Il presidente Emiliano ha spiegato come la Giunta nella seduta di martedì sera abbia approvato “la mozione presentata dal PD, condivisa dall’intera maggioranza di centrosinistra, dal Movimento 5 Stelle e da una esponente di Forza Italia”, specificando che la Rete RE.A.DY “consente di scambiare buone prassi in relazione a determinate attività, strumenti per contrastare la discriminazione di genere e combattere l’omofobia, principi universalmente condivisi e parti fondamentali della nostra azione di governo. Stando nella rete noi abbiamo l’opportunità di vigilare e di reagire.
Ho aderito da sindaco della città di Bari alla Rete RE.A.DY e l’esperienza positiva maturata mi porta ad affermare che nessuna battaglia ideologica si svolge all’interno di questa associazione. Anzi, come Amministrazione comunale abbiamo tratto grande vantaggio. Collaborando con il Comune di Torino abbiamo messo in campo moltissime iniziative perfettamente coerenti con il programma di Governo del centrosinistra”.
“Martedì sera – ha proseguito Emiliano – speravamo che la decisione della Giunta fosse preceduta da una discussione sul tema da parte del Consiglio. Non era e non è nelle nostre intenzioni esautorare l’assemblea, tuttavia la questione portata all’attenzione della Giunta aveva una particolare importanza e per questo abbiamo ritenuto di assumere una posizione coerente con il programma di Governo, il che non esclude il parere del Consiglio regionale, nonostante l’adesione alla Rete è posta in capo all’esecutivo e non al Consiglio i cui eventuali indirizzi specifici da esercitare all’interno della rete saranno sempre ben accetti.
Da consigliere regionale, più che da Presidente della Regione voglio esprimere il mio punto di vista.
In questa regione si sono consumati dei drammi collegati all’omofobia. Ho partecipato al funerale di persone suicidatesi perché, purtroppo, la loro vita è stata resa impossibile. Non nascondo che, se in passato non avessi avuto il coraggio e l’aiuto per conoscere meglio il mondo nelle sue diverse prospettive oggi avrei idee completamente sbagliate sulle questioni di genere. Quindi, concedersi la possibilità di migliorare la conoscenza del mondo attraverso scambi di buone prassi con altre Amministrazioni e con altre Regioni, è un gesto di intelligenza, oltre che di civiltà.
Conoscere le cose serve ad esprimere meglio il proprio concetto e la propria libertà.
Per questo ho ritenuto di accogliere la mozione dei consiglieri PD e di aderire alla rete RE.A.DY nel rispetto delle leggi attualmente vigenti e di avere soddisfatto le richieste della maggioranza, del Movimento 5 Stelle e di singoli consiglieri dell’opposizione.
Viceversa, trovo assurdo il confronto-scontro tra le ragioni di proteggere dalle discriminazioni e le ragioni della tutela della famiglia. Solo delle persone irresponsabili possono contrapporre questi due elementi.
Quando discuteremo della legge di bilancio avremo modo di affrontare tutte le questioni legate al patrimonio straordinario, protetto dalla Costituzione, che è la famiglia. E’ una discussione da fare nella sede propria senza ingenerare conflitti.
Il Consiglio, anche con il sostegno dell’Esecutivo, ha il diritto di approfondire tutte le questioni che attengono alla tutela delle persone ed al sostegno alle famiglie perché questo tema fa parte del programma.
Posso dirvi con assoluta certezza che non ho voluto travalicare il diritto del Consiglio a discutere. Quello che vorrei tentare di evitare è che all’esterno venissimo percepiti come persone che contrappongono la protezione delle persone dalle discriminazioni, ai valori della famiglia. Sarebbe un errore catastrofico perché le famiglie sono le principali interessate affinché i loro figli o componenti non siano mai vittime di violenza o discriminazioni”.
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