Approfondimenti » 16/01/2005
Dipietrangelo: nuova idea di città e vecchia progettualità
Noto con soddisfazione che la "nuova idea di città" del Sindaco Domenico Mennitti ha fatto propria l'idea di città su cui la vecchia Amministrazione ha lavorato per anni. Il rapporto tra porto-mare-città è stata e rimane l'unica idea valida per un nuovo assetto urbano e urbanistico come condizione per un diverso sviluppo del nostro territorio.
Il piano direzionale presentato dagli architetti catalani altro non è che il lavoro avviato dalla precedente Giunta che aveva costruito i primi collegamenti con i progettisti spagnoli a cui poi è stato affidato il compito di contribuire a ridisegnare Brindisi, a partire da tutte le sue sponde: da Forte a Mare sino alla Zona Industriale.
Non a caso, il Commissario straordinario Bruno Pezzuto portò a compimento le procedure e l'impostazione date per l'utilizzo dei fondi rivenienti dalla delibera Cipe sugli studi di fattibilità e acquisiti dalla precedente Amministrazione. Tale studio è propedeutico alla nascita di una società di trasformazione urbana necessaria per dare attuazione agli interventi previsti.
Ho piena fiducia nella capacità progettuali e nelle scelte proposte dagli architetti spagnoli e, in particolare, da Alfredo Arribas di cui conosco personalmente i meriti professionali e le opere realizzate a Barcellona e in varie parti del mondo.
Quanto ai riconoscimenti di natura politica, non si può dare atto all'Amministrazione di centro-sinistra che ha governato sino al 2003, di aver avviato con successo un processo di trasformazione della città, acquisendo risorse ed individuando progettualità innovative attraverso cui sarà possibile ridisegnare Brindisi, darle un assetto diverso e più rispondente alle esigenze di sprovincializzazione del territorio.
In questa progettualità, vanno inseriti anche gli ingenti finanziamenti della misura 5.1 del Por per i quali, però, si corre il rischio di perderli a causa dei ritardi con cui si sta oggi procedendo all'avvio della fase di canterizzazione degli interventi. Tutto questo avviene mentre negli altri capoluoghi di provincia pugliesi, destinatari di fondi della stessa misura, si notano già gli effetti positivi degli interventi progettati.
Quanto sta accadendo, pertanto, rende ancor più necessario l'avvio di una fase di stretta collaborazoine tra tutte le forze politiche, sociali e professionali, superando la fase di litigiosità che contraddistingue da mesi la vita politica, amministrativa ed economica brindisina. Il tutto partendo da un elemento: la "nuova idea di città" passa attraverso un rapporto proficuo tra il porto, l'area urbana e l'industria che, come dimostrano le prime idee fornite dai progettisti, non solo è praticabile, ma addirittura diventa l'asse su cui costruire lo sviluppo nuovo di Brindisi.
Forzature polemiche e fughe in avanti di soggetti sociali a vario titolo rappresentativi di legittimi ma comunque parziali interessi, costituiscono un freno al pieno dispiegamento delle potenzialità che la città comunque detiene.
Anche alla luce di tale impegnativo sforzo progettuale appare ancora più negativa e insostenibile la scelta del rigassificatore, su cui si sono espressi dopo il voto del giugno scorso gli enti locali.
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