Isola di G. Sciarra » 08/10/2004
Amministrazioni a rischio. Pericolo latente e ricorrente.
Il viaggio avventuroso che Domenico Mennitti ha intrapreso non sta
risultando molto tranquillo.
Le acque incominciano a incresparsi, e l’aria
fa intravedere all’orizzonte l’arrivo di probabili buriane.
La statura dell’uomo politico Mennitti, stride al confronto di alcuni suoi compagni di viaggio.
Evitiamo di parafrasare la nota catalogazione riguardo l’essere umano di Leonardo Sciascia. Il programma politico del sindaco presuppone un radicale diverso modo di vedere e fare politica, richiede grandi capacità e saldezza nei proponimenti.
Doti difficili da trovare e soprattutto da mantenere.
Il cammino è stato intrapreso da poco è già i trabocchettisti hanno cominciato a fare capolino, a lavorare ai fianchi.
Questo modo di operare, questo clima di incertezze, di poca trasparenza mi ricorda il lungo periodo di conflittualità sociale che questa città ha vissuto a causa delle vicende energetiche. Non vi era sindaco che nell’osare
di porre ostacoli alla prepotenza dell’Enel non dovesse poi mettere in conto
di avere i giorni contati.
Michele Errico, Lorenzo Maggi, ultimi tra gli
altri.
Le loro disavventure politico-ammistrative sono riconducibili sempre
e soltanto al loro atteggiamento non supino nei confronti dell’Ente
elettrico.
In seguito Giovanni Antonino, avendo capito l’antifona, è riuscito a durare
più di tutti. Contestualmente il consumo del carbone – combustibile
prediletto dall’Enel – ha raggiunto quantitativi tanto vergognosi quanto
enormi, di pari passo sono state fatte passare convenzioni barzelletta che
hanno cancellato ogni tipo di garanzia per la città, ogni decenza è stata
cassata.
Ma direte voi, se l’Enel ha ottenuto ciò che si prefiggeva, la
conflittualità dovrebbe essere finita, cosa c’entra tutto ciò con la latente
crisi di questa amministrazione?
Sarà che vedo fantasmi, ma mi vado
convincendo che una spada di Damocle si è materializzata sulla vita di
questa amministrazione.
Il voto contrario al rigassificatore, l’annuncio delle linee programmatiche
che il sindaco intende perseguire - che oltretutto sono sostanzialmente
simili a quelle del Presidente della provincia Michele Errico - se hanno
raccolto diffusi plausi e consensi, hanno spiazzato molti centri di potere.
Questo programma, difficile e impervio, se attuato davvero, darebbe un volto
nuovo alla città, creando una economia alternativa a quella che sino a oggi
ha visto la città inseguire le emergenze scandite dall’Enel e dalle varie
crisi dello stabilimento petrolchimico.
Un vero e proprio monopolio sul
territorio. Un monopolio che, è bene rimarcare, oltre che economico è anche
psicologico e sociale. Un potere detenuto prima dalla Montecatini e poi
dall’Enel che per anni hanno stretto in un pugno ciò che di più caro e
sensibile uno possa avere.
Questo pericolo è un motivo sufficiente perché i poteri forti si ribellino e
usino le loro ambigue armi per far cadere un amministratore che
contrariamente alle loro aspettative si è schierato con la città.
Per comprendere come quello del rigassificatore sia un investimento ad
elevato contenuto di … speculazione basta calcolare quanto tempo si discute
su questo e quanto poco invece ci si impegna per altri investimenti come, ad
esempio, quello nel settore aeronautico.
Come, quanti e quali poteri
scendono in campo per difendere un “investimento” che produrrà solo 50-60
posti lavoro e la chimera di un ipotetico indotto.
Se in questo territorio
si fosse realizzato la metà dell’indotto auspicato da decenni a questa
parte, oggi non inseguiremmo alcuna emergenza. Ma tant’è.
Giorgio Sciarra
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