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Approfondimenti: I love Brindisi. Di Aldo Leo



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Approfondimenti » 05/08/2005

I love Brindisi. Di Aldo Leo

E' da qualche tempo che seguo e leggo con una certa attenzione le considerazioni che vengono fatte da tutte le persone che in vario modo (sfogandosi, criticando ed a volte proponendo) esprimono valutazioni, giudizi e prospettano soluzioni a problemi più o meno importanti della vita socio economica di Brindisi.
Credo (o almeno spero) che tutti coloro che contribuiscono al dibattito sulla città, sulla cittadinanza e sulle scelte e sull'operato degli Amministratori soprattutto locali, siano mossi da un sentimento di grande sensibilità e soprattutto grande affetto nei confronti di quella che è la nostra città (io ci sono nato, vissuto fino all'età di 19 anni e sono felice e contento di tornarci spesso).
Detto questo, Vorrei farvi notare, prima di tutto, che siamo in tanti a essere interessati affinchè la città emerga da uno stato di torpore o di dormiveglia nel quale o si fanno brutti sogni o si sogna di assistere alla grande svolta e si immaginano, amministratori locali capaci ed onesti, insediamenti produttivi e commerciali compatibili con le risorse naturali del territorio, spiagge e luoghi attrezzati per il turismo e quindi una città in crescità e pronta a cogliere le opportunità più svariate e a promuovere iniziative sociali, culturali ed imprenditoriali.
Qualunque sia il proprio punto di vista o il sogno descritto, spaziando nelle rubriche "Approfondimenti" e "Ti Dico la Mia" prevale un certo disappunto e quasi una certa rassegnazione al sogno che, quando svanisce, finisce sempre col mostrare una realtà diversa rispetto a quella che vorremmo.
Nel cercare di non essere ripetitivo e soprattutto vedendo (o cercando di vedere) le cose dal di fuori devo ammettere che molte delle cose lette sono ben dette ed a volte rappresentate con grande competenza e precisione. Ma tutto questo non basta per ribaltare una situazione che è sicuramente frutto di antiche scelte e di logiche coservatrici e miopi che a mio parere tuttora mantengono il potere economico della città nelle mani di quelle classi sociali (amministratori locali, imprenditori, commercianti, professionisti etc.) che non hanno alcun interesse o stimolo a fare andare le cose diversamente ma, quello che a mio parere è più grave, non sono mai mossi, nelle loro iniziative da vero amore per la città (dove alcuni non sono d'altronde nemmeno nati o vissuti) e non apprezzano e percepiscono l'orgoglio vero di essere parte attiva per lo sviluppo di Brindisi.
Non che tutti gli altri siano esenti da "colpe" ognuno deve fare la propria parte ed anche i semplici cittadini (che sono quelli che poi votano e scelgono i loro amministratori), come avviene o dovrebbe avvenire in un qualsiasi contesto sociale predisposto al dibattito ed al più ampio e costruttivo confronto, dovrebbero mostrare interesse per le sorti e le vicende della comunità in cui si vive stimolando tutte le componenti deputate a prendere le decisioni, a fare scelte destinate a creare sviluppo ed a distribuire con maggiore equilibrio il conseguente maggior reddito prodotto.
Il concetto comune sul quale occorre che tutti convergano con il massimo impegno (credo che chiunque, politico, imprenditore, cittadino che sia, dovrebbe una volta per tutte spogliarsi di pregiudizi ed interessi personali) è individuare la linea d'azione (es. sviluppo sostenibile del territorio attraverso la salvaguardia dei livelli produttivi ed occupazionali attuali e individuazione di settori quali quello turistico ed agricolo che sicuramente hanno elevati margini di crescita) che una volta condivisa debba essere supportata da un programma così strutturato:
- messa a punto di un quadro conoscitivo dettagliato della situazione socio-economica attuale della città con particolare riferimento ai dati demografici ed occupazionali, alla dotazione infrastrutturale, ed alla caratterizzazione delle attività produttive (industriali, artigianali, commerciali, professionali, agricole etc.);
- analisi approfondita (attraverso l'utilizzo di specifici indicatori socio economici ed il confronto con realtà territoriali comparabili) del quadro conoscitivo elaborato ed individuazione delle criticità per ognuno dei settori portanti del sistema economico e produttivo locale;
- definizione, a fronte delle criticità individuate, di un piano di interventi/misure mirati al raggiungimento di obiettivi di breve, medio e lungo termine che permettano l'instaurarsi di una situazione socio-economica permanente ed in linea con livelli medi nazionali ed europei;
- messa a punto del programma finanziario che definisca le risorse economiche ( fabbisogno finanziario) necessarie a garantire la realizzazione degli interventi/misure necessari per il superamento delle criticità riscontrate. Il Programma finanziario dovrà essere completato con l'indicazione della natura della fontedi finaziamento (accensioni di mutui da parte dell'Amministrazione locale, finanziamenti regionali, nazionali e comunitari, project financing ..) nonchè l'indicazione delle priorità e dei tempi di realizzazione.
Il procedimento, sicuramente complesso ed oneroso, prevede inoltre l'istituzione di un adeguato apparato di controllo e verifica (esistono diversi modelli di riferimento) delle proposte progettuali e dei lavori di esecuzione, al fine di evitare lungaggini amministrative e temporali, controversie e soprattutto speculazioni e dispersioni economiche.
Le idee ci sono, ci vogliono uomini decisi, preparati e capaci di organizzare l'apparato complessivo e di reperire, eventualmente formare e gestire le maestranze necessarie alla realizzazione dei singoli progetti e del progetto di sviluppo complessivo.
Occorre agire iniziando con sensibilizzare ed informare (dati alla mano) la popolazione della bontà delle scelte fatte e attivando nel corso dei lavori un processo di comunicazione continuo con tutto il sistema ( istituzioni, stampa, cittadinanza...) coinvolto ed interessato, al fine di creare un clima diffuso di coinvolgimento, cooperazione e fiducia.
Pensate che in questi giorni, lo slogan "I Love Torino" è stato scelto dal sindaco Chiamparino per promuovere l'immagine di Torino nella fase pre e post Olimpiadi Invernali - TO 2006.
Ecco, a coloro che crederanno con ottimismo e fiducia alla realizzazione di un programma sostenibile di sviluppo per Brindisi propongo lo slogan:
I Love Brindisi (si! proprio come I Love N.Y. etc.)

Aldo Leo, brindisino
Funzionario Regione Piemonte


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