August 25, 2025

cantine-della-legalitaMercoledì 22 Luglio, alle ore 19.00, presso la Villa confiscata alla SCU sita in località Santa Barbara (Torchiarolo) saranno inaugurate le “Cantine della Legalità” .

Alla cerimonia partecipano Michele Emiliano (presidente della Regione Puglia), Teresa Bellanova (sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), Alfredo Prete (Prefetto di Brindisi), Maurizio Bruno (presidente della Provincia di Brindisi), Marco Di Napoli (Procuratore della Repubblica di Brindisi), Mons. Domenico D’Ambrosio (Arcivescovo di Lecce), Nicola Serinelli (Sindaco di Torchiarolo), Davide Patti (Vicepresidente Libera), Alessandro Leo e Fabio Zullo (Terre di Puglia – Libera Terra).

 

Le “Cantine della legalità” – scrive in una nota Nicola Serinelli, Sindaco di Torchiarolo – sono il frutto del progetto approvato dal Ministero dell’Interno finalizzato alla produzione di eccellenza di vino biologico da parte della cooperativa Terre di Puglia, che gestisce i beni confiscati alla criminalità: una villa e ben trenta ettari di terreno impiantato a vigneto vergine.

Dopo che la villa intestata all’ex cassiere della SCU è stata confiscata e concessa al Comune di Torchiarolo, le cantine, che un giorno smerciavano vini “amari” in buona parte del paese … , si avviano a vivere una più esaltante stagione di vita e di speranza.
Il progetto (finanziato nel Piano operativo nazionale per la sicurezza, cofinanziato da U.E. per 1.160.000 euro) di fatto ha recuperato, ristrutturandoli, i depositi e la cantina, rimasti per anni in disuso.

 

Scopo del progetto è quello di creare un centro integrato di imprenditoria sociale in grado di sperimentare e produrre vino biologico, svolgendo attività di formazione sui temi legati all’enologia, al turismo enologico ed enogastronomico.

Il tutto parallelamente alle attività agricole già svolte dalla cooperativa e a quella di formazione alla legalità che trova il suo punto di massima espressione nei campi di volontariato organizzati da Libera, Arci, Cgil e Spi.

 

“Finalmente -continua Serinelli – una Luce nuova illumina un lembo di terra che sino a qualche anno fa sembrava irrimediabilmente compromesso perché assoggettato ai poteri forti che, comunque, non producono speranza, men che meno vita alle persone e alle cose.

Finalmente si é ridata energia a beni che per lungo tempo hanno rappresentato il potere della criminalità; grazie all’impegno delle forze sane della società locale, ora diventano volano per lo sviluppo di un’economia legale, sostenibile e solidale. Per molti, soprattutto giovani, portatori di handicap, ex detenuti e più in generale uomini di coraggiosa speranza, il recupero di questo patrimonio e la sua reimmissione nel circuito della legalità diventa opportunità di lavoro e soprattutto di riscatto sociale, che svincola dalle logiche assistenziali e dalle tentazioni di un’economia criminale, sempre in agguato là dove il territorio e soprattutto la politica faticano a dare risposte ai bisogni della gente.”

 

Conclude il primo cittadino di Torhciarolo: “Sarà finalmente giunto il tempo in cui un diritto è riconosciuto come tale e non come una elemosina, cortesia o favore … da far pesare al momento opportuno per il conseguimento di ben altri ignobili scopi”.

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