Brindisi vista da... » 12/09/2005
Luigi Gianfreda
Sono molto contento per il fatto che molte persone in questa rubrica esternino la volontà di un impegno civile concreto.
L’aspetto che non condivido è la base ideale di tale azione, che ripeto ancora una volta, è simile all’impostazione politica e ideologica del Movimento dell’Uomo Qualunque, promosso da Giannini subito dopo il secondo conflitto mondiale.
Una base culturale di tipo populistico. E tale atteggiamento politico e culturale non è distante da posizioni politiche di destra.
Quando Marco afferma che sarebbe auspicabile creare un movimento politico che non sia né di destra, né di sinistra, né di centro, non mi trova d’accordo. La politica, infatti, vuol dire scegliere. Prendere delle decisioni. Costruire. Porsi dei fini. E queste scelte non possono essere estranee ad una base culturale e politica. Chi afferma il contrario, come ho detto in precedenza, fa una operazione di speculazione politica.
Io ritengo, che la formazione di liste civiche, che abbiano però un indirizzo politico di base, talvolta sono auspicabili e svolgono una importante funzione quando i contenitori politici esistenti siano incapaci, per ragioni soggettive ed oggettive, di svolgere i propri compiti di istituto. Pensare all’azione politica senza politica mi sembra una assurdità.
Sono, invece, molto interessato alla partecipazione democratica della cittadinanza. Cioè ad un impegno diretto del cittadino in politica, ad una funzione di controllo reale, ad un cambiamento generazionale e sostanziale dell’attuale classe dirigente (non solo politica).
Ognuno, secondo la propria cultura politica, dovrebbe partecipare all’amministrazione della cosa pubblica per migliorare i partiti politici.
Nel mio primo intervento, ho voluto ripercorrere le vicende sociali, politiche ed economiche del nostro territorio, proprio perché da questo escursus sono chiare le responsabilità personali di alcuni figuri brindisini (politici, imprenditori, professionisti e sindacalisti). Oltre ai responsabili di questo disastro ho indicato anche le scelte politiche che hanno determinato questa crisi economica, culturale e sociale.
Ebbene, basterebbe cambiare rotta!
Io che sono un marxista è evidente che ho un’idea di società e di interventi utili per migliorarla. Quello che chiedevo ed auspicavo era un interessamento vivo e vivace da parte dei cittadini alle scelte fondamentali da operarsi.
Per molti anni, in pochissimi, abbiamo cercato di contrastare questo disastro, ma nella apatia generale. Quando, caro Marco, affermavo nel mio precedente intervento che sarei stato anche disponibile a farmi personalmente da parte, cercavo di significare che non avendo interessi personali diretti od indiretti, mi piacerebbe assistere alla nascita e crescita di una nuova classe dirigente più matura e più efficace.
Per il resto, proprio perché sono un marxista, penso che si possa fare attività politica senza sedere su uno scranno del Consiglio Comunale. Forse sarei più incisivo!
Luigi Gianfreda
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