Brindisi vista da... » 24/08/2005
Caro Luigi, ti rispondo con una provocazione
Caro Luigi,
Consentimi innanzitutto di rivolgermi a te dandoti del tu data la medesima passione che ci lega per la nostra città.
Inoltre pubblicamente ti ringrazio per la pronta risposta da te datami e pubblicata su questo website.
Nella tua risposta fai riferimento al tessuto politico-economico-sociale di Brindisi e a tutte quelle élites che nel corso degli anni hanno spregiudicatamente agito piu' per i propri interessi che per quelli della collettività e della "res publica" e da questa tua analisi hai tratto delle conclusioni sulle quali mi trovo piu' o meno d'accordo.
Le mie conoscenze limitate sul passato brindisino (vista la mia età - 34 anni) e sulla sua attualità (data la mia lontananza da Brindisi - 14 anni includendo gli anni di Università) non mi consentano di entrare in dettaglio e di analizzare puntualmente il tuo pensiero. Ma prendo atto di esso, ed in parte lo faccio mio, dissentendo pero' solo sulla parte piu' strettamente politica (ossia sull"esenzione da colpe del Partito Comunista brindisino e suoi derivati).
Prendo atto di ciò che tu stesso hai denunciato ossia la partecipazione a scelte scellerate fatte dai tuoi stessi compagni di partito o di sindacato (ahimé - autentico palla al piede della società contemporanea italiana) e prendo per buono cio' che mi dici in merito alla tua persona e alle tue battaglie.
Scusami se la mia introduzione è prolissa ma ho sentito il bisogno di sdoganare la questione da qualsiasi ombrello politico.
Adesso andiamo al punto.
Le questioni portuali e aeroportuali le abbiamo già citate e quindi non mi soffermero' più su di esse; cerchero' quindi di esprimere la mia opinione su quello che tu hai scritto.
Sappiamo bene io e te che i problemi non finiscono con le questione portuali o aeroportuali. Il problema è più ampio e, a mio parere, è legato alla mentalità perdente e "menefreghista" brindisina. Questa mentalità ha prodotto una classe politica inadeguata all'esigenze della città.
Ma ci siamo mai chiesti quali fossero le competenze e le qualità dei nostri candidati alle funzioni pubbliche?
Probabilmente mai nessun brindisino ha fatto un esercizio simile e credetemi non basta essere un notaio stimabile, un avvocato noto o un usciere all'ospedale per essere un ottimo amministratore.
Per prima cosa bisogna avere amore per la "res publica" e poi essere un vero competente. Ma dove trovarle queste eccellenze brindisine, che pur esistono. Possiamo effettuare tale ricerca all'interno dei partiti brindisini? Dubito fortemente; basti pensare al basso e scarso livello culturale presente all'interno dei partiti brindisini (mi domando spesso qual è la recente "intellighentia" partorita da Brindisi a livello politico nazionale negli ultimi anni).
E se tale ricerca la svolgiamo nei sindacati? Neanche a parlarne. Bisogna cercarla altrove; al di fuori degli attuali partiti e delle attuali corporazioni brindisine.
Tu mi dici che le difficoltà portuali e aeroportuali sono anche figlie di decisioni venute dall'alto (Presidente del Consiglio e Presidente della Regione) che hanno "spinto" per Bari a svantaggio del nostra città. Forse è vero ma non riesco a capire perché tali decisioni sono sempre andate a svantaggio di Brindisi e mai ad esempio di Lecce.
Ah si il Salento, la terra che negli ultimi anni registra il maggiore incremento turistico a livello nazionale. Pensando al Salento mi viene in mente la sua splendida costa e non posso esimermi dal paragonarla a quella brindisina; eccezion fatta per Torre Guaceto, anche qui mi vengono in mente solo poche cose! in sequenza le "miservoli" spiagge della Marina, dei Carabinieri, della Polizia, delle Poste, dei Vigili del Fuoco, della Finanza (le ho elencate nell'ordine?); a queste si aggiungano i Lidi di concezione mussoliniana.
Sfido qualsiasi brindisino a trovare un altro posto in Italia con una costa avente simili caratteristiche.
Qualche amministratore ha mai pensato di sollevare il problema e magari dare opportunità a giovani imprenditori di "sfruttare" la costa?
Fatevi una passeggiata per le strade di Lecce, Gallipoli, Otranto e noterete come le città sono vive; tavolini per le strade, gente che passeggia facendo "acquisti" pur andando a piedi! Facciamoci una passeggiata per il nostro corso, vedremo solo desolazione? Per non parlare della banchina portuale, neanche un ristorante con tavolini all'aperto (eccezione fatta per 3 o 4 pub / ristoranti).
Ma torniamo a Lecce. Qualcuno mi spieghi come mai Lecce non abbia subito la pressione espansiva di Bari. Mi direte che Fitto è leccese e che questi ha fatto gli interessi del Salento a discapito di Brindisi … e ci risiamo a piangerci addosso. La verità è che le altre provincie pugliesi riescono ad esprimere rappresentanti validi sia a livello locale che nazionale, mentre Brindisi chi esprime?… i soliti ignoti! Purtroppo, e questa è una mia tesi, Brindisi esprime ciò che si merita perché i politici non sono altro che l'espressione della società cui appartengono. Allora perché non cambiare drasticamente?.
Ed allora vengo al punto e alla mia provocazione: perché non fare di Brindisi una città dipendente dall'amministrazione di Lecce; avremmo tutti da guadagnarci, cittadini in primis.
Il nostro territorio sarebbe finalmente tutelato come di dovere e non resteremmo più a piangerci addosso e a condannare le scelte altrui.
Sempre meglio farsi rappresentare da un Fitto, Poli Bortone, D'Alema, Buttiglione che da quelli che da (...) & Co. Risparmio il Sindaco al quale bisogna dargli l'opportunità di operare serenamente prima di esprimere qualsiasi giudizio politico definititvo attraverso le urne, anche se credo prima o poi sarà lui stesso a lanciare la spugna.
Mi piace l'idea di lanciare un dibattito. A tutto c'è rimedio basta avanzare proposte valide.
Marco Ingrosso
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Risposta di Luigi Gianfreda
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