May 26, 2025

Il suo corpo fu rinvenuto legato ad un palo e con un colpo di pietra alla testa, sul tetto di una masseria nei pressi del complesso turistico “Aqua In” in contrada Lamaforca, agro di Carovigno (Brindisi).

Fu un omicidio che scosse l’opinione pubblica quello eseguito la notte tra il 24 ed il 25 luglio 2006. Anche perché la vittima era il gestore di uno dei locali estivi più frequentati di tutta la provincia di Brindisi.
Si trattava di “Hugo” Eggo Buthz, 70 anni, cittadino tedesco residente da 17 anni in Italia, proprietario del pub “Hugo” di Pantanagianni.
L’allarme fu dato dalla moglie, anche lei tedesca, che – sulle prime – riferì di quattro uomini a volto coperto che avrebbero tentato una rapina degenerata quando Hugo tentò una reazione e salì sul tetto per chiedere aiuto.
“Hugo” – raccontò la moglie in una ricostruzione dettagliata – fu ucciso per 30.000 euro, a quanto, cioè, ammontava il denaro che l’uomo teneva nascosto in una cassetta di metallo riposta all’interno di una vecchia lavatrice.
Ma la ricostruzione della donna aveva molte falle. E qualche tempo dopo gli investigatori giunsero alla conclusione che Cristiane Klaus, avesse avuto un ruolo importante nell’omicidio. Assieme a lei fu accusato Cosimo Galante, di Mesagne.
E della colpevolezza della donna era convinto anche il pm del processo celebrato dinanzi alla Corte d’Assise di Brindisi: l’accusa aveva chiesto l’ergastolo per la Klaus e la condanna a 3 anni e 6 mesi per Galante. La donna era accusata di aver ucciso (o fatto uccidere) il marito, il complice per reati minori.

La sentenza, invece, ha detto che non vi è alcun colpevole. L’autore del delitto sarebbe, quindi, un’altra persona non ancora identificata. Cristiane Klaus è stata condannata a due anni di reclusione per reati minori; 21 mesi al suo presunto complice. Pena sospesa per entrambi

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