Brindisi vista da... » 24/02/2005
Marco Sgura
Sono passati quasi due anni dalla prima volta che vi ho scritto.
Ultimamente, leggendo le lettere inviate dai nostri concittadini, ho provato l'irresistibile desiderio di dire la mia su ciò che bisognerebbe fare per far rinascere la nostra città.
Sono d'accordo con tutti che piangersi addosso è inutile, ma ritengo che i rimedi per far sviluppare l'economia del nostro territorio non siano così chiari ed immediati, o forse sono talmente banali e palesi che non li vediamo.
Vi siete mai chiesti perchè a Milano, ad esempio, esistono più di 5000 società di consulenza e servizi? e,...lo sapevate che oltre il 50% delle persone che ci lavorano sono meridionali?
Ma vi siete mai chiesti perchè è proprio a Milano che che c'è una così alta concentrazione di piccole e medie aziende di questo genere?
ebbene, la risposta è semplice: ...perchè a Milano ci sono aziende che possono comprare consulenza e servizi.
I servizi consulenziali vengono acquistati dalle Direzioni Centrali delle aziende. A Milano c'è la più alta concentrazione di Direzioni Centrali.
L'uomo è tale e quale agli animali, si spinge fino al luogo in cui esiste il cibo, ed il cibo, purtroppo è concentrato nel nord Italia.
Detto questo: cosa possiamo fare noi Brindisini, ed in genere noi meridionali per ribaltare una situazione vecchia ormai di secoli?
1) Cominciare a sfruttare meglio e sempre di più quelle poche risorse territoriali che abbiamo: turismo e agricoltura in primis e qui occorrerebbe un pesante intervento politico per far smantellare tutte quelle aziende che anzichè aiutare la nostra economia la affossano sempre di più. Un esempio potrebbe essere dato dalla riconversione della centrale Enel a carbone in
centrale Eolica o Solare, visto che il vento ed il sole che abbiamo noi i milanesi se lo scordano.
2) Riappropriarci del territorio che i militari ci hanno tolto (marina militare e aviazione) e riconvertire tutte quelle zone, una volta eliminato il petrolio, in zone turistiche. Se pensate a Rimini o a Riccione, vi potete rendere conto di quanto siamo fessi.
3) Attirare le sedi delle grosse aziende italiane ed estere (vedi il caso Irlanda) con un programma di incentivi regionali, provinciali e comunali. L'indotto, ossia le piccole e medie aziende di servizi, nascerebbero come funghi in un rapporto di 1 a 10.
4) Va bene per l'università, ma che nascano facoltà che possano sfornare laureati da poter riutilizzare sul nostro territorio (es. Ingegneria Navale, Scienze dell'Alimentazione, Agraria, Scienze Turistiche eccetera eccetera eccetera).
Insomma ancora una volta la questione è meramente politica, per cui o si comincia a fare politica per il bene comune o rimarremo sempre più indietro e, mentre noi oggi ci piangiamo addosso, domani i nostri figli parleranno in milanese, in torinese, in veronese ecc.
Vi ringrazio per lo sfogo, ma vorrei che non rimanesse tale e che potesse portare a riunire persone che la pensano come me e che sarebbero disposte davvero a darsi da fare per cambiare le cose.
Marco Sgura
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