Approfondimenti » 19/12/2004
Emilio Bencivenga: Rigassificatore e centrali a carbone
In merito al “contenzioso” tra le associazioni ambientaliste ,(di cui lo scrivente fa parte), e parte del sindacato, nonché di confindustria, circa il rigassificatore e centrali a carbone, mi sia concessa l’opportunità di esprimere alcune considerazioni ed alcune domande su tutto quello che ho letto e sentito fino ad oggi.
E’ stato detto che il rigassificatore porterebbe alla città benessere e posti di lavoro, quantificati nella misura di 250 unità lavorative, (nella fase di costruzione) ma ho anche sentito(vedi trasmissione “Sindachiamo” del 3/12/04) che solo 50 di questi sarebbero certi, mentre il restante
andrebbe a far parte di un teorico quanto improbabile indotto che tra l’altro favorirebbe, come abbiamo già visto in passato, anche assunzioni esterne.
Ma allora non capisco, ha molto senso difendere a spada tratta questo impianto se poi i teorici 4/5 dei posti andrebbero a lavoratori non brindisini? Addirittura stranieri?
Mi risulta inoltre che a regime assicurerebbe solo 40 assunzioni.
Quante di queste ai nostri disoccupati?
Quindi benessere, secondo alcuni, vuol dire installare in città un impianto ad alto rischio di incidente rilevante, (vuoi per il pericolo intrinseco dell’impianto stesso, vuoi perché questo andrebbe ad essere allocato a breve distanza dalla centrale a carbone di Brindisi nord e dall’Enichem) per assicurare la bellezza di 40 posti di lavoro!!!! (più o meno quanti ne aveva promessi Decathlon….. provate a vedere quanti brindisini vi lavorano!!!).
E’ stato detto che il metano che arriverebbe in città potrebbe servire a modificare le due centrali facendole lavorare appunto a gas, ma come lei certamente saprà il carbone costa meno del metano, tanto è vero che Enel ha ribadito più volte l’intenzione di convertire tutte le sue centrali facendole lavorare con il combustibile fossile.
Ricordo inoltre, le dichiarazioni rilasciate dal portavoce di Enel poco tempo fa ad una Tv locale, nel quale dichiarava la volontà della società di far lavorare le proprie centrali al massimo della loro produttività con i minori costi possibili, ergo, tragga lei le conclusioni.
Per quanto mi risulta l’utilizzo del gas avrebbe una destinazione totalmente diversa da quella asserita da alcuni “bene informati”, per esempio potrebbe essere utilizzato come un semplice deposito; perché non provate a chiedere ai sigg. Blair e Berlusconi o magari alla L.N.G.?
Vorrei ricordare inoltre che, in base al protocollo di Kyoto, l’Italia si impegnava a ridurre le emissioni di anidride carbonica del 5% mentre le ha "di fatto" aumentate del 10% e se tanto mi dà tanto, stante la volontà espressa da Enel, non si capisce come sarà possibile mantenere fede
agli impegni assunti a meno che l’Italia non ricorra alle deleghe (meccanismo per cui la quota del 5% sarebbe ceduta ad altro paese dietro lauto pagamento) continuando ad emettere in atmosfera la stessa o magari maggiore quantità di inquinanti.
Durante “l’altra” manifestazione ho notato uno striscione dove comparivano le parole “Sviluppo, Innovazione, Ambiente”.
Credo sia molto difficile sostenere la tesi ambientale quando si appoggia la richiesta di Enel ed Edipower di passare dagli iniziali 2 milioni di tonnellate a ben 15 milioni, come se l’aumento esponenziale del carbone portasse ad un altrettanto esponenziale aumento dei posti di lavoro.
Cosi purtroppo non è , ma allora a chi giova tutto ciò ????
Ai lavoratori non credo, poichè si troverebbero a lavorare in siti dove l’aria pulita sarebbe certamente un optional.
Ai cittadini nemmeno, perché vedrebbero la loro città nonché la salute invasa dal carbone.
Giova, come dicevamo prima solo alle due società energetiche, e viste le abitudini locali, a poche altre persone le quali vedrebbero aumentare i propri profitti a danno della salute dei lavoratori prima e dei cittadini poi.
E’ stato affermato che il Poligono di Punta della Contessa è oramai dimesso da tanti anni.
Niente di più falso, in quanto qualunque pilota, civile o militare Italiano o straniero o comunque qualunque addetto ai lavori sa benissimo che il poligono esiste da tempo immemore, ed è sufficiente consultare le pubblicazioni ufficiali dell’ICAO (International Civil Aviation Organization) per sapere che il poligono in questione è presente ed è attivato periodicamente secondo le esigenze degli enti interessati ad usufruirne.
Il poligono di Punta della Contessa assume un aspetto interessante poiché il sito di Capo Bianco, dove potrebbe sorgere il rigassificatore, verrebbe a cadere a ridosso del poligono stesso e per chi non lo sapesse, in un poligono sono effettuate esercitazioni di tiri a fuoco da parte dell’aviazione militare italiana ed estera.
E’ notizia di pochi giorni addietro, la rottura avvenuta tra due OO.SS.LL. e la CGIL causa diversità di vedute sull’argomento rigassificatore. A mio modesto parere tutto ciò rappresenta un errore poiché come ogni sindacalista sa bene, non è mai proficuo presentarsi al tavolo delle trattative divisi, senza considerare che la CGIL mi è sembrato tra tutti il sindacato più disposto a dialogare in modo costruttivo senza strumentalizzazioni.
L’ultima considerazione la vorrei fare a proposito della manifestazione del 4 Dicembre.
Era molto importante per entrambi i cortei, la partecipazione della società civile.
Ho letto su alcuni giornali che le due manifestazioni sono entrambe riuscite aldilà dei numeri.
Non concordo affatto con tali affermazioni poichè, anche uno spettatore non molto attento avrà notato che la “società civile” era totalmente ( il rapporto era di 10 a 1) dalla parte di coloro che vogliono per Brindisi una sviluppo diverso, migliore e poiché ognuno è artefice del proprio destino, sono certo che i brindisini vorranno esserlo per garantire alle generazioni future una città sicuramente diversa dall’attuale laddove sia possibile lavorare senza accettare compromessi, senza imposizioni dall’alto, garantendo una migliore qualità della vita evitando che le migliori energie vengano disperse altrove.
Emilio Bencivenga
Circolo Hydra Legambiente
|