Approfondimenti » 07/10/2004
Il Sindaco Mennitti scrive al Ministro Lunardi
Riportiamo integralmente la lettera che il Sindaco di Brindisi Domenico Mennitti ha inviato al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, con la quale ha indicato i settori in cui sono necessari interventi infrastrutturali per avviare una nuova fase di rilancio dell’economia locale.
Mennitti ha rivolto un invito al Ministro per un “incontro di lavoro” con il Consiglio Comunale di Brindisi.
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Signor Ministro,
la Città di Brindisi vive emergenze che, per la loro consistenza e stabilità rischiano di compromettere irrimediabilmente lo sviluppo della Comunità. Vi è, peraltro, la consapevolezza che crisi del settore industriale, performance negative dei livelli occupazionali nel corso degli anni, problematiche ambientali,conseguenti fenomeni di compromissione della socialità, sono elementi che sfuggono al livello locale e regionale per richiedere l’attenzione statale.
Per avviare una nuova fase di rilancio dell’economia locale, converrà che gli interventi infrastrutturali rappresentano un pilastro riconosciuto per praticare ipotesi di sviluppo, perché, in fondo, le infrastrutture sono capaci di definire un sistema urbano e la sua qualità.
Da questo punto di vista la prima problematica della Città concerne il Porto. Esso garantisce davvero la fluidità delle relazioni con la Grecia e con il Medio Oriente non solo dell’Italia, ma dell’intera Unione Europea. È una struttura, Signor Ministro, che, senza dubbio, da sempre è stata il vero portale di una “autostrada del mare” che, ultimamente, proprio grazie al Suo operato su scala comunitaria, è diventata un asse infrastrutturale.
Il nostro sistema portuale però, insieme a pochi altri in Italia, possiede una specifica peculiarità: è strettamente integrato, interconnesso con la Città e l’interazione danneggia sia l’organizzazione dell’urbano che la funzionalità portuale.
Vi è la necessità, quindi, di rendere accessibile il Porto e, al tempo stesso, di apprestarlo perché si distingua in modo funzionale la parte relativa alla movimentazione delle merci da quella destinata ai passeggeri.
Sono abbondanti i motivi, dunque, per spingere verso la definizione di un accordo di programma con l’Autorità portuale, in modo da inventariare l’insieme di interventi utili a dare efficienza al Porto e garanzia di fluidità alla mobilità urbana.
Altra criticità concerne il collegamento stradale tra l’asse Bari – Lecce, la Città di Brindisi ed il sistema portuale; un tema questo già noto da molti anni all’ANAS che, finora, non è stato adeguatamente affrontato.¬
Il risultato è che la mancata realizzazione di un apposito asse di penetrazione stradale, soprattutto al sud della Città, rende non solo difficili le interazioni tra la viabilità di scorrimento e quella di penetrazione, ma addirittura compromette la vivibilità di interi quartieri.
Ulteriore tematica è relativa alla intermodalità e quindi all’interporto. Questo impianto, previsto dal Piano generale dei trasporti e, soprattutto, inserito nel I° Programma delle Infrastrutture Strategiche approvato dal CIPE nella seduta del 21 dicembre, può, davvero, diventare una piastra logistica capace di generare valore aggiunto non solo per lo sviluppo economico di Brindisi, ma per l’intero sistema regionale.
In proposito, ritengo opportuno ricordarLe che c’è la massima disponibilità a definire precise strategie con i gestori della piastra logistica di Taranto, anche alla luce del fatto che l’asse ferroviario che collega i due porti si configura come un vero “canale secco” fra le due realtà intermodali.
In tal modo, non solo si amplificherebbero gli interessi comuni dei due nodi, ma si genererebbe una naturale complementarietà tra un sistema intermodale, quello di Brindisi, caratterizzato da una pluralità di funzioni, e quello di Taranto, dedicato ad una crescente movimentazione di container.
Trattando di infrastrutture un’attenzione particolare merita l’aeroporto di Brindisi; un impianto strategico per un’ area vasta, quale quella salentina, che serve le tre province di Lecce, Taranto e Brindisi.
L’ampliamento sia della pista che dell’aerostazione sono interventi già previsti e, si spera, da realizzare quanto prima.
Sarebbe, invece, opportuno intraprendere azioni che diano all’aeroporto funzionalità e ruoli strettamente complementari con la propria posizione strategica, quali, in particolare, l’attività cargo, quelle legate al controllo ed all’assistenza al volo, le attività industriali relative al sistema aeronautico.
L’ultimo approfondimento riguarda il nodo stazione ed il collegamento con l’impianto aeroportuale, lo scalo portuale e l’area industriale di Brindisi.
In precedenza si era già sottoscritto un apposito Accordo di Programma con le Ferrovie dello Stato SpA; appare, però, indispensabile rivederlo, anche alla luce di fatti nuovi quali la crescita della domanda passeggeri nel nodo stazione, la elettrificazione della tratta ferroviaria Brindisi – Taranto, la crescita della domanda di trasporto di merci sull’asse ferroviario Bari – Brindisi - Lecce (Surbo).
Signor Ministro, questi punti, queste necessità, sopravanzano senza dubbio, la capacità di intervento comunale ed imporrebbero, perciò, un approccio nazionale.
Le sono grato sin d’ora per l’attenzione che Vorrà prestare a quanto innanzi.
Le rivolgo, per questo, invito per un incontro di lavoro con il Consiglio Comunale di Brindisi ove possano essere approfondite tali questioni esiziali in qualsiasi ipotesi di sviluppo territoriale.
Della mia più alta considerazione.
Domenico Mennitti
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