteriori licenziamenti effettuati da una agenzia interinale per conto della Carrefour nell’ipermercato di Brindisi.
Tra questi c’è anche Luca Vitali, responsabile del Comitato lavoratori e disoccupati Brindisini e del Cobas Carrefour.
Luca Vitali, laureato in giurisprudenza che aveva già svolto in precedenza attività in diversi ipermercati ma tutti fuori da Brindisi, si era fortemente impegnato fin dal primo momento nel Comitato, nato tra l’altro proprio sul problema Carrefour per la ventilata ipotesi che a Brindisi fossero trasferiti lavoratori da altri ipermercati in crisi.
Di fatto era stato l’unico del Comitato a riuscire di varcare , dopo quelle maledette selezioni, quella soglia per cui aveva tanto lottato e riuscire a lavorare come operaio a riempire gli scaffali.
Il sindacato Cobas del Lavoro Privato chiede che Luca insieme agli altri licenziati vengano immediatamente riassunti.
Il clima di terrore creato dalla Carrefour al suo interno non poteva che colpire una persona che fin dal primo momento si era opposto a questa politica, che prevede l’allontanamento di chiunque a diverso titolo abbia espresso qualche considerazione o colpito dalle confidenze di qualche “ruffiano” riferite ai capi .
Il sindacato Cobas del Lavoro Privato ha chiesto un incontro alla Carrefour presso il competente Ufficio del Mercato del lavoro della Provincia, ed avvierà in questi giorni una campagna contro la Carrefour affinchè ritiri questi licenziamenti con una serie di iniziative che culmineranno con un sit-in davanti all’ingresso della Carrefour, quello che abbiamo bloccato durante la costruzione per 3 giorni.
Roberto Aprile per il Cobas del Lavoro Privato
Quelle che seguono sono delle considerazioni del gruppo di lavoratori licenziati in questi giorni:
Alcuni giovani lavoratori, impiegati fino al giorno 30 giugno scorso presso l’ipermercato Carrefour di Brindisi, denunciano le singolari e precarie modalità di impiego del personale all’interno della stessa azienda.
L’ipermercato di nuova costruzione nel capoluogo brindisino è ormai una realtà conosciuta e frequentata da circa quattro mesi; un tempo, purtroppo, sufficiente per aver già visto un notevole ricambio di personale al suo interno, nonostante sembrasse che i giochi delle assunzioni fossero terminati allo scadere delle fatidiche ed estenuanti selezioni che si svolsero a ridosso dell’apertura.
Si fa presente, innanzitutto, come la quasi totalità dei lavoratori è stata impiegata con contratti di lavoro interinale di breve o brevissima durata. Tra questi vi sono coloro che, avendo avuto l’ultima proroga di contratto per un periodo che andava dal mese di aprile al giorno 30 giugno scorso, pochi giorni fa non hanno ricevuto un ulteriore e sperata proroga del contratto in essere.
Per quasi tutti i ragazzi che sono rimasti a casa non vi è stata neanche una immediata spiegazione che giustificasse il mancato rinnovo contrattuale; chiedendo,poi, sia presso l’ufficio del personale Carrefour sia presso l’agenzia per il lavoro interinale (Worknet di Lecce), i “poveri sfortunati” sono stati, finalmente, messi al corrente delle politiche e delle ragioni aziendali che li hanno visti nuovamente disoccupati.
L’ipermercato, a quanto pare, non starebbe “vendendo abbastanza” per cui ci sarebbe bisogno di tagliare sul personale; ma forse non è neanche così, visto che si fanno avanti anche altre spiegazioni. L’ufficio del personale di Carrefour riferisce che l’azienda starebbe effettuando una sorta di turnazione del personale; in pratica chi ora rimane a casa lascerebbe spazio a qualcun altro che probabilmente lavorerà per pochi mesi o giorni per poi subire la stessa sorte. Questo, “per accontentare tutti” riferiscono quelli di Carrefour.
Arrivati a questo punto sono tante le domande che inevitabilmente ci si pone.
Possibile che chi ha superato le selezioni per entrare in azienda (alcune persone avendo,tra l’altro, trascurato altre possibilità di impiego) e, per la stessa ragione, ha svolto un corso di formazione, non abbia comunque garantita la sua permanenza nella stessa azienda, nonostante il buon rendimento sul lavoro? (si ricorda che questi lavoratori sono gli stessi che con molto impegno e fatica hanno effettuato le operazioni di allestimento dell’ipermercato).
Davvero il colosso francese ritiene giusto “accontentare” i propri addetti alle vendite o le proprie cassiere facendoli lavorare a mesi alterni o comunque in maniera del tutto saltuaria?
Con quale criterio vengono scelte le persone che devono rimanere ferme aspettando di essere, forse, nuovamente richiamate?
Da chi vengono rimpiazzati i lavoratori che hanno perduto il proprio posto di lavoro?
La flessibilità e quindi la precarietà del lavoro è già da tempo una triste realtà, ma è ancor più insopportabile doverne subire le conseguenze quando queste vengono poste in essere da coloro che, fregiandosi del proprio marchio leader, si insediano su territori già afflitti dalla piaga del dissesto socio-economico e qui si propongono come fautori di sviluppo economico ed occupazionale.
Non è certamente questo lo sviluppo e l’occupazione che desideriamo!
Il territorio brindisino ha visto sorgere intorno a se fin troppe “cattedrali nel deserto”. Oggi chiediamo che si difendano i nostri interessi che trovano ragione nella necessità di sopravvivenza quotidiana come nelle legittime ambizioni di tanti giovani volenterosi, anzichè nelle speculazioni affaristiche della multinazionale di turno.
Ogni entusiasmo che questi ragazzi hanno avuto verso Carrefour e l’affidamento che essi hanno riposto sulle gratificanti prospettive professionali che gli erano state rappresentate trovano oggi una totale smentita. Non solo si ritrovano senza un lavoro, e peraltro con la sensazione di aver investito male il proprio tempo, trascorso all’
interno di un’azienda che per oltre tre mesi li ha tenuti sulla corda, sottoponendoli a stress con più o meno gratuite pressioni sullo svolgimento e la resa lavorativa e sempre con il sottinteso “ricatto occupazionale” fornito dalla scadenza contrattuale.
Per quanto detto, gli ex lavoratori dell’ipermercato Carrefour chiedono e rivendicano l’immediato rientro al luogo di lavoro con contratto che, se pur part-time, abbia contenuto di continuità temporale. In mancanza di una celere risposta da parte dell’azienda Carrefour si preannunciano manifestazioni di protesta da tenersi nei prossimi giorni davanti le porte del centro commerciale “Le Colonne”.
COMUNICATO STAMPA Cobas Carrefour
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