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Approfondimenti: Legambiente: non esiste solo il rigassificatore



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Approfondimenti » 29/08/2005

Legambiente: non esiste solo il rigassificatore

Legambiente Brindisi, Circolo “Tonino Di Giulio”, ha inviato una lettera aperta al Sindaco in relazione alle ristrutturazioni di edifici in città ed altro, di seguito il testo:

Egr. Sig. Sindaco di Brindisi

L’attenzione che da più parti è stata rivolta alla questione delle politiche energetiche, e l’unità di intenti che si è determinata attorno alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo non deve far passare in second’ordine alcune questioni legate allo sviluppo urbano e alla valorizzazione delle coste.
Quanto sta accadendo nella nostra città sembra riportarci agli anni della peggiore speculazione edilizia. In una fase caratterizzata da un decremento demografico si assiste alla trasformazione della città attraverso demolizioni di caseggiati del settecento e di stabilimenti vinicoli, e alla ricostruzione mediante un’edilizia multipiano del tutto anonima e a volte squallida.
Così si perdono testimonianze architettoniche di indubbio valore culturale e si introducono squilibri legati a densità abitative e di traffico.
Esempi sono via Provinciale S.Vito in cui si sono realizzati edifici che comporteranno l’intasamento della sede viaria, il quartiere Cappuccini, il cui piano di recupero andrebbe rivisto, in cui si stanno cancellando residue case Liberty o villini con orti, il quartiere Casale che – nato con finalità residenziali meno dense – è diventato un anonimo quartiere ad alta densità abitativa.
Lungo via Lata e via Madonna della Scala esistono progetti di ricostruzione di manufatti di impianto sei-settecentesco e residui di case a cannizzo o a corte che, altrove, sarebbero tutelati.
Infine si stanno demolendo due pregevoli stabilimenti vinicoli ottocenteschi; quelli di De Giorgio e di Mastrandrea, in via Appia, in un primo tempo sottoposti a vincolo ai sensi della L.1089/39, che avrebbero potuto essere inglobati in ampliamenti di nuova progettazione. E gli esempi potrebbero continuare.
Tutto ciò fa parte di una politica urbanistica vecchia e del tutto incoerente con la nuova idea di città che si vuole costruire e che guarda anche al suo passato.
La Brindisi città d’acqua ma che ha la terra come rovescio della medaglia deve essere riqualificata attraverso interventi coerenti che puntino ad una qualità complessiva, e non con anonimi e selvaggi accrescimenti di cui non si avverte il bisogno.
Altro discorso si deve fare per la costa nord. Prendendo spunto dalle osservazioni di Ida Santoro, occorre una politica decisa che punti al recupero delle (poche) zone balneabili rimaste libere da concessioni spesso opinabili, da lottizzazioni selvagge (quante di esse abusive?) e da singole abitazioni sorte come funghi sul demanio.
L’intera costa da Punta Penna ad Apani deve essere resa disponibile liberamente alla cittadinanza ed al turismo mediante la creazione di servizi elementari e l’affidamento a cooperative giovanili che ne curino sia l’aspetto che la funzionalità.
Nel nuovo appalto di raccolta degli RSU deve essere compresa anche la costa medesima, affinché non si trasformi in discarica abusiva incoraggiando ulteriori deturpazioni. Infine occorre esercitare un’accurata azione di sorveglianza su eventuali scarichi inquinanti in mare.
Non si tratta di creare complessi residenziali o turistici (i quali peraltro, se armonizzati e compatibili con l’ambiente, potrebbero portare ricchezza), ma di permettere ai brindisini di godere del loro mare liberamente e gratuitamente come è loro diritto.
Come si vede, anche tutto questo è il nuovo modello di sviluppo che noi auspichiamo. Una città che sia anche bella da vedere, in cui passato e presente convivano in armonia, ed una costa che sia godibile da tutti. Legambiente per questo è disponibile per suggerimenti ed osservazioni che possano occorrere.

Cordialmente.

Legambiente Circolo “Tonino Di Giulio”
Il presidente 29/08/05


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