Approfondimenti » 26/06/2003
Dow Chemical: scritta la parola fine
Il
futuro dell’impianto brindisino dell’Mdi, era apparso
chiaro a tutti, oramai da diverso tempo.
Da più parti si diceva che l’impianto in questione
non era più possibile riavviarlo, sia per la grande quantità
di denaro necessaria, sia perché tecnicamente impossibile.
Evidentemente nessuno ci ha voluto credere fino alla fine.
Il risultato delle riunione di oggi, 26/6, presso la task force
della presidenza del consiglio dei ministri, ha fugato ogni
dubbio sulla situazione. L’ing. Lombardi della Dow Chemical,
ha apertamente comunicato ai presenti, che l’impianto
dell’Mdi, verrà del tutto smantellato, anche perché
potrebbe risultare pericoloso.
Peraltro, il professore Ruta, in rappresentanza del ministero
delle attività produttive, ha dichiarato ai presenti
che non era di sua conoscenza l’esistenza di un piano
industriale presentato dal gruppo Radice, così come era
venuto fuori nelle ultime settimane. Insomma una situazione
che seppure la si era intuita ha lasciato a tutti l’amaro
in bocca.
Immediati nel pomeriggio sono arrivati i comunicati stampa,
prima del sindaco Giovanni Antonino, poi del presidente della
provincia, Nicola Frugis.
Il sindaco dichiara che preso atto che fino a dicembre viene
garantito il salario ai dipendenti della Dow, adesso bisogna
guardare al futuro. Noi lo abbiamo detto con chiarezza da settimane,
dice Antonino che per quell’impianto non c’era più
alcuna possibilità, ma c’è stato sempre
qualcuno pronto ad annunciare ulteriori iniziative.
Anche il presidente della provincia, si pronuncia nello stesso
senso, ribadendo che l’assenza di manifestazioni di interesse
aziendale impone ora la necessità di pensare addirittura
alla demolizione degli impianti e al risanamento dell’area
per renderla disponibile ad altre attività di produzione.
Attività che debbono, dice Frugis vedere coinvolti proprio
i lavoratori ex Dow.
Dalla riunione di oggi, si è stabilito di riunire un
tavolo, che si riunirà mercoledì 9 luglio alle
17.00, a cui parteciperanno i rappresentanti della presidenza
del consiglio, dei ministeri delle attività produttive
e del lavoro, della regione puglia, della provincia e del comune.
Il tavolo servirà ad elaborare un pacchetto di proposte
per attuare il risanamento ambientale delle aree interessate
da insediamenti chimici dimessi, per ricollocare i dipendenti
della Dow e per favorire la nascita di nuovi insediamenti produttivi.
Delusione, ovviamente da parte dei lavoratori, così come
da parte delle parti sociali.
È chiaro che si tratta di una perdita quella di oggi,
che anche se nell’aria, lascia comunque l’amaro
in bocca. Anche perché già a partire dal prossimo
9 luglio, il tavolo dovrà verificare le perdite anche
in termini di indotto.
Come è noto infatti, attorno all’impianto dell’Mdi,
lavoravano numerose aziende che davano lavoro a 4 – 500
famiglie.
Una situazione realmente da non sottovalutare, in un tempo in
cui i lavoratori non hanno più la fiducia, che invece
continuano a dimostrare gli enti locali, per le riunioni a Roma.
ELDA DONNICOLA
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