Stelle e Strisce » 09/08/2005

Sughero o Sintetico?

E’ un dibattito che sta appassionando gli esperti da un po’ di tempo a questa parte.
Il sughero, l’elemento naturale che viene estratto dalla corteccia del Quaercus Suber, è stato per decenni il compagno preferito delle bottiglie di vino, da quando il monaco Dom Perignon intuì le capacita ermetiche di questo elemento che si comprime e si espande aderendo al collo delle bottiglie con la gentilezza di una ballerina.
Il sughero però ha dei costi di lavorazione molto elevati e l’albero da cui viene “strappato” ogni 9 anni cresce solo nel bacino del mediterraneo.
Il sughero è un elemento vivo e come tale non solo può condizionare il vino fino a dargli quel “sapore di tappo” che più di qualcuno avrà avuto il dispiacere di provare, ma ha anche una vita, e come tutte le cose che hanno una vita, prima o poi è destinato a morire. Quando si stappano i vini più vecchi infatti il tappo tende a rompersi in vari pezzi…..non una bella prospettiva per il povero Sommelier!
Da qualche anno sono stati introdotti sul mercato prodotti alternativi al sughero. L’alternativa ovviamente viene da prodotti che di naturale hanno ben poco.
Tra le varie aziende produttrici c’è la Cellukork che ha inventato un tappo all’apparenza del tutto simile al tappo naturale di sughero, ma che in realtà è fatto di materiale sintetico. I loro concorrenti più prossimi sono quelli della Supreme Corq inc. che, al contrario dei primi, non intendono celare affatto la natura dei propri tappi, offrendo ai clienti colorazioni sgargianti.
Poi c’è anche chi ha deciso di adottare i “tappi a vite” con l’idea che se vanno bene per una bottiglia di whisky, perché non dovrebbero essere altrettanto efficaci nel tappare una bottiglia di vino?
Molti esperti ritengono che non sia solo una questione di stile.
L’idea è stata fino ad adesso che il sughero, per la sua compozione stessa, permetterebbe un minimo passaggio di aria con l’esterno della bottiglia dando al vino la capacità di invecchiare egregiamente e permettendo ai vari elementi di trasformarsi in quell’incredibile bouquet di odori e di sapori propri dei grandi vini. Gli studi più recenti tendono a smentire in parte questa teoria. E’ l’aria contenuta all’interno della bottiglia la vera responsabile della lenta trasformazione di tutti gli elementi del vino. Il tappo di sughero, grazie alla sua struttura molecolare, racchiude al suo interno altra aria che eventualmente sprigiona nel vino, contribuendo forse in parte al processo di invecchiamento.
Si sa le tradizioni sono difficili a morire. E’ difficile convincere l’amante del vino che una bottiglia otturata con un tappo sintetico o ancor peggio con una tappo a vite sia di qualità.
La certezza in questo caso manca. Dovremo attendere ancora qualche anno prima di poter stappare un tappo sintetico di ottimo Pinot Nero della Borgogna e poter verificare se quella bottiglia ha raggiunto lo stesso grado di maturazione e di eccellenza dello stesso vino otturato con il classico tappo di sughero.
Sarà poi comunque una questione di pareri e cosi, come in tutti i casi del genere, non ci sarà una risposta definitiva, ma il dibattito proseguirà e coinvolgerà sempre di più studiosi, accademici e buon gustai.
Alla salute!

Gabriele D'Errico
Denver - Usa

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