Stelle e Strisce » 31/05/2005
In Vino Veritas
Ho incominciato il corso per sommelier. Era una idea che avevo in mente già da qualche tempo e finalmente la vedo realizzarsi qui in America.
Ogni domenica per 5 ore di fila imparo a “leggere” il vino, a stapparlo, a servirlo.
Claude, il mio professore, è un uomo paffuto e rotondo e nella sua barba bianca sembra impersonificare Bacco. Ci spiega come il vino sia diventato un elemento di moda negli Stati Uniti grazie anche al film Sideways, anche se il rapporto che gli Americani hanno con il vino è ancora legato al rapporto sospettoso che hanno con l’alcol in generale. In Europa invece il vino è da sempre un elemento essenziale della tavola.
Nell’intervallo Claude è evidentemente curioso di conoscere la mia storia. Gli spiego che da ragazzo, durante la vendemmia, lavoravo in una cantina. Per quanto il mio compito fosse solo quello di pesare i camion carichi di uva e di prendere la gradazione del mosto, vivere le prime fasi della trasformazione era particolarmente eccitante.
Da italiano non ricordo il momento in cui ho incominciato a bere vino. Il vino è stato sempre sulla nostra tavola. Magari da bambino la mamma lo miscelava con l’acqua, ma la nonna ti riempiva il bicchiere solo di vino perchè eri gia un uomo anche se avevi solo 10 anni. Non credo di aver subito danni permanenti da questo rapporto prematuro con il vino....anzi credo che in una maniera o in un’altra abbia formato in me un rispetto verso questa bevanda maggiore che verso le altre bevande alcoliche, forse perchè ha rappresentato inconsciamente la famiglia, la tavola, l’unione.
In America invece il proibizionismo, che voleva porre fine al consumo eccessivo e smodato di alcol della enorme massa eterogenea di immigrati, è stata la causa prima di questo rapporto contrastato.
Il 21imo emendamento alla costituzione del 1933 pose fine al proibizionismo dando però legittimità ai vari Stati di decidere autonomamente sulla importazione e distribuzione di alcolici. Questo ha creato una situazione quantomeno paradossale che si è protratta fino ad oggi.
Molti Stati infatti proibiscono l’importazione diretta di alcolici da altri Stati, obbligando in questo modo i produttori a passare attraverso un importatore/distributore con conseguente ricarico sul prezzo.
La corte degli Stati Uniti qualche giorno fa ha accolto per la prima volta la richiesta di un produttore riconoscendo la base incostituzionale di questo emendamento che non solo limita il libero mercato, ma anche il libero movimento delle merci all’interno dell’unione.
I piccoli produttori, che fino ad adesso sono risultati i più penalizzati da questa legge, potrebbero finalmente vendere direttamente i loro prodotti in tutti gli Stati senza passare da un grossista e magari utilizzando internet per la vendita diretta.
La California che qualche decennio fa produceva solo vino dozzinale oggi produce bottiglie di eccezzionale valore.
Poi c’e’ l’Austalia, la Nuova Zelanda, il Cile, la Russia e perfino il Sud Africa.....il vino non parla più solo francese o italiano.
Gabriele D'Errico
Denver - Usa
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