Approfondimenti » 14/12/2004
Claudio "Lupetto" Malagoli: a Brindisi il ritiro della maglia n°20
Il movimento del tiro sembra "al rallentatore". La palla, fra le sue grandi mani, fluttua nell'aria. Le finte improvvise ne disegnano improbabili traiettorie. Il difensore crede di essere sull'uomo ma i 201 centimetri, le lunghe braccia ed leggero saltino all'indietro al momento del tiro, fanno di Lupetto un "tiratore immarcabile".
Le facce del pubblico: gli occhi sbarrati e la bocca aperta seguono la parabola... un attimo di suspance... il ferro? Un optional... "Ciaff"... la retina è immancabilmente "violentata".
Tutt'altra storia se in A1 ci fossero stati i 3 punti...
Fine anni settanta. Ho 7 anni quando mio padre mi porta a vedere la prima partita di basket al palazzetto di via Ruta. Avevo già visto alcune partite di calcio del Brindisi dove per esultare bisognava attendere il gol. Beh... qui è diverso...
Ma si esulta ad ogni gol? - chiedo.
No, ad ogni canestro - la fulminea risposta.
6 giugno 1980. Si gioca Brindisi - Napoli. Chi vince va in serie A.
Partita punto a punto. Il n°7 allora, Claudio "Lupetto" Malagoli, con i capelli ricci e folti -come un certo Doctor J. stile anni 70- segna da ogni zona del campo.
Nei secondi finali i tiri liberi di Lupetto (ed un canestro di Colonnello) ci spalancano le porte di un sogno: "La serie A".
Il tempo di trasferirsi alla "Nuova Idea", il nuovissimo impianto in contrada Masseriola, ufficialmente capace di 4.500 posti (ma riempito da oltre 5.000 spettatori per tutto il campionato) che ecco scendere dall'alto un Ufo: lampeggiano una lettera ed un numero, la prima lettera ed il primo numero: A1.
E' il massimo... il delirio... Brindisi nell'olimpo del basket.
Claudio Malagoli accende il "faro del sud". Migliaia di appassionati e praticanti; decine di squadre minori; un palazzetto riempito da gente di province limitrofe. Tutti ad assistere alla massima espressione del basket.
Certo cè una società pazza, competente ed appassionata, ci sono anche Howard, Fischetto, Spinosa, Yonakor... poi Natali, Zeno, Grady, Caldwell e tanti altri campioni, ma su tutti si eleva lui: il n°20, Lupetto.
Cecchino infallibile quanto difensore svogliato. Si diverte a stoppare ma lui è quello che guarda la retina e la brucia, quello che ama colpire da lontano... molto lontano. Spesso nessuno va a rimbalzo quando c'è lui al tiro libero. Semplicemente inutile... è canestro.
Sotto di un punto a pochi secondi dalla fine e palla in mano? Nessun problema. Con lui è come depositare i soldi in banca.
Certo, capita anche che le polveri siano bagnate e la palla sembri più grande del canestro, ma di giornate così me ne ricordo poche. E quelle poche sono sempre "perdonate" da un pubblico appassionato e competente come pochi.
Da domenica 12 dicembre 2004 nessuno più potrà scegliere di indossare la maglia n°20. E' il meno che Brindisi potesse fare in onore di un uomo che dimostrava nel basket la sua voglia di vita.
Mario Scotto, allora presidente della Pallacanestro Brindisi, ha voluto ricordare con un video Claudio Malagoli , estraendo delle immagini dall'archivio storico di Puglia Tv.
Le foto sono a cura di Dino Matera.
Ciao lupetto n°20 for ever ...
Ciao Luca...
Valerio Gatti
Foto: Palazzo dello Sport Claudio Malagoli
Foto: Brindisi Ruvo: prima della partita - il pubblico
Foto: ritiro della maglia n°20 di Claudio Malagoli
Foto: Brindisi - Ruvo= la partita
Video: Malagoli Day: Eravamo in 5.000
a cura di Mario Scotto - Puglia Tv
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