Sull’orlo del baratro, un gruppo di lavoratori della Società Santa Teresa Spa di Brindisi rivolgono un appello alle istituzioni ad ogni livello (vescovi delle diocesi di Brindisi ed Oria, presidente della provincia Maurizio Bruno, governatore Vendola, parlamentari, consiglieri regionali, sindaci dei comuni del brindisino, segretari dei partiti, associazioni di categoria) per chiedere un loro impegno concreto per salvare i posti di lavoro.
Questo l’appello:
“A poche settimane dalla scadenza dei piani d’impresa con l’Ente Provincia (il 30 aprile prossimo) non è concepibile che non si sia ancora trovato uno spazio nella fitta agenda del governo regionale sul caso della nostra società partecipata.
Ad un passo dal licenziamento, chiediamo lumi sulla nostra situazione. Molti lavoratori hanno famiglie mono-reddito ed alcuni con mutuo e finanziamenti sulle spalle. Chiediamo che venga indicata chiaramente dalla regione Puglia quale è la strada da percorrere, se questa strada porta a possibili programmi di finanziamento dei servizi da attivare sul territorio oppure se c’è la possibilità di utilizzare diversamente le nostre competenze o se, semplicemente, verremo a breve licenziati.
Qualcuno deve prendersi la responsabilità di scelte chiare, lo dovete a noi, alle nostre famiglie. Ci rivolgiamo innanzitutto agli esponenti del governo regionale ed anche nazionale (il problema delle partecipate coinvolge l’intero Paese). Lo dovete all’onorabilità del ruolo che ricoprite, perché l’unica cosa che non possiamo accettare è che si arrivi alla fine di aprile e si spenga tutto in silenzio.
In questo momento così drammatico, favorito dall’assenza di proposte e dall’inerzia delle istituzioni locali e nazionali, valga quell’insegnamento di irriducibile speranza, oggi sempre più attuale, che risuona nei momenti di “allarme” a livello occupazionale: “Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”.
UN GRUPPO DI LAVORATORI DELLA SOCIETA’ SANTA TERESA
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