Brindisi, 14/05/2011
CDR a Cerano, il Comune contro tutti: "quali alternative per evitare l'emergenza rifiuti?"
La gestione del ciclo dei rifiuti è uno dei problemi con cui ogni territorio è chiamato a fare i conti per evitare l’insorgere di gravi e sempre più frequenti emergenze ambientali. Il conferimento dei rifiuti solidi urbani in discarica ben presto non sarà più possibile ed anche l’unico impianto ancora disponibile in tutta la provincia di Brindisi è in via di esaurimento. Un motivo in più perché l’Amministrazione Comunale si ponga con la necessaria sollecitudine l’esigenza di individuare soluzioni alternative effettivamente percorribili.
Una di queste è certamente la raccolta differenziata ed in tale direzione nel capoluogo si sta operando con particolare impegno per favorire la graduale ma costante crescita dei volumi di tale raccolta, con il conseguente minore ricorso alla discarica.
E’ evidente, però, che tutto questo non basta e quindi si devono ipotizzare soluzioni alternative.
Della questione, pertanto, si è discusso anche nel corso della conferenza di servizi svoltasi a Roma lo scorso 31 marzo per il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale per l’esercizio della centrale termoelettrica “Federico II” dell’Enel.
In tale sede il Comune di Brindisi ha chiesto al Presidente della Conferenza di servizi di valutare, nell’ambito del Piano di utilizzo delle biomasse proposte dall’Enel, anche la fattibilità tecnica di adeguamento impiantistico della centrale termoelettrica che preveda l’alimentazione in co-combustione con il combustibile solido secondario (ex CDR) nelle quantità non superiori a quelle previste nell’ambito della produzione provinciale e comunque non superiore a quello che sarà prodotto dall’impianto di trattamento dei rifiuti di proprietà comunale.
Il tutto, ovviamente, dopo aver preso visione di uno studio di fattibilità che l’Enel si è impegnata a presentare in tempi brevi e dopo i pareri di una apposita commissione tecnica circa le garanzie per l’ambiente e la salute dei cittadini.
In quella sede, peraltro, i rappresentanti della Regione Puglia (l’ing. Caterina Dibitonto e l’ing. Pierfrancesco Palmisano, su delega diretta sottoscritta dal Presidente Vendola) hanno affermato che la richiesta del Comune di Brindisi è coerente con le previsioni della pianificazione regionale in materia di rifiuti.
Fin qui la cronaca di quanto avvenuto in sede di conferenza di servizi.
Adesso, invece, prendiamo atto che la Regione Puglia, attraverso il Presidente Vendola e l’Assessore all’Ambiente Nicastro, ha escluso che il combustibile ex CDR possa essere utilizzato all’interno della centrale di Cerano. Tale inversione di rotta impone, pertanto, alcune precisazioni.
Il Comune di Brindisi non ha una particolare vocazione riguardante la soluzione dello smaltimento dei rifiuti attraverso la combustione in uno dei gruppi di produzione della centrale dell’Enel. L’unica concreta esigenza, invece, è quella di stabilire in tempi anche relativamente brevi come risolvere il problema dei rifiuti.
In questa ottica l’Amministrazione Comunale sta ipotizzando varie soluzioni, ma è necessario che tutti i soggetti interessati propongano soluzioni percorribili.
La Regione Puglia, come è noto, proprio attraverso l’attuale guida politica, ha accantonato l’ipotesi di ricorso ai termovalorizzatori. Adesso è bene dire con chiarezza se si vuole fare marcia indietro rispetto a tale decisione o se ci sono alternative che consentano, già a partire dai prossimi mesi, di evitare una pericolosa emergenza rifiuti.
Il rischio da scongiurare, insomma, è che il ricorso ormai sempre più frequente a scelte dettate dal timore di perdere consensi provochi danni incalcolabili all’ambiente e pregiudichi il futuro di un territorio.
COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BRINDISI
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