Brindisi, 25/03/2003
Il vicepresidente Friolo sulla cartolarizzazione dei debiti agricoli
Pubblichiamo integralmente il comunicato stampa a firma del Vicepresidente dell'Amministrazione Provinciale, Maurizio Friolo.
"Il conseguimento di risultati importanti, come nel caso della sospensione della procedura di recupero della situazione debitoria riguardante i contributi previdenziali, impone certamente la necessità di trovare forme collaborative anche tra le forze politiche di più schieramenti. Per far questo è, però, indispensabile che si faccia chiarezza su tutto e che nessuno voglia barare per fare più bella figura dinanzi ai cittadini.
Alcuni esponenti locali del centro sinistra stanno assumendo con soddisfazione il ruolo di piccoli sobillatori di popolo, facendo sfoggio delle loro doti demagogiche e strumentali.
Dopo il caso Arneo, risolto non certo per merito delle manifestazioni di piazza ma più semplicemente per l'impegno precedentemente assunto dalla Giunta regionale e, in particolare, dall'assessore regionale all'Agricoltura Nino Marmo, ora si parla con insistenza del problema riguardante la cartolarizzazione, cioè dei crediti che lo Stato vantava nei confronti degli agricoltori e che ha ceduto a società private per il recupero di dette somme. Nessuno degli esponenti di sinistra ha mai detto la verità sulle origini di questa vicenda. Una verità scomoda a tal punto da essere taciuta. Si preferisce, evidentemente, dimostrare di voler affrontare il problema unicamente nell'addossare responsabilità al Governo e nel chiedere adesso soluzioni. Si tratta, quindi, di un'azione di denuncia che è però falsa nell'impostazione e nella motivazione essenziale. Il centro sinistra non può ignorare, infatti, che l'invenzione della cartolarizzazione è stata partorita dal Governo D'Alema. Sono stati i suoi ministri ad affidare a società private quella che doveva essere una riscossione dello Stato al fine di recuperare, tra l'altro, somme davvero irrisorie. Si calcola, infatti, che da questa azione vessatoria compiuta dalle società lo Stato riuscirebbe ad incamerare meno del 10% delle somme dovute. In altri termini l'affare non lo farebbero né lo Stato e né, ovviamente, i contribuenti. A questo punto pensare dove possa nascondersi il guadagno diventa pure facile.
Al senatore Euprepio Curto, componente della Commissione parlamentare Antimafia, intendo proporre, nel corso di un convegno che andremo ad organizzare a giorni sui problemi dell'agricoltura, di farsi promotore di una commissione parlamentare d'inchiesta che accerti se vi sia stata mai effettiva necessità di inventare la procedura della cartolarizzazione e di verificare l'entità degli eventuali benefici, ma soprattutto gli interessi ampi di cui potrebbero usufruire le società private impegnate nella cartolarizzazione. Sarà altrettanto interessante conoscere i criteri di scelta di queste società e le somme introitate per essere riuscite ad ottenere i pagamenti dagli agricoltori. Agricoltori, si badi bene, che, come è noto, operano in una situazione di grave difficoltà economica se non altro per i danni provocati dalle avversità atmosferiche e per la crisi dei mercati. Sembra, quindi, un atteggiamento spavaldo e ipocrita quello assunto da alcuni esponenti del centro sinistra quando, facendo finta di ignorare l'origine delle cose, tentano di incitare alla protesta gli ignari agricoltori. Una protesta, è bene precisare, che trova già sul nascere l'appoggio della Provincia, della Regione e l'ampia disponibilità del Governo centrale, in primo luogo del ministro dell'Agricoltura Alemanno. Tant'è vero che d'intesa con alcuni rappresentanti della Giunta regionale e alcuni parlamentari intendiamo fare emergere, dal convegno di prossima convocazione, una proposta organica da formulare direttamente al ministro per realizzare concretamente l'intento di abolire la cosiddetta cartolarizzazione. Fare in modo, ad esempio, che lo Stato riacquisti dalle società private i crediti che il Governo D'Alema aveva affidato loro: un'ipotesi che, ovviamente, sarà posta in discussione nel convegno e che poi sarà esaminata a livello ministeriale per verificarne il grado di fattibilità. Su questi obiettivi comuni ci può essere convergenza con chiunque, purché ciascuno partecipi con il proprio contributo di idee ma, soprattutto, con l'onestà intellettuale che il problema richiede e i cittadini meritano".
COMUNICATO STAMPA DELL'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI BRINDISI
Dalla redazione giornalistica di Puglia TV - Brindisi
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