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Stelle e Strisce: Giovanni Paolo II e gli U.S.A.



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Stelle e Strisce » 05/04/2005

Giovanni Paolo II e gli U.S.A.

Ho sempre pensato che ci sono due maniere di vivere la propria religione, il proprio credo. La prima è quella di attenersi scrupolosamente agli ordini, alle regole, alle leggi che governano la propria religione senza eccezioni.
La seconda invece ha un atteggiamento più folcloristico, più liberale ma spesso anche più vero e più sentito, perchè più libero ed indipendente. Questi due diversi atteggiamenti di fronte alla religione vengono ad essere geograficamente riconosciuti ed inquadrati il primo nel mondo anglo-sassone ed il secondo in quello latino ( con le dovute eccezioni, ovviamente).
Gli Stati Uniti che sono stati plasmati religiosamente dall’estremismo dei pellegrini anglo-sassoni, ovviamente vivono la loro religiosità con molto rigore, con la sola eccezione degli immigrati dall’america latina che ovviamente appartengono al secondo gruppo.
Lo scontro tra conservatori e liberali all’interno della Chiesa cattolica, come di altre Chiese è molto sentito ed ha radici molto profonde.
Temi come l’aborto, il celibato per i preti, il sacerdozio per le donne, la contraccezione sono origine non solo di dicussione e dibattito ma di vero e puro scontro dal Concilio Vaticano Secondo degli anni 60’ in poi, dove si delineò con chiarezza la politica in materia.
Molti preti cattolici americani negli anni 60’, che speravano di poter abbandonare il celibato come i colleghi protestanti, si videro costretti invece ad abbandonare definitivamente la Chiesa cattolica e da quel momento la difficoltà di reperire nuovi sacerdoti è sempre all’ordine del giorno.
Non è un caso che se la popolazione cattolica americana ha perso circa 15.000 preti durante il solo pontificato di Giovanni Paolo II, la comunità dei diaconi è cresciuta esponenzialmente passando dai 900 del 1975 ai 14000 del 2004.
La forza ed il carisma di Giovanni Paolo II hanno avuto certo un impatto molto forte anche sulla popolazione americana. La sua battaglia contro il comunismo in difesa delle libertà, lo fece diventare amico dei potenti americani in un istante. L’amicizia tra il Papa e Ronald Reagan sembra andare oltre il semplice protocollo diplomatico.
Ho ascoltato l’intervista a Nancy Reagan, moglie del defunto presidente americano, che ricordava i numerosissimi e cordialissimi incontri tra i due e l’amicizia che nè scaturi. Nancy Reagan ricordava come i due uomini fossero simili e come avessero avuto simili esperienze di vita. Entrambi attori (Karol Wojtyla da giovane amava recitare in teatro), entrambi seriamente feriti in un attentato nel 1981, entrambi morti a pochi mesi di distanza, entrambi uomini di spirito.
Non so quanto spiritoso fosse Ronnie Reagan, come affettuosamente viene ricordato dalla moglie, ma sicuramente spiritoso ed informale in molte circostanze fu Giovanni Paolo II. Nella sua prima visita negli Stati Uniti nel 1979 al Madison Square Garden di New York una folla festante lo accolse con la musica tratta dal film “Rocky”.
Poco spirito invece dovette risultare dallo scandalo emerso nel 2002 sugli abusi commessi dai preti nei confronti dei giovani discepoli. Scandalo che fu risolto in molti casi dai vescovi stessi tacitando il tutto e rimuovendo i sacerdoti più compromessi da una parrocchia ad un’altra. Parte della comunità cattolica americana chiese di poter scegliere i propri rappresentanti piu’ eminenti direttamente, ma la Chiesa rispose picche.
Al contrario Giovanni Paolo II ha reagito limitando ulteriormente le decisioni prese a livello nazionale dalle conferenze episcopali, facendo di fatto dipendere quasi tutto dalla volontà di Roma.
L’ala conservatrice americana, che per molti versi sembra più animata dai giovani cattolici che non dagli anziani, avrebbe voluto anche un maggiore rigore.
La Chiesa Cattolica ha inoltre stretto negli ultimi anni molti legami con l’ala più conservatrice del movimento cattolico statunitense ( molti di questi appartenenti all’opus dei) anche per il potere politico ed economico che questi rivestono, segregando ancora di più la voce della parte liberale.
65 milioni di Cattolici è un numero rilevante. L’america più liberale ha tentato di cambiare il gioco, ma la Chiesa, pur facendo molti progressi in questi anni, non ha accettato di cambiare la sua struttura millenaria. Lo scontro forse resterà o forse resterà un solo combattente sul campo per abbandono del suo avversario.
Le difficoltà degli ultimi anni non dovrebbero compromettere il dialogo tra le varie anime della Chiesa. Lo scontro tra le diverse posizioni non dovrebbe mai essere così radicale. Vedere un prete cattolico agitare in aria il contenitore con il feto di una donna, come avviene oggi in America, squalifica non solo la Chiesa ma tutti i principi che possono animare una simile azione.
Se Giovanni Paolo II ha unito il mondo alla Chiesa, il futuro Papa dovrà unire la Chiesa al mondo ....incominciando forse proprio dall’America (senza lasciarsi coinvolgere dal suo conservatorismo).

Gabriele D'Errico
Denver - Colorado

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