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Salute: Progetto Zorba: i giovani e le droghe a Brindisi



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Salute » 13/10/2005

Progetto Zorba: i giovani e le droghe a Brindisi

Vista la risonanza che le problematiche relative al consumo di sostanze stupefacenti ha assunto negli ultimi giorni a livello nazionale, la Cooperativa Sociale “Solidarietà e Rinnovamento” - Ente Ausiliario della Regione Puglia per gli interventi relativi al contrasto dell’uso e dei danni derivanti dalle sostanze psicotrope - propone una valutazione del fenomeno nel contesto locale ed una sua chiave di lettura.

Gli operatori (sociologi, psicoterapeuti, educatori, operatori di strada), con il progetto “Zorba”, realizzano attività di ricerca-intervento ed animazione sociale nel territorio brindisino, volte a comprendere i parametri valutativi degli adolescenti rispetto all’uso e all’abuso di sostanze psicotrope, le loro motivazioni, la loro percezione del rischio e delle cause, ma anche le sostanze tra loro più diffuse ed i loro stili di comportamento.

L’analisi svolta dagli operatori delinea un primo quadro, anche se non esaustivo, della situazione dei consumi tra gli adolescenti nella provincia.

Dalle affermazioni dei ragazzi si evince in primis che le sostanze sono presenti in molti dei loro luoghi di ritrovo, non escluse scuole e zone limitrofe.

L’uso è prevalentemente saltuario, tende a concentrarsi più nel fine settimana o in situazioni ed eventi particolari legati al divertimento e al loisir. Aumentano le situazioni di consumo in festini organizzati all’interno di abitazioni private. A fronte della diffusione del consumo, diminuisce la dipendenza.

Il giovane consumatore, oggi, è spesso integrato nel contesto sociale e consuma per meglio “performare” il suo ruolo nelle situazioni di socialità.

Il consumo è percepito come non nocivo, di certo non è problematizzato, ma in ogni gruppo di ragazzi in età scolare incontrato durante le attività del progetto, emerge il racconto di coetanei che hanno subito effetti permanenti sull’equilibrio psichico a causa dell’uso di sostanze (in gergo “strippato”).

Come descritto nel sito del progetto (www.progettozorba.it), i cannabinoidi e l’alcool rimangono le sostanze alteranti sicuramente più diffuse tra i giovanissimi.

La percezione della pericolosità di entrambe è molto bassa, sono considerate sullo stesso piano con l’unica differenza di essere l’una legale e l’altra no.

Si è evidenziata inoltre una forte crescita nel territorio del consumo di cocaina, causata probabilmente da una sua maggiore presenza sul mercato nero e indotto da modelli di riferimento del mondo della moda, dello spettacolo e dello sport cui è associata, ma anche, visti i costi, dalla maggiore disponibilità a considerarla come una delle voci di spesa del divertimento e dello stare insieme.

La sostanza che ha caratterizzato gli anni ‘90, pur in maniera limitata nel nostro territorio, sulla scia del movimento house, è stata l’ecstasy e gli ecstasy-like; al consumo delle pasticche era associato il ballo instancabile e la facilità di sentirsi dentro la serata, la situazione, la tribù, con una amplificazione della sfera empatica e relazionale. Oggi assistiamo ad una contrazione di questo movimento e ad appiattimento del consumo di droghe sintetiche, pur rimanendo diffusa tra giovani e giovanissimi.

Tra i consumi di nicchia, si segnalano il popper, un euforizzante abbastanza conosciuto e usato prevalentemente nelle feste private; la Ketamina non è molto conosciuta tra i giovanissimi del nostro territorio, si tratta di un potente anestetico con effetti allucinogeni ad impatto molto forte e prolungato. Le Smart drugs sono sostanze naturali con effetti alteranti di diversa portata, non comprese nelle tabelle della legge 309 del ‘90. La loro scarsa diffusione nella provincia è anche dovuta alla mancanza di smart shop e luoghi di vendita delle stesse. Gli allucinogeni hanno avuto un picco d’uso agli inizi degli anni 90, associati al mondo della psichedelica, il loro consumo è ora molto ridotto.

Dopo molti anni, l’attuale consumo di eroina è in relativa ascesa, è assunta in maniera sporadica e spesso in mix con altre sostanze.

I mix di sostanze, soprattutto con l’alcool, sono molto frequenti. La ricerca, soprattutto in condizioni estreme come possono essere i rave o le serate house, è indirizzata verso lo sballo, inteso come il perseguimento della massima soddisfazione. Questo abbassa moltissimo il livello di percezione del rischio nei confronti di ognuna delle sostanze.
Confondendo e mischiando gli effetti di quanto assunto, possono risentirne, in maniera imprevedibile, attività in cui è richiesta attenzione come la guida o la protezione nei rapporti sessuali.

Un qualsiasi consumatore contemporaneo, difficilmente avrà la percezione di sé come “drogato” o “tossicodipendente”, a causa dell’unicità che ogni percorso individuale assume nel rapporto con le sostanze, della saltuarietà del consumo e della bassa percezione del rischio.

Ciò che rende rischiosa la vita di un adolescente è la conseguenza diretta del suo sentirsi al centro del mondo, ponendosi assai disattento rispetto alla realtà concreta, i cui limiti, quando vengono avvertiti, sono percepiti come soffocanti, e quindi negati e incautamente bypassati.
Saper rischiare è oggi considerata condizione per il successo, che proietta le eventuali conseguenze negative in un domani lontano e, in quanto tale, ritenuto meno probabile. C’è però un diverso grado di vulnerabilità tra gli adolescenti: una diversa capacità di tollerare l’incertezza di sé, i dubbi sul proprio valore, l’esito dello sviluppo del proprio corpo. Si colgono qui le radici affettive delle condotte rischiose.

Si pone l’accento su una sorta di una nuova insicurezza diffusa e l’uso di tecniche, interventi, sostanze può essere associato con maggiore frequenza a questa tendenziale insicurezza ed instabilità ma anche al bisogno di essere sulla scena in certi momenti della vita sociale, dando il massimo o resistendo.
La difficoltà per i ragazzi di focalizzare la propria realizzazione personale a causa del veloce modificarsi della realtà economica e sociale e delle scarse opportunità presenti per soddisfare il percorso del divenire adulti (lavoro, famiglia, stabilità sociale,.etc..), favoriscono una forma di deresponsabilizzazione durante quell’importante fase di sviluppo che è l’adolescenza.
L’indebolimento della percezione del futuro, in questo senso, può spiegare certi atteggiamenti giovanili di noncuranza verso la propria salute.
L’adozione di una razionalità a breve termine è insomma conseguente ad una strategia di adattamento all’incertezza percepita del contesto sociale.

I succitati spunti di analisi e di lettura del contesto giovanile sono basati dall’osservazione, dalle interviste e testimonianze raccolte dagli operatori del progetto “Zorba” tra i giovani della provincia di Brindisi nel corso di incontri effettuati nelle scuole, nei luoghi di ritrovo informali, nei pub, nelle discoteche, nei raduni musicali e nei rave della provincia di Brindisi nel periodo che va da maggio 2003 a agosto 2005.

Progetto “Zorba” – Coordinatore Dott. Maurizio Guadalupi
Web Site Progetto Zorba clicca qui


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