Approfondimenti » 06/07/2005
Edipower: la guerra dei pupazzi
La vicenda Edipower, con la notizia del probabile riavvio della produzione, si avvia ad una conclusione che soddisfa tutti: gli enti locali che si sono prodigati a ricercare una soluzione che contemperasse la normativa ambientale con il diritto al lavoro; l’azienda che può riprogrammare la piena operatività dello stabilimento energetico; i lavoratori che vedono annientarsi lo spauracchio della cassa integrazione.
Nei giorni scorsi la sacrosanta protesta dei lavoratori Edipower, che dal presidio dei cancelli dell’azienda è passata al blocco del nastro trasportatore che rifornisce la centrale di Cerano, non ha mancato di innescare tensione e nervosismo.
La stessa Enel, tramite una nota stampa aveva preannunciato le pesanti ripercussioni che il blocco dell’attività di Cerano avrebbe causato sul sistema energetico nazionale. Duro lavoro anche per gli uomini della questura di Brindisi il cui operato è stato orientato a vigilare su una situazione potenzialmente esplosiva ed a placare gli stati d'animo comprensibilmente esagitati.
Un dimostrazione della tensione raggiunta ce la offre un giocoso comunicato inviato da un sindacalista al nostro indirizzo di posta elettronica.
Crediamo sia opportuno pubblicarla integralmente senza ulteriori commenti se non quello che rinviene dalla considerazione che "per fortuna la situazione sta per trovare una soddisfacente via d'uscita".
BRILLANTE OPERAZIONE DELLA POLIZIA DI STATO DI BRINDISI.
"Questa notte, nella zona industriale, nei pressi di Costa Morena, e’ stato tratto in arresto un pupazzo guastatore.
Il pupazzo risponde al nome di Askarel e faceva parte di una nutrita squadra di pupazzi che intendeva sabotare il nastro trasportatore dell’Enel produzione di Cerano.
Pare che gli stessi fossero stati assoldati dai lavoratori di Edipower che da giorni stanno manifestando per difendere il proprio posto di lavoro.
Il pronto intervento della pattuglia della Polizia ha evitato il sabotaggio consentendo all’enel di continuare a scaricare il carbone destinato alla centrale di Cerano.
Askarel e’ stato condotto presso la locale questura dove e’ stato sottoposto ad un lungo interrogatorio ma, ci comunicano dalla questura di Brindisi che Askarel non collabora e ha deciso di avvalersi della facolta’ di non rispondere.
Al momento sono ricercati gli altri componenti della banda che sono stati avvistati appesi alla balaustra del nastro.
I manifestanti hanno chiesto l’immediato rilascio di askarel al grido di “askarel libero!!”
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