Tiene banco negli ultimi giorni il polverone alzato dal 73° Referendum della storia della Repubblica italiana, quello in cui i cittadini saranno chiamati ad esprimersi in merito all’utilizzo o meno dei voucher, il prossimo 28 maggio.
Il voucher è uno strumento che consente al datore di lavoro di reperire immediatamente manodopera, utile soprattutto alle piccole e piccolissime imprese agricole, commerciali e artigianali che hanno discontinuità a livello produttivo o che vivono di lavori stagionali. Nati per impedire il dramma del “lavoro sommerso”, nel 2016 sono stati quasi 7 milioni quelli venduti in Puglia.
Non volendo entrare nelle modalità di utilizzo e nelle complesse tematiche inerenti il mondo del lavoro, Angelo Maci, Presidente di Cantine Due Palme esprime il suo dissenso sulla possibilità di eliminare uno strumento che più volte ha agevolato il lavoro delle piccole imprese, senza alimentare il lavoro nero: “Eliminare il voucher significa penalizzare i piccoli agricoltori, le piccole aziende che non possono permettersi di avere sempre manodopera e che ne hanno bisogno solo in determinati momenti – spiega Maci, che continua – significa favorire un aumento eccessivo di tutte quelle pratiche burocratiche che fanno sì che il nostro Paese sia sempre più lento”.
Uno strumento probabilmente da modificare, per far sì che non ci sia un abuso, vero male di ogni eccesso. Ma eliminarlo creerebbe senza dubbio un problema ancora più grave. “Ci schieriamo al fianco delle piccole imprese, ma soprattutto dei piccoli agricoltori che gestiscono quei pochi ettari di vigneti a livello familiare, e che al momento della vendemmia hanno urgente bisogno di manodopera”, chiude il Presidente di Cantine Due Palme.
/c.s. cantine due palme
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