Brindisi, 27/10/2010
Le Associazioni sul sequestro delle torce del petrolchimico
Le nostre associazioni avevano più volte, e da anni, richiamato l’attenzione delle competenti autorità sul ripetersi di anomale combustioni in torcia di materiali presenti nel petrolchimico in cicli produttivi interrotti da incidenti asseritamente attribuiti a black-out.
Avevano inoltre, in particolare con una nota del settembre 2008, rivolto un appello alle competenti autorità amministrative perché si adoperassero per fare accertare le cause dell’allarmante fenomeno e alla Magistratura perché valutasse la sussistenza di condizioni tali da consigliare l’avvio di indagini rivolte a accertare eventuali responsabilità di rilievo penale.
Oggi apprendiamo che la Magistratura si è mossa ed ha avviato, anche attraverso provvedimenti di sequestro, un’indagine giustificata certamente da situazioni di inquinamento e di pericolo per la salute e l’incolumità dei cittadini.
Ne diamo atto con animo rassicurato ma dobbiamo però rilevare che sul versante amministrativo gli organi competenti non hanno finora assunto iniziative rivolte a fare chiarezza su quanto in questi anni è accaduto e ad informare adeguatamente la popolazione.
Così come ci auguriamo che le dirigenze delle aziende coinvolte nella vicenda si inducano a collaborare proficuamente con la Giustizia e si adoperino per rimuovere eventuali situazioni di illegalità a tutela anche della salute e del posto di lavoro dei propri dipendenti.
Italia Nostra, Legambiente, WWF Brindisi, Fondazione”Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Acli Ambiente, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Salute Pubblica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente.
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