La specifica situazione del Comune di Torchiarolo, riguardo ai superamenti dei livelli di PM 10, deve essere affrontata con azioni condivise e responsabili.
Enel, che si è resa disponibile mettendo a disposizione le competenze tecniche e il supporto economico, ha già preso contatti con le istituzioni locali per fare fronte comune contro le emissioni dei camini domestici (“focaliri”) che secondo il rapporto dell’ARPA Puglia sono responsabili (fino al) del 92% delle emissioni di PM 10, in funzione delle stagionalità.
E’ infatti vero, e non è un caso, che i superamenti delle concentrazioni di polveri sottili (PM10) avvengano con una certa frequenza solo nei periodi invernali e, rispetto all’intera rete di qualità dell’aria, prevalentemente o esclusivamente dalla centralina di Torchiarolo.
L’Arpa, ha realizzato nel territorio brindisino, uno dei più moderni e avanzati sistemi di rilevamento e monitoraggio della qualità dell’aria a livello europeo attraverso la razionalizzazione della rete delle centraline che nel tempo erano state installate anche grazie all’implementazione con nuove stazioni di monitoraggio. A questo Enel ha contribuito con un’apposita convenzione stipulata con l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. I dati rilevati in continuo sono molto rassicuranti e restituiscono una fotografia più che positiva della qualità dell’aria nella provincia di Brindisi.
L’impegno di Enel al miglioramento continuo delle prestazioni tecniche ed ambientali della centrale “Federico II” è il frutto di massicci investimenti costanti nel tempo e la condotta dell’azienda nei confronti del territorio ha sempre rappresentato un caposaldo e un forte punto di attenzione nei confronti dell’intera comunità locale.
Infine, nel “Rapporto Mal d’aria 2015” stilato da Legambiente (http://www.legambiente.it/contenuti/comunicati/mal-aria-2015-di-legambiente), “PM10 ti tengo d’occhio 2014”: la classifica dei capoluoghi di provincia che hanno superato con almeno una centralina urbana la soglia limite di polveri sottili in un anno (dati 2014), su 88 capoluoghi di provincia monitorati, Brindisi non presenta particolari livelli di attenzione a differenza di molti altri capoluoghi italiani che hanno una qualità dell’aria assai peggiore e dove non sono presenti centrali elettriche.
Centrali, che secondo alcuni studi di primarie università e autorevoli istituti di ricerca internazionali sarebbero responsabili dell’1% delle emissioni totali di particolato mobile (polveri).
COMUNICATO STAMPA ENEL
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