Brindisi, 23/05/2012
Il Rabbino Capo del Mezzogiorno al Morvillo-Falcone
Questa sera, il Rabbino Capo di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia, Rav Scialòm Bahbout, al termine della Conferenza, organizzata dagli Ebrei di Brindisi sul Tema: “I 10 Comandamenti. Analisi ed attualità”, si è recato presso l’Istituto Morvillo-Falcone per deporre un messaggio per la Famiglia Bassi ed un fiore.
Non rientra nella tradizione ebraica portare fiori ai defunti o depositarli nei luoghi dove le persone sono morte ma, accogliendo l’appello delle Autorità cittadine e del Sindaco Consales, in primo luogo, anche gli Ebrei di Brindisi, simbolicamente ed attraverso il loro Rabbino, hanno voluto aderire all’invito civico.
Per l'occasione il Rav Scialòm Bahbout ha inviato una lettera ai genitori di Melissa Bassi. Di seguito ne riportiamo integralmente il testo:
A Massimo e Rita Bassi, genitori di Melissa,
la notizia dell’assassinio di Melissa ha colto tutti di sorpresa e ha lasciato tutti sgomenti. La comunità ebraica e non solo, era rimasta sgomenta dopo l’attentato e l’assassinio di bambini a Tolosa, assassinio che faceva seguito ai molti altri perpetrati da terroristi in Israele - assalto a una scuola a Maaloth, i numerosi attentati alle pizzerie e alle discoteche di Tel Aviv e di Gerusalemme in cui furono assassinati decine di ragazzi - e l’attentato alla Sinagoga di Roma in fu assassinato il bambino di neanche due anni Michael Stefano Tachè, ma nessuno avrebbe potuto immaginare che episodi del genere potessero verificarsi in Italia. Eppure anche qui il terrorismo ha colpito senza pietà e inesorabilmente vostra figlia, vittima innocente di un folle che per il momento non ha ancora un nome.
In questi casi, la tradizione ebraica afferma che non si possono trovare parole davvero consolatorie, perché nessuna parola può essere adeguata per dei genitori colpiti nell’affetto più caro che hanno, quello dell’unica loro figlia. Le condanne, anche quelle provenienti dalle fonti più autorevoli, servono a poco se non sono poi accompagnate dalla volontà ferrea di non lasciarsi intimidire. Cosa fare quindi? Cercare di far sì che il sacrificio di Melissa serva almeno per la società che va educata a reagire con forza a qualsiasi atto terroristico, quale che sia la sua matrice e ovunque si manifesti anche in una casa lontana dalla nostra.
“Terra non coprire il suo sangue”: fa sì che coloro che hanno ideato, organizzato e realizzato questo delitto possano presto essere assicurati alla giustizia, fa sì che il ricordo di Melissa rimanga nei nostri cuori, che il nostro impegno a essere sempre più vigili non venga mai meno. e che non ci lasciamo sconfiggere dalla paura.
Un pensiero va anche alle ragazze ferite: a Vanessa, Selena, Sabrina, Vittoria, Azzurra e Veronica. A voi che siete state colpite dal terrorismo siano presenti e servano le parole di un grande maestro del Chassidismo: Rabbi Nachman di Brazlav diceva: “Tutto il mondo, tutta la vita, sono come un ponte molto stretto, ma ciò che conta è non avere per niente paura”.
Scialom Bahbout
Rabbino Capo del Meridione
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