Approfondimenti » 16/09/2004
Anche a Brindisi si manifesta per le due Simone
Il comitato contro la guerra e per la liberazione degli ostaggi ha organizzato per Sabato 18 Settembre 2004 a partire dalle ore 17,30, in Piazza Vittoria a Brindisi, una manifestazione democratica per ribadire la solidarietà agli ostaggi della guerra in Iraq e contro la guerra in tutte le sue forme.
Il comitato, che è in stato di mobilitazione permanente, chiede la liberazione per Simona Torretta, Simona Pari, Ra’ad Alì Abdul Aziz e Mahnaz Bassam
In un volantino diffuso per divulgare la manifestazione, si ricorda, tra l'altro, che, nell’ambito delle attività umanitarie svolte da “UN PONTE PER”, Simona Pari è stata a Brindisi il 7 Maggio 2004 per una conferenza con gli studenti del Liceo E. Fermi per promuovere atti di sostegno alla popolazione irakena.
Gli organizzatori della manifestazione ritengono che “guerra e terrorismo siano le due facce della stessa medaglia: sfruttamento della popolazione civile e delle risorse ad essa destinata e oppressione per tutti coloro che sono fuori dagli interessi economici diretti (leggi Petrolio).”
Per questo motivo il comitato chiede al Governo italiano:
- Che impegni tutte le forze diplomatiche a sua disposizione per assicurare la libertà degli ostaggi italiani e non;
- Che cessino immediatamente i bombardamenti e le azioni di rappresaglia;
- Che, contestualmente all’impegno diplomatico, avvii la procedura per il ritiro delle forze di occupazione del contingente italiano così come ha fatto la Spagna;
- Che vi sia il ripristino dello stato di diritto attraverso l’applicazione dell’art. 11 della Costituzione Italiana;
- Che si impegni sul fronte della lotta al terrorismo attraverso l’appoggio ed il finanziamento della cooperazione italiana presente in Iraq e nelle aree di guerra;
Nel volantino si sottolinea che l’unica manifestazione spontanea della società civile irakena è avvenuta proprio a sostegno delle nostre cooperanti, distintesi per il lavoro di aiuto reale alla popolazione civile, vittima dell’embargo prima e dell’occupazione poi.
Infine si ricorda che l’organizzazione “UN PONTE PER” è presente in Iraq dal 1991, finanziandosi sempre e solo con le sue attività e svolgendo ruoli altrimenti impossibili per la popolazione.
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