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Isola di G. Sciarra: Parola di Ministro. Un peso, varie misure.



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Isola di G. Sciarra » 17/02/2005

Parola di Ministro. Un peso, varie misure.

Da un ministro della repubblica, espressione del meglio di ciò che si dovrebbe reperire in circolazione, uno si aspetta qualità al di sopra della media (dei politici), coerenza, serietà, impegno.
Alvaro Matteoli, esponente di AN e ministro dell’ambiente, riconosciuto da tutti come politico serio e capace, ha dimostrato almeno in un occasione di non possedere, o almeno di non rammentare l’esistenza, una di queste prerogative. La coerenza.
In una sua recentissima visita al porto di Taranto ragguagliato sulla richiesta di una società spagnola (la Gas Natural) tesa alla costruzione di un terminal di rigassificazione si è lasciato andare a dichiarazioni, legittime sotto l’aspetto formale, ma che non tengono conto di alcuni precedenti.
Il Ministro, commenta, che dal non conoscere nemmeno l’esistenza di questo tipo d’impianto ad accumulare un numero consistente di richieste per la loro costruzione il passo è stato molto breve. E in virtù di tale considerazione il ministro ha rammentato e rimarcato che gli obblighi di legge prevedono una valutazione di impatto ambientale, che lui auspica “seria”, per stabilire se si potrà o meno costruire un impianto del genere a Taranto (e noi diciamo anche a Brindisi e da qualunque altra parte).
Neanche un anno fa lo stesso ministro in una visita preelettorale a Brindisi, per la precisione a Ostuni, tenne una conferenza stampa presso l’Hotel Incanto.
A questa conferenza, mi recai con amici di varie associazioni ambientaliste ed ebbi modo di intervenire rappresentando a Matteoli la nostra posizione, il netto no alla costruzione del rigassificatore e le grandi perplessità per un iter che non aveva tenuto conto di null’altro se non gli interessi della British Gas, della assenza di una valutazione di impatto ambientale, ancorché seria.
Il ministro non dimostrò di essere molto informato sulla questione ma concluse dicendo che se le istituzioni lo avessero richiesto lui avrebbe senz’altro riaperto e rivalutato il “fascicolo” relativo al rigassificatore. Incartammo questo impegno.
L’esito delle elezioni amministrative produsse qualcosa che molti non si sarebbero aspettati. Una posizione di netta chiusura col passato ed con un modo personalistico di gestire le risorse pubbliche. Questo anche grazie ad una forte presa di coscienza dell’opinione pubblica.
Ora al Ministro Matteoli sarebbe il caso di rammentare quella anzidetta prerogativa persa (la coerenza), perché sarebbe proprio il caso che si fosse quanto meno coerenti sia nel mantenimento degli impegni (forse incautamente dati) e nell’applicazione degli obblighi di legge (lui che è ministro dovrebbe vigilare che così avvenga)
Essendo gli obblighi di legge uguali per tutti, e siccome il ministro li raccomanda per Taranto, sorge il dubbio che non sia a conoscenza che per l’impianto proposto a Brindisi si è tranquillamente evitato di applicarli. Ora lo sa, anche perché il suo efficientissimo ufficio stampa gli avrà certo evidenziato le considerazioni del sindaco Domenico Mennitti e del presidente della Provincia di Brindisi Michele Errico su quanto egli ha dichiarato nella sua visita di Taranto. Il far finta di non sapere che a Brindisi s’è fatto a meno di seguire gli obblighi di legge ora sarebbe grave, sarebbe condividere un fatto illecito.
E’ delle ultime ore la notizia che il consiglio regionale, pur con tutte le cautele che il periodo contempla, ha approvato all’unanimità una mozione che prendendo atto dell’incompatibilità del rigassificatore con le ipotesi di sviluppo che autonomamente le amministrazioni locali intendono perseguire, impegna il presidente della regione ad:
a) istituire un tavolo di lavoro tra Regione, Provincia di Brindisi e Comune di Brindisi per esaminare i dati tecnici ed ambientali a supporto delle nuove scelte dei pronunciamenti dei Consigli Provinciale e Comunale;
b) ad informare il Governo nazionale della volontà del Consiglio Provinciale e Comunale di Brindisi e del percorso intrapreso con la Regione
c) a riconsiderare, insieme alla Provincia ed al Comune di Brindisi le scelte adottate per ridefinire un nuovo sviluppo di un territorio che in maniera forse eccessiva si è fatto carico nel corso degli anni di esigenze industriali e produttive di carattere nazionale al tal punto di diventare “area ad alto rischio ambientale”;
d) ad accelerare tutte quelle iniziative necessarie per bonificare e risanare l’area industriale ed il porto di Brindisi;
e) ad utilizzare, d’intesa con il Comune e la Provincia di Brindisi, tutti gli strumenti e le risorse disponibili per venire incontro alle emergenze occupazionali ed ambientali più volte evidenziate per il territorio brindisino.


Un'importante atto politico che, se anche giunto in forte ritardo, ha un forte valore politico. Occorre che sia sfruttato subito e bene e può già produrre nell’immediato effetti positivi.
Quindi, caro Ministro, ora riapra questo benedetto fascicolo, faccia sia che sia ascoltata la volontà del territorio e siano salvaguardati i diritti principali dei cittadini.
Sarebbe ora!

Giorgio Sciarra


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