“Tanto premesso, il Consigliere Comunale Avv. Daniele Ancora nell’espletamento della propria funzione istituzionale ed in funzione di controllo e garanzia chiede che il Comune di San Pietro V.co proceda senza indugio alcuno all’annullamento del permesso di costruire rilasciato in data 8.2.2007”.
Così recita l’istanza protocollata dal consigliere Ancora Daniele in data 18.10.2012, e da una lettura superficiale può sembrare che questi stia svolgendo funzioni di controllo e garanzia (anche se rientranti in competenze degli organi esecutivi…!!!), ma dopo il consiglio comunale tenutosi a fine novembre le dichiarazioni effettuate dal vice Sindaco Saponaro hanno consentito di scoprire i veri interessi di Ancora. Se viene annullato il permesso di costruire dell’8.2.2007 (Giunta Rollo) rilasciato alla General Edil Srl, la moglie di Ancora, proprietaria di un immobile confinante, potrà supportare anche la sua richiesta di risarcimento danni chiesti alla General Edil nella misura totale di €.100.000,00 o €.150.000,00 e l’Avv. Ancora in qualità di legale (e non di consigliere comunale) potrà ottenere il pagamento di spese e competenze legali. Il ragionamento è semplice: non vuoi risarcire?
Bene, chiedo al Comune di ordinare la demolizione di quanto edificato nonostante nel 2007 (Sindaco Rollo) ha rilasciato un regolare permesso di costruire.
L’interesse personale di Ancora, quindi, gli ha talmente offuscato le idee, da indurlo a presentare non come Avvocato ma come consigliere comunale (per dare più vigore ed impulso alla azione) “nell’espletamento della sua funzione” l’annullamento del permesso di costruire! Alla faccia della funzione istituzionale richiamata in premessa.
Riassumendo, dal 2007 al marzo 2010, come legale della moglie, e dall’aprile del 2010 (data in cui è stato eletto) al febbraio 2012, in qualità anche di consigliere Comunale, per ben cinque anni e nonostante i Giudici si fossero già espressi in suo favore, nessuno ha contestato l’operato del Comune. Evidentemente in quei cinque anni il consigliere Ancora e la moglie speravano di ottenere il risarcimento pari a centinaia di migliaia di euro ed il pagamento delle spese e competenze legali, per cui era inopportuno sollevare un polverone!
Nel febbraio del 2012, non avendo raggiunto il risultato sperato di ottenere dalla società costruttrice somme cospicue di denaro ritenute, da chi doveva pagare, ingiuste (una sorta di “ricatto” – nel senso non penale del termine – in danno di chi ha costruito rispettando le regole dettate dal PRG e dal Comune che ha rilasciato il permesso di costruire), basta restare in silenzio, si cambia casacca in consiglio comunale, si passa all’opposizione e si avvia tutto il circo mediatico, per cui l’Avvocato consigliere Comunale chiede l’annullamento in autotutela del permesso di costruire e l’intera opposizione insorge in suo favore.
Ci inchiniamo tutti al senso del dovere del Consigliere Ancora, modello di rispetto di regole deontologiche e dettate dal ruolo istituzionale svolto. Del resto la sua visione “familiare” del ruolo è stata sotto gli occhi di tutti. Selezione operata dal Comune di San Pietro V.co per il censimento agricoltura: la moglie di Ancora partecipa ma è sfortunata, in graduatoria si posiziona prima o seconda delle non selezionate; ritenta con il censimento popolazione: è più fortunata, è in posizione utile in graduatoria per cui lavora e percepisce il compenso dal Comune di San Pietro V.co (siamo colpiti dal gesto di disponibilità verso gli altri, verso chi, magari disoccupato, non ha avuto la stessa possibilità; complimenti al Consigliere comunale che pensa solo ai bisogni della collettività); progetto formativo denominato “Lavorare in biblioteca: gestione, catalogazione, valorizzazione e fruizione.
Il caso del fondo Melli” approvato con deliberazione della Giunta comunale n. 33/2011, su 50 partecipanti 25 selezionati e la moglie dell’Avv. Ancora ancora una volta rientra tra le 25 selezionate, togliendo una possibilità a giovani ragazzi che speravano di poter usufruire del progetto formativo con tanto di attestato rilasciato dalla società che lo ha gestito. La legge vieta tutto ciò? Non mi importa verificarlo, ma nessun consigliere comunale ha fatto finanche partecipare moglie o figli a selezioni di tal fatta, ha consentito alla propria moglie di ricevere compensi dal Comune per censimento od altro: in quel caso, evidentemente, non entra in gioco il rispetto del ruolo istituzionale e la necessità di poter esercitare liberamente “la funzione di controllo e garanzia prevista dalla legge”. Si tratta di pagine oscure e negative, ma, udite udite, è giunto il momento del riscatto per il Consigliere Ancora e per tutti i consiglieri comunali del PD e di Nuovamente Democratica: possono dimostrare che la vicenda avviata da Ancora non aveva solo l’obiettivo di far conseguire a sua moglie un lauto risarcimento e non era legata al risentimento verso il vice Sindaco Sandro Saponaro, ma aveva obiettivi molto più nobili e di elevato interesse pubblico.
Infatti vi è il convincimento che la stessa violazione posta in essere dalla General Edil (lo rammento si tratta della distanza inferiore a 10 metri tra pareti finestrate) che ha unito Ancora ed il PD nel chiedere l’annullamento in autotutela del permesso di costruire è stata commessa anche dal consigliere Regionale Pino Romano, il Don Rodrigo locale, nell’edificare la sua abitazione in San Pietro Vernotico. Io ritengo che abbia una parete finestrata a distanza inferiore di mt.10.
I consiglieri Rollo, Ancora, Valzano, Giordano, Argentieri, Esposito, Solazzo, Ragusa, per timore reverenziale non volevano dirlo, ma gli aiuto io, andate a ..… misurare la distanza tra pareti finestrate nell’abitazione di Romano e, se riscontrate che è inferiore a 10 metri, chiedete anche al simbolo del PD in San Pietro V.co di demolire quanto non rispetta una norma che esiste dalla fine degli anni sessanta, e quindi anche quando proprio lui, in qualità di Sindaco, ha approvato nel 1997 e nel 1999 il Piano regolatore generale, cioè le norme che gli hanno consentito di costruire e violare la legge. E quand’anche abbia costruito precedentemente in pendenza di piano di fabbricazione le cose non cambiano, il divieto era già esistente.
Il Consiglio di Stato IV sez. con sentenza nr.5557 22.9.2013 ha chiarito che anche una sola parete se finestrata deve stare a 10 metri dalla parete del confinante ed a prescindere dal fatto che la parete sia al primo piano o meno. Sono altresì convinto che anche altri consiglieri di opposizione si trovano nella predetta condizione, per cui tutti hanno ancora la possibilità di porre in essere un gesto ancor più nobile, autodenunciarsi. Pensate che occasione storica hanno tutti i consiglieri di opposizione: possono farsi misurare da Ancora (uno dei più esperti in materia di distanze tra pareti finestrate) la distanza (se fatto in proprio, l’emozione del risultato può far commettere errori) e, autodenunciandosi tardivamente, ringrazieranno in un pubblico comizio Ancora per aver sollevato il problema ed avergli consentito di eliminare una violazione di legge (chiude la finestra o arretra il muro) di cui ignorava l’esistenza. IN caso contrario depositassero una autocertificazione con la quale dichiarano che gli immobili personali (se della moglie possono condividere l’autocertificazione) non hanno pareti finestrate che violano la legge nazionale. Se si giunge a tale risultato, che dimostrazione di serietà, coerenza e senso del dovere, che momento di elevazione del ruolo di consigliere Comunale!
Se invece ciò non accade dobbiamo giungere alla conclusione che per favorire un interesse personale ed una istanza risarcitoria della moglie, Ancora, Romano e Rollo e tutti i consiglieri del PD intendono smentire gli atti approvati dalle loro amministrazioni (Romano e Rollo hanno retto le sorti del Paese ed hanno deciso l’approvazione del PRG dal 1997 al 2008 inserendo la clausola da loro stessi contestata) e soprattutto hanno deciso di creare danni immensi al Comune, ai tecnici progettisti che saranno esposti a risarcire tutti quei cittadini (e sono tantissimi) che hanno avuto il torto di rispettare la legge regionale e comunale voluta da Rollo e Romano con il PRG non rispettando la distanza di 10 metri tra pareti finestrate, e tanti cittadini costretti ad abbattere muri od a chiudere finestre e luci.
Il Paese deve ringraziare il Consigliere Ancora perchè, se avrà ragione, costringerà l’Ufficio tecnico a rivedere tutte le situazioni in cui è stata violata la distanza tra pareti finestrate, per cui tantissimi cittadini, compreso Romano od alcuni consiglieri comunali, saranno interessati a tale vicenda! Ma attendiamo di vedere se Ancora, Rollo & Co, insomma i “bravi” consiglieri comunali di opposizione avranno mai il coraggio di chiedere al loro “Don Rodrigo” ed a se stessi di abbattere l’abitazione per la parte in cui viola la distanza di 10 metri dalla pareti finestrate pur di consentire ad Ancora, nella sua funzione di controllo e garanzia, di ottenere il risarcimento per la sua famiglia di un centinaio di migliaia di euro (ammettendo che gli competa)!
Vedremo e leggeremo con piacere gli stessi manifesti, gli stessi articoli, la stessa denuncia che ha colpito la General Edil Srl, di sentire il comizio in cui si autoaccusano, oppure scopriremo che Romano ha diritto a restare impunito, magari per prescrizione visto che in un’altra vicenda, forse ancor più grave, ciò è già accaduto e lui ha deciso di avvalersene.
La vita è piena di tante sorprese, e per il prode Don Rodrigo ed i suoi “bravi” consiglieri comunali le sorprese stanno tutte per venire a galla! Il tempo consentirà di ben valutarle, tanto è certo che per legge fisica resteranno sempre a galla!
Avv. Pasquale Rizzo
Sindaco di San Pietro Vernotico
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