Home | Le notizie | Lo sport | I canali | Le tue foto | Brindisi Links | E-mail |

.Le news di Brundisium.net
.Lo sport: calcio, basket, volley

.I canali di Brundisium.net:

...· Approfondimenti
...· Appuntamenti
...· Arte
...· Beauty & Wellness
...· Brindisi vista da...
...· Cinema
...· Economia
...· Formazione e Lavoro
...· Frequently Asked Questions
...· Isola di G. Sciarra
...· Le tue foto
...· Libri
...· Musica
...· Personaggi
...· Poesia
...· Pubblica utilità
...· Salute
...· Scompartimento
...· Stelle e Strisce
...· Teatro
...· Università
...· Viaggi
...· Video

Brundisium.net
.Ti dico la mia
.Saluti
.La bacheca del calcio
.Il tabellone del basket
.Il muro del volley
.Baci e carezze
.Alma Mater
.La Chat di Brundisium.net
.Indice del sito
.Invia le tue foto
Brundisium.net
Stelle e Strisce: Il grande papocchio economico



Ultime pagine I canali Ricerca

Stelle e Strisce » 04/10/2005

Il grande papocchio economico


Da sinistra: Koizumi, Blair, Bush, Chirac, Berlusconi, Putin, Chretien, Schroeder, il gelga Verhofstaadt, Prodi

Il grande papocchio economico

Siamo ormai da tempo avvezzi all’idea che le economie mondiali siano così interdipendenti che non ci sorprendiamo più di tanto se basta uno scossone in una regione siberiana alla massaia del Wisconsin per cancellare tutti i regali ai nipotini per il prossimo natale.

L’economia mondiale pare che non stia proprio tanto male, se facciamo riferimento almeno ai soli e semplici numeri. La crescita globale è stimata intorno al 4.3% quest’anno, meno dell’anno passato, ma sicuramente non un dato preoccupante. Finchè abbiamo questo dato positivo, non possiamo parlare certo di recessione.
Il problema sta nel vedere come questa crescita stia avvenendo, se in maniera ordinata o disordinata.
L’unico Paese al mondo che spende e spande oltre il dovuto, sono gli Stati Uniti. Gli altri Paesi, chi per un motivo chi per un altro hanno da tempo chiuso l’accesso al portafoglio. Il Giappone che per anni ha prestato soldi all’intero continente asiatico adesso si ritrova con un sistema semi-paralizzato da crediti che difficilmente potranno essere riscossi.
Conseguenza inevitabile: nessun investimento.
L’Europa sta cercando di cambiare un sistema di welfare che non è più sostenibile, ancor meno se si considera che la popolazione europea invecchia molto più di tante altre. Il problema è che i deficit accumulati in questi anni dai vari governi europei sono difficilmente sanabili. La soluzione più ovvia dovrebbe essere quella di innalzare le tasse, ma queste sono già estremamente alte da non poter essere ritoccate all’insù senza creare gravi problemi di natura sociale.

La Cina vende tantissimo all’estero a basso prezzo, ma acquista anche parecchio. L’unico grosso problema è che la domanda interna è ancora bassissima. Negozi enormi che fanno invidia alle grandi mall americane del Midwest, sono spesso deserti. I cittadini cinesi spendono ancora troppo poco.
Il governo cinese invece acquista sul mercato i buoni del tesoro americani in quantità cosi ingenti da possedere gran parte del debito pubblico americano nei suoi forzieri.
Il debito pubblico americano è diventato spaventosamente alto. E forse questo è il dato più preoccupante. 700 miliardi di dollari, pari al 6% del prodotto interno lordo.

Qualcuno dice che paragonato alla vera ricchezza dell’economia statunitense, questo dato è poca cosa. Ma la verità è un altra.
Anche un sistema particolarmente solido come quello americano potrebbe trovarsi in cattive acque se solo il governo cinese, per esempio, smettesse di punto in bianco di acquistare i buoni del tesoro americani. Difficile da poter immaginare una situazione tanto drastica, ma le conseguenze sarebbero ben più difficili per l’economia mondiale di quanto si possa immaginare.
Se anche gli Stati Uniti dovessero ritrovarsi a dover far fronte al proprio debito, la conseguenza sarebbe inevitabilmente l’innalzamento delle tasse per i propri cittadini e sicuramente anche un certo “protezionismo” verso i propri prodotti, che innescherebbe una reazione a catena portando il mondo verso la recessione.
Ecco perchè quando gli organismi economici internazionali segnalano ai governi le situazioni difficili dagli esiti incerti e pericolosi, i politici invece di guardare nel proprio orticello elettorale, dovrebbero essere più coraggiosi e fare scelte anche sofferte, ma che risulterebbero nel lungo periodo quelle più giuste.

I programmi di riduzione delle tasse portati avanti dal governo Bush e dal governo Berlusconi, vanno nella direzione opposta.
Non solo non risolvono il problema ma contribuiscono ad aumentare il deficit nazionale e quindi l’instabilità mondiale.

Gabriele D'Errico
Denver - Usa

Scrivi a Gabriele D'Errico

Leggi gli altri: "Stelle e Strisce".

Leggi gli altri Viaggi


Ultime pagine I canali Ricerca

Rassegna stampa
Brundisium Tv
Sfondi per il desktop
Fiamma - La sala giochi
Brindisi Links


Chi siamo | Contattaci | Credits | Note per gli utenti | Indice del sito | | Brundisium.net in home page