May 25, 2025

Già in tempi non sospetti, intercettando le paure dei dipendenti, ma anche l’approssimazione e la leggerezza con cui le istituzioni stavano affrontano il problema, ho avanzato le mie preoccupazioni sulla futura pianta organica della provincia di Brindisi.

Nella giornata di ieri, nel corso del consiglio Provinciale, queste preoccupazioni hanno preso forma nella bozza di pianta organica sottoposta al consiglio dal segretario generale, per l’occasione giardiniere armato di cesoia automatizzata chiamato a tagliare la metà della pianta organica. Si tratta di un 50% di dipendenti, ancora senza un nome e un cognome e quindi, almeno per i consiglieri, un freddo numero o, se si preferisce, una spaventosa percentuale.

Questa bozza diventerà una delibera ufficiale una volta approvata dalla stessa assise che, oggi, si ritrova a doversi assumere un’enorme responsabilità, per altro “alla cieca”, sulla base di criteri decisi, appunto, dalla dirigenza.

Per questo, insieme al capogruppo di Fratelli d’Italia Grazia Neglia, ho chiesto al presidente dell’ente Maurizio Bruno una riunione urgente con i capigruppo, i rappresentanti sindacali ed i componenti dell’Osservatorio Provinciale preliminarmente allo svolgimento del consiglio previsto per il 30 e il 31 di marzo.

Questo al fine di esaminare congiuntamente le proposte relative alla dotazione organica e, quindi, con l’obiettivo di tutelare al meglio tutti i lavoratori a busta paga dell’Ente. Se la situazione attuale è figlia, in origine, delle scelte scellerate del Governo centrale e della legge Delrio, è giusto che almeno la politica locale si assuma le proprie responsabilità guardando negli occhi padri e madri di famiglia che meritano di essere chiamati per nome e cognome. Altro che freddi numeri davanti cui lavarsi le mani.

 

Giuseppe Cavallo
Capogruppo Ncd consiglio Provinciale Brindisi

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