Approfondimenti » 01/05/2005
Orgoglio brindisino: la ricerca scientifica condotta a Brindisi da brindisini
Siamo tutti giustamente orgogliosi dei nostri campioni sportivi come della bravissima Flavia Pennetta e delle nostre squadre di basket e di calcio ma la cronaca di questi giorni dà ai brindisini la possibilità di essere orgogliosi anche per un evento inusuale ma non meno importante. La presentazione a Roma dei risultati di una ricerca scientifica in campo biomedico condotta da un medico brindisino con la sua equipe dell’ospedale Perrino. Si tratta del dottor Giuseppe Latini e dei suoi collaboratori nel reparto di neonatologia.
La ricerca riguarda un plasticizzante, una sostanza che conferisce alla plastica proprietà elastiche, privo di tossicità per l’uomo e quindi impiegabile negli oggetti che vengono a contatto soprattutto con i bambini. Qualche anno fa la stampa aveva riportato i risultati di una ricerca dello stesso Latini riguardante altri plasticizzanti, gli ftalati, largamente impiegati nella plastica del tipo PVC ma tossici per l’uomo.
Quello che i brindisini forse non sanno è che questo nostro concittadino da molti anni è impegnato in attività di ricerca biomedica e pubblica i suoi risultati su riviste internazionali tanto da poter vantare una cospicua produzione scientifica consultabile sul sito Internet della biblioteca medica del Governo USA (pubmed.gov) semplicemente inserendo il nome dell’autore (Latini G). Troverà 62 pubblicazioni di cui 40 dal 2003 ad oggi. Credo che neppure un pediatra che lavori in Università possa vantare una simile produzione scientifica. Pubblicare su una rivista scientifica internazionale è, infatti, impresa non facile e richiede che il lavoro presentato sia preliminarmente valutato da esperti del settore molto qualificati e sempre ignoti al ricercatore che presenta l’articolo.
E’ bene non lasciar cadere nel dimenticatoio questa interessante esperienza di ricerca scientifica applicata soprattutto in un momento in cui si parla con insistenza a Brindisi di Università e di Ricerca. Gli esempi trascinano e quelli buoni vanno valorizzati ed additati ai giovani che vogliano fare ricerca nella loro terra. Si fa bene a conferire onorificenze ai brindisini che si sono affermati nella professione fuori dalla loro terra, ma si farebbe bene a fare altrettanto e forse di più per quelli che raggiungono questi obiettivi rimanendo a Brindisi e superando sicuramente ostacoli maggiori di quelli che è necessario superare in realtà più ricche e più attente della nostra alla ricerca scientifica. Per fare ricerca ci vogliono buone idee ma anche finanziamenti. Le buone idee possono diventare innovazione e lavoro.
Non sfuggano agli enti locali questi esempi e queste possibilità di crescita insite nella ricerca, cerchino di sostenere chi vuole fare e fa ricerca biomedica nella nostra terra: ne deriveranno benefici concreti per tutti, soprattutto per gli ammalati.
Maurizio Portaluri
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