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Brindisi, Scuole elementari: quando due circoli diventano uno...



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Brindisi, 27/10/2009

Scuole elementari: quando due circoli diventano uno...

La scuola è un argomento di cui si sente sempre parlare, occupa molto spazio nelle notizie dei giornali e telegiornali, diventa oggetto di scontro politico ogni volta che un governo tenti qualsiasi accenno di riforma. Ma mentre la maggior parte dell’ opinione pubblica si fa un’idea da ciò che legge o vede attraverso i mass media, solo chi frequenta quotidianamente la scuola scopre poi gli effettivi problemi che la attanagliano.
Da diversi anni, ormai, assistiamo impotenti a drastiche e puntuali riduzioni di finanziamenti, che avvengono con particolare accanimento proprio nei confronti della scuola (e anche della sanità, a dire il vero), fondamentale pilastro della società, forse perché è un campo d’azione dove non tutti possono poi riscontrare la conseguente regressione, ma solo chi ne fa effettivamente parte.
Mi riferisco soprattutto ai docenti e agli studenti, ovviamente, ma anche ai loro genitori. Sono queste persone che subiscono le conseguenze dei tagli che anno dopo anno vengono compiuti dai nostri politici tramite le rigorose leggi finanziarie che i vari governi cercano di utilizzare per assestare i malandati conti pubblici.
Avendo due figli in età scolare, da alcuni anni ho avuto modo di frequentare di nuovo l’ambiente didattico e di constatare i cambiamenti avvenuti dal momento in cui io stesso la lasciai al termine degli studi.
Pur meritando considerazioni approfondite, non starò a dilungarmi su questioni riguardanti l’accesso a scuola di nuovi insegnanti o la conferma dei precari, il materiale didattico e di cancelleria sempre più scarso, i disservizi provocati da termosifoni spenti o mensa al di sotto delle aspettative (giusto per fare qualche esempio).
Vorrei porre l’attenzione invece su una questione prettamente logistica, che pure è importante ma di cui si parla solo quando (purtroppo) avvengono eventi drammatici: terremoti che colpiscono intere classi solo perché gli istituti scolastici non sono stati costruiti a norma, incidenti dovuti a crolli di solai e simili perché non si è provveduto in tempo ai lavori di manutenzione. Alcune cose banali, come la riparazione di una cancellata, o un po’ più importanti, come una fogna intasata, vengono spesso accantonate aspettando forse i soldi dell’intera ristrutturazione dell’ immobile.

Come tanti altri, anche il III Circolo “Cappuccini”, dove ho iscritto i miei figli, subisce questo destino con spiacevoli conseguenze.
Questi i fatti: la Direzione Didattica del IV Circolo, avendo un immobile inagibile, ha ottenuto dall’Ufficio Tecnico del Comune che alcune sezioni di scuola dell’infanzia venissero ospitate, a titolo temporaneo, presso il plesso San Giovanni Bosco, appartenente al III Circolo.
Questa temporaneità dura ormai da sette anni e, mentre prima erano solo quattro sezioni ad essere ospitate, quest’anno sono diventate addirittura sette.
Fermo restando la collaborazione e la disponibilità del Dirigente Scolastico dei “Cappuccini” ad ospitare temporaneamente alcune classi, l’aumento da quattro a sette sezioni (circa 150 bambini) ha avuto come conseguenza che gli scolari ospitanti si sono trovati quest’anno nell’impossibilità di utilizzare laboratori e biblioteca, e di fare attività motoria nell’unico spazio agibile a tale scopo, corrispondente all’atrio del piano terra (non esistendo una vera palestra).
Il Dirigente Scolastico aveva a suo tempo suggerito una soluzione più equa e giusta per entrambi i Circoli che all’atto pratico non è stata neanche presa in considerazione dall’Ufficio Tecnico.
Rendo noto pertanto che anche il Consiglio di Circolo, nella seduta dello scorso 16 ottobre, ha espresso la propria contrarietà alla risoluzione presa dall’Amministrazione Comunale, alla quale, con nota ufficiale al Sindaco e all’assessore alla Pubblica Istruzione, ha chiesto di rivedere tale decisione, affinchè i disagi delle parti interessate siano ripartiti più giustamente.

GIOVANNI RICUPERO - IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEL III CIRCOLO DIDATTICO


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