Brindisi, 27/12/2009
Tomaselli (PD) sulla vicenda Enac-Ryanair
Il 17 dicembre scorso un’ordinanza del TAR Lazio ha rigettato la richiesta di sospensiva di Ryanair nei confronti del provvedimento dell’ ENAC con cui si prevede la possibilità per i passeggeri nel nostro paese di utilizzare, al pari del passaporto e della carta di identità, anche altri documenti in corso di validità, la cui legittimità discende formalmente dalla normativa vigente.
A seguito di tale ordinanza la compagnia RYANAIR è tornata a minacciare la sospensione dei voli da numerosi scali italiani compresa la cancellazione dell'apertura delle nuove basi di Bari e Brindisi prevista per il prossimo mese di gennaio: con una singolare quanto arbitraria interpretazione, infatti, l’Amministratore Delegato della Ryanair Michael O'Leary aveva chiamato in causa “problemi di sicurezza”.
In realtà, come ha ribadito più volte l’ENAC, il piano nazionale della sicurezza prevede esplicitamente che vengano accettati i documenti in corso di validità, non limitandoli al passaporto o alla carta d’identità, ma rimandando alla normativa nazionale l’individuazione di tali documenti. Il passeggero, pertanto, ha la possibilità di dimostrare la propria identità anche attraverso documenti diversi dal passaporto e dalla carta di identità, secondo quanto previsto dall’ordinamento italiano. L’ENAC ha sostenuto l’imperatività di tali norme ribadendo che la verifica dell’identità del passeggero attiene a profili di pubblica sicurezza e che, pertanto, le disposizioni relative non possono essere derogate dalle parti in ambito contrattuale, in quanto si tratta di norme di diritto pubblico.
Tale evidente discrasia rischia di determinare disagi e disguidi a danno dei passeggeri che non hanno con sé il passaporto o la carta di identità, ma che sono muniti di altri documenti di identità validi in Italia e rischia, altresì, di creare confusione e disorientamento circa la coerenza e l’affidabilità delle stesse procedure di sicurezza.
Quanto all’apertura di due nuove basi di Ryanair a Bari e Brindisi, da dove dovrebbero partire dal prossimo gennaio rispettivamente altre nove e altre quattro rotte, si ricorda che tale progetto è il frutto di un lungo impegno della Regione Puglia e di un importante investimento pubblico a supporto di tale nuova offerta di collegamenti aerei.
Tale prospettiva è fondamentale per contribuire a consolidare il sistema aeroportuale pugliese, che negli ultimi anni cresce in modo costante e che, dai nuovi collegamenti programmati, prevede un aumento stimato del traffico passeggeri che potrebbe sfiorare i due milioni di passeggeri, con una ricaduta occupazionale indiretta sul territorio regionale di mille unità per ogni milione di passeggeri trasportati.
Obiettivi che in alcun modo possono oggi essere messi in discussione da vicende marginali come quella in corso.
Per questo lo scorso 19 novembre eravamo già intervenuti, assieme ad altri senatori del PD (Mongiello, Maritati e Filippi), con una interrogazione urgente al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli – che si allega in copia – chiedendo un intervento del Governo su una materia così delicata che rischia di produrre allarme nei viaggiatori italiani.
Sollecitiamo, pertanto, l’intervento del Ministro delle Infrastrutture, finora del tutto silente sulla vicenda, perché si metta fine all’allarmismo che la stessa sta suscitando in questi giorni nei passeggeri di tutto il Paese ed, in particolare, nei cittadini pugliesi.
COMUNICATO STAMPA SALVATORE TOMASELLI - SENATORE DEL PARTITO DEMOCRATICO
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