Approfondimenti » 30/08/2007
"Vado ancora abbasciu..." di Enrico Sierra
Sempre seduto in poltrona e con il pensiero a Brindisi, oggi ripercorro Corso Umberto e Corso Garibaldi per arrivare "abbasciu alla marina", partendo dalla Stazione.
Passo la vecchia GIL, distrutta dal bombardamento del 1941, vado avanti, e, da Via Cirillo, sento un profumino di pane fresco, che se avessimo avuto nel periodo bellico, avremmo fatto pazzie. E' il Forno Ciullo che ci invita.
Andando avanti trovo il Circolo Cittadino, per soli soci VIP, dove si giocava ed il sabato sera si ballava, con il fior fiore della allora societa' brindisina. E, poi la "signuredda", "la greca ", la cartolleria dove comperavamo l'occorente prima di andare a scuola alle "elemenrari Perasso".
Ed ecco Piazza Cairoli, per me una delle piu' belle piazze di Brindisi,e, quando la sera e' illuminata e l'acqua cambia di colore, e' una fantasia d'amore di ricordi ed oggi di nostalgia. Tre cinema vedo a distanza di pochi metri, l'Arena Italia, dove, subito dopo la guerra, gli americani di stanza a Brindisi potevano vedere i film in lingua madre. Il Cinema Grasso, cioe' l'Impero, dove la domenica si andava, scegliendo magari tra una frittella e la visione di un film, perche'
tutti e due erano un lusso che non ci potevamo permettere. E, poi il Tetro Verdi, che oramai vecchio, fu abbattuto per ricostruirlo , nuovo, dopo tanti anni , dietro Piazza Vittoria Era come se ci avessero tolto un pezzo di noi stessi. Il Teatro Verdi era la nostra infanzia.
Io ci andavo spesso, portando con me il caro Lucio Montanile, dopo esserci riposati, (chissa' da quale fatica!) presso il Caffe' Fiamma di Palazzo. Detto fra di noi, non pagavamo perche mio zio Desiderio era il Direttore del Teatro.
Oggi, stando lontano da Brindisi, vedo con nostalgia tanti visi di amici, tanti locali, e li vedo con gli occhi, uguali a quelli, con cui i bambini vedono nelle vetrine i giocattoli in movimento, muovono le mani, ma non possono toccarli.
Fuori dal Teatro Verdi vi era l'edicola dei fratelli Pezzuto, ed oggi , e' rimasto solo Vittorio che vado a trovare nel suo negozio vicino al porto alla fine del Corso Umberto.. Ma, difficilmente posso incontrarlo ,quando vengo a Brindisi, perche' ha lasciato la gestione ai familiari.
Mi viene in mente il negozio di armi di Poti', e di fronte quello di tessuti di Avallone, i cui figlioli erano miei amici, e poi , vedo la merceria di Albina Piliego.
Molti di questi negozi, oggi, non ci sono piu' ed ecco perche ricordare i loro proprietari , vuol dire tornare indietro nel tempo, che non si puo' mai dimenticare.
Ma sono ancora a meta' del viaggio verso la marina, ed incontro i fratelli D'Astore, proprietari di una oreficeria, ancora amici, i fratelli Barcone proprietari della Pasticceria Imperiale, Scarparo, grandi giocatori di tennis, amici cari di mio fratello, e miei, la libreria di Desiderio Libardo, e poi Angelini la latteria che produceva degli ottimi gelati. E, come dimenticare il caro Gianni Savarese, che vado a trovare nel suo negozio, sempre affollato, di ottica e fotografia. Con Gianni abbiamo anche giocato a calcio ed a pallacanestro. E, il negozio di cappelli Sion, Calo' , Mauro,Campobasso e Bucato, Tabaccheria Sion, Calzature Caravaglio. Ma. sono tanti i negozi che portano alla marina, che elencarli tutti, anche se con i loro proprietari c'erano e ci sono grandi vincoli di amicizia, sarei un po lungo e, forse noioso.
Il Corso mi ricorda anche la passeggiata quasi giornaliera dell'allora nostro Arcivescovo, Monsignor Valerio Valeri, accompagnato dal fido segretario Padre Bacci . Un Arcivescovo che era in mezzo ai cittadini.
Ed ecco, sono arrivato a Piazza Vittoria, ed il pensiero va alla Festa di "San Ghiatoru", perche proprio a Piazza Vittoria veniva montato il palco per la Banda, e, la musica era ascoltata attentamente da tutti musicofoli o no.
Giorni indimenticabili quelli della festa. Bancarelle con giocattoli, dolciumi, zucchero filato, palloncini colorati, nuceddi, spassatiempi, castagni di lu previti, e , cupeta, e, tanto struscio.
Era la nostra festa che ci dava tanta allegria. Cosi come allegria ed entusiasmo ci dava la Processione del Corpus Domini con il cavallo parato, che attraversava il Corso, mentre dai balconi stipati di gente piovevano fiori. E, chi vive lontano non puo' dimenticare, ed il ricordo, porta indietro nel tempo con tanta nostalgia.Dopo Piazza Vittoria, io vado avanti verso il porto, incontro il barbiere Pedio, il bazari di Anelli ,il Ristorante Farinola degli amici Ciccio e Pino.
Ed il famoso Caffe' Torino ci invita a prendere "lu Spumoni", ma e'
solo fantasia. E, la profumeria Fugazza, dove mio zio, ogni qual volta veniva da Milano, voleva essere accompagnato per comperare alcune bottigliette del famoso profuno 4711, da portare in regalo al ritorno a casa E, De Bernardi, che oggi vado a trovare ogni qual volta vengo a Brindisi.
E, cosi', passeggiando con la mente, sono arrivato "abbasciu alla marina", percorrendo un itinerario sentimentale dalla Stazione per Corso Umberto, Piazza Vittoria e Corso Gatibaldi. E' quasi sera, mi trovo al Giardinetto, ma, non ci sono i pescatori sulla banchina, ne'
le barche ed i vaporetti. Faccio due passi sulla banchina e vedo piu'
in la il Monumento al Marinaio con la Madonnina, e poi ancora piu' in la la scalinata che porta al Casale, e subito a destra c'era la Villa Aprile, dove a volte facevamo allenamento su un campetto improvvisato con due canestri di fortuna. E, poi ancora avanti si scorge a malapena il Collegio Tommaseo, seminascosto dalle piante.
Ho rivisto la mia Brindisi, ho rivisto tanti negozi, tanti amici.
Sono frastornato, ma felice. Mi sembra di avere sognato, ma sono sveglio, e, so di avere dimenticato tante cose, tanti luoghi, tanti amici. E, penso, e ne sono certo, che li ricordero' tutti, e lo diro'.
Ciao Brindisi
Enrico Sierra
enricosierra@tiscali.it
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