Brindisi, 25/05/2011
Il Faro su "la costa di Brindisi ed il polo integrato di Acque Chiare"
Questa fine di maggio vede due importanti ricorrenze per il litorale di Brindisi, infatti:il 31 scade l’Ordinanza con la quale il Sindaco ha vietato la balneazione, la sosta ed il transito nei litorali pubblici non interessati da concessioni demaniali (spiagge) e nota come “Ordinanza della Conca”;
il 29 maturano tre anni dal sequestro della struttura e della spiaggia di “Acque Chiare”.
Ambedue le vicende: effimera ed irrazionale la prima e sostanzialmente assurda la seconda, vedono interessato il comparto turistico di Brindisi che non riesce ad avere alcuna proiezione verso un futuro alla “Salentina” in virtù di una sostanziale incapacità di programmazione e di proiezione politica.
Sull’Ordinanza sentiamo veramente la necessità di stendere un “velo” e ringraziamo l’anticiclone delle Azzorre che non ci ha permesso di andare a godere dei primi bagni di sole e né di farlo fare ai tanti turisti che hanno ritenuto di accogliere le nostre proposte e venire a trascorrere le prime vacanze primaverili nei territori di Brindisi, Carovigno, Ostuni e Fasano; nel caso contrario, chi avesse inopinatamente deciso di fare il primo bagno nelle meravigliose spiagge libere del litorale a nord di Brindisi, avrebbe rischiato una sonora multa.
Della vicenda di Acque Chiare non abbiamo mai ritenuto di entrare nel merito delle tristi vicende giudiziarie ma, in virtù di una situazione politica precaria e quindi senza alcuna possibilità imminente di migliorare le nostre performance di promozione del territorio, non possiamo più frenare il nostro istinto associativo e, pur non entrando nel merito della vicenda, sentiamo la necessità di esprimere alcune considerazioni.
“Acque Chiare”, a nostro parere ed in virtù dell’opportunità di lavoro offerta, doveva rappresentare l’inizio di uno sviluppo turistico costiero; il primo di un susseguirsi di villaggi, campeggi, alberghi, bar, ristoranti e chioschi di gelati che avrebbero dovuto, con ordine normativo e programmazione, dare a Brindisi quella svolta di “città turistica”, svincolandola da altre forme di sudditanza di sviluppo inquinante e men che meno sostenibile.
Così ci sembrava che all’inizio stesse avvenendo e che tutto andasse secondo le buone regole amministrative: concessione edilizia, certificati di agibilità, regolari rogiti notarili, erogazione di mutui, ecc. proiettando il nostro territorio verso una continuità turistica con i territori di Carovigno ed Ostuni.
Siamo ancora certi, se pur con le decennali perdite di tempo, che una costa come la nostra, peraltro supportata dalle infrastrutture presenti (porto e aeroporto), potrebbe attirare migliaia di turisti e offrire incredibili opportunità di lavoro ai nostri ragazzi ed a tutto il comparto turistico.
“Acque Chiare” è nata come “Polo Turistico Integrato”, dalla capacità di un imprenditore che ha avuto la lungimiranza di individuare uno sviluppo possibile di un’area costiera abbandonata e da riconvertire a servizi con la costruzione di un grande albergo di 500 stanze con piscina, anfiteatro, centro benessere ecc. e con la realizzazione di un gran numero di residenze.
Insomma, nulla di trascendentale, anzi assolutamente “normale” se i termini di paragone sono rappresentati dai territori dei comuni di Ostuni, Carovigno e Fasano che, anche loro con il placet della Regione, hanno programmato il loro sviluppo (e che sviluppo!!) sulle risorse della fascia costiera!!
Noi operatori turistici siamo mortificati e depressi perché il “Polo turistico integrato” di “Acque Chiare” ci avrebbe fatto lavorare molto e con quello entusiasmo che è tipico di chi intende promuovere e far conoscere qualcosa che appartiene a se stesso, alla propria origine!!
E lo stavamo anche facendo, promuovendo la spiaggia di “Acque Chiare”, attrezzata con cabine affittabili da chiunque e lettini disponibili per chi avesse avuto l’intenzione di trascorrere una giornata a mare; spiaggia ordinata dove non era consentito mettere pericolose bombole del gas all’interno delle cabine…...
Spiaggia che fatto parlare di Brindisi a livello nazionale grazie ai Campionati Nazionali di Beach Volley che si sono tenuti negli anni 2006 e 2007 e ad altre manifestazioni che hanno visto la partecipazione di numerosi personaggi pubblici; persino i giornali di gossip parlavano di Brindisi!!!
Oggi acque Chiare è sotto sequestro e per un, accanimento giudiziario, per noi incomprensibile, ai proprietari non è consentito accedere alle proprie abitazioni in quanto il provvedimento di custodia giudiziale è stato limitato al solo richiedente.
Insomma, quello che doveva essere il volano, lo start up, ecc. dello sviluppo turistico della costa a Nord di Brindisi e che doveva attivare tutta una serie di economie in positivo, fra cui anche quella relativa agli operatori turistici è rimasto solo “Polo turistico dis-integrato” facendo regnare, per volontà di incapaci, invidiosi ed arroganti il DEGRADO, quello che è sovrano lungo la costa fra le tante abitazioni abusive che si affacciano sulla falesia e godono di benefici pubblici che al semplice cittadino non è consentito.
In definitiva, siccome l’Associazione “Il Faro” prende linfa vitale dai fatti piacevoli e spiacevoli che subisce il nostro territorio e tale “linfa” si esterna con grande intensità emotiva, con passione, con sentimento, beh !! siamo costretti a dire che siamo stanchi di subire Ordinanze di Sindaci e dirigenti che limitano i diritti dei Cittadini, anche quando non vi sono pericoli, non vi è falesia in erosione.
Quella stessa “linfa” che ci porta a fare un “tifo sfrenato” nei confronti del popolo di “Acque Chiare” che da anni si batte per la salvaguardia dei propri diritti acquisiti e che, ancor più per noi, hanno individuato nel territorio costiero posto a nord di Brindisi, il naturale prolungamento della esplosione turistica dell’area costiera di Carovigno, Fasano ed Ostuni e la cerniera di collegamento con il fecondo e turistico Salento.
Basta, siamo stanchi di vedere morire il nostro territorio fra il degrado, la sporcizia e l’incapacità politica; sentiamo la necessità di dialogare con gente “capace di futuro”, per noi, per i nostri figli e per il rispetto che deve portare al territorio, puntando ad una propria valorizzazione in termini di sostenibilità e di turismo.
COMUNICATO STAMPA IL FARO -
ASSOCIAZIONE OPERATORI TURISTICI ,
SOCIALI E CULTURALI
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