Approfondimenti » 30/11/2004
EcosistemaUrbano: La Città ideale il 100% - Brindisi al 47,6%
Gli abitanti di Lecco possono dirsi fortunati. Ma non è la fortuna che determina il loro primato (62%) nell’11° Rapporto dell’”Ecosistema Urbano” di Legambiente. Si tratta piuttosto di una gestione oculata della cosa pubblica sorretta da un “senso civico” avanzato. Quanto di più lontano dalla nostra realtà meridionale spesso mortificata da una gestione personalistica di interessi pubblici ed accresciuta da una generale mancanza di dinamismo.
In questo gap si riflettono tutti i problemi del sud Italia e della nostra città in particolare. A Brindisi, comunque, le motivazioni del gap sembrano essere state individuate, sia dalle “istituzioni locali” che da quei comuni cittadini che il 27 marzo hanno partecipato ad una delle più grandi manifestazioni popolari che la città ricordi.
Una presa di coscienza che fa ben sperare per il futuro anche se, come denunciato, c'è l'ombra di possibili “tentativi esterni" in grado di “continuare a timonare" questa terra verso lidi "osceni". E fa specie pensare che i traghettatori mancano del fregio dei "gradi di comandante" per poterlo fare.
La ”Città Ideale” è quella che tende al 100%. E' l’obiettivo che dobbiamo fissare per fare di questo territorio “un bel posto in cui vivere”.
Il rapporto dell’”Ecosistema Urbano”, redatto sulla base di questionari ed interviste dirette, effettuati nei 103 comuni capoluogo di provincia, e di altre fonti statistiche, raccoglie ogni anno informazioni su 125 parametri ambientali per un corpus totale di oltre 125mila dati. Questa raccolta viene sintetizzata in 26 diversi indicatori di qualità ambientale riferibili a tre macro-classi:
- indicatori di pressione che misurano il carico generato sull’ambiente dalle attività umane
- indicatori di stato che misurano la qualità dell’ambiente fisico
(smog, inquinamento idrico)
- indicatori di risposta che rendono una misura della qualità delle politiche messe in campo dall’amministrazione pubblica o dalla città più in generale
Gli indicatori di “Ecosistema Urbano” consentono di capire come stia cambiando la gestione ambientale nelle città, dove siano i fattori di carico sull’ambiente, quali siano i punti di crisi della qualità ecologica delle aree urbane.
Scorrendo il rapporto di Legambiente, sembra quanto mai “allarmante” che nonostante un “importante”, meglio dire, “il più importante Polo Energetico a Carbone” e un altrettanto importante “Polo Chimico”, insediati nella realtà di Brindisi, non si abbiano dati sul monitoraggio della qualità dell’aria o comunque a Brindisi non si sia in grado di delineare un quadro attendibile sull’inquinamento prodotto dai diversi insediamenti industriali stanziati da "decenni" nel territorio.
La “capacità di reazione” da parte delle istituzioni si è dimostrata insufficiente, “vista nell’ottica della salute pubblica”. Ma ancor peggio ha fatto in passato buona parte della cittadinanza, non partecipando all’assise pubblica, disinteressandosi spesso della situazione sul territorio.
Da segnalare anche la mancata comunicazione di tutti i dati da parte degli enti preposti: è stata comunicata solo meno della metà dei 125 parametri, il 48,8 (piacerebbe sapere perché…), non contribuendo in maniera sufficiente alla creazione del quadro “reale” dell’ecosistema urbano brindisino.
Rispetto alle altre realtà pugliesi, Bari fa un grande salto in avanti guadagnando 25 posizioni rispetto al 2004, segnando il 37° posto con il 50,3%. Seguono Brindisi e Foggia con il 47,6%, Lecce caduta di ben 18 posizioni, al 74° posto con 45,3% ed infine Taranto all' 83° posto con il 42,2% ed un piccolo incremento di due posizioni.
Grave la indisponibilità di dati sul “Sistema di Monitoraggio Aria”, non si conoscono le concentrazioni di biossido di azoto NO2, Polveri Sottili PM10.
Troppo indietro con la raccolta differenziata che ci vede ad un 3,8%, contro il 51% di Verbania, mentre tanto è il “verde urbano”, che ci vede svettare al 29° posto con 1090,1 mq/ha. Le “palme di Antonino” sono servite. Certo, avrei preferito sapere cosa respiro all’ombra dei palmizi stile Miami-Usa, non potendo confidare sempre nella “tramontana di Windisi”...
Il rapporto afferma quindi che Brindisi è seconda in Puglia, appena sotto la media italiana, meglio di tante realtà meridionali, sempre peggio delle medie città del nord.
Da segnalare comunque che il rapporto non prende in considerazioni i valori sulla qualità dell’aria (perché non disponibili) mentre inserisce le Palme…
Magari è meglio non sapere cosa respiriamo... potremmo sempre allarmarci…
Anche per questo io sabato 4 dicembre ci sono; vivo a Brindisi; Brindisi mi interessa!
Valerio Gatti
|