Approfondimenti » 04/11/2005

Rigassificatore: l’urgenza di reagire. Michele Di Schiena

Dopo le note ordinanze cautelari del Consiglio di Stato che per ragioni formali hanno in via provvisoria rimosso gli effetti dei precedenti provvedimenti del TAR di Lecce a seguito dei quali la LNG aveva sospeso le opere di riempimento nello specchio d’acqua antistante Capobianco nel porto di Brindisi, la predetta Società ha ripreso alla grande le attività per realizzare la “colmata” propedeutica alla costruzione del rigassificatore.

Le decisioni di opporsi all’impianto assunte all’unanimità dagli organi deliberativi della Regione Puglia, del Comune e della Provincia di Brindisi, con il sostegno esplicito del Comune e della Provincia di Lecce, non sono valse a fermare la determinazione della società inglese né a indurre il Governo a rivedere un provvedimento autorizzativo rifiutato dalle istituzioni democratiche di una intera regione, così come a nulla sono valse le proteste di massicce manifestazioni popolari culminate col grandioso incontro pubblico tra istituzioni e cittadini svoltosi a Brindisi il 25 luglio scorso.

Quella del rigassificatore è una questione essenzialmente politica che va risolta con le regole della democrazia e nel pieno rispetto delle “autonomie” degli Enti Locali e delle competenze della Regione riconosciute dal Titolo V della Carta costituzionale nel testo recentemente novellato. Ma la “centralità” della via politica non ci fa rimanere indifferenti di fronte agli sviluppi delle tante controversie giudiziarie in corso che dovrebbero concludersi col pieno riconoscimento del diritto delle comunità locali di progettare e realizzare un futuro diverso da quello di un passato politico che ha devastato il territorio provocando una crisi cronica della nostra economia con conseguenze estremamente negative anche sul versante occupazionale.

Certo, potranno essere registrate pronunce più o meno favorevoli in relazione all’oggetto specifico delle singole controversie ma vogliamo credere con tutte le nostre forze che non solo i giudici territorialmente più vicini ma anche quelli più lontani finiranno per cogliere appieno il dramma “storico” del nostro territorio affrontando il merito della questione e facendo tesoro dell’antico monito sintetizzato dal motto “summum ius, summa iniuria”.

Alla provocatoria decisione della LNG di riprendere i lavori le Amministrazioni locali hanno reagito ribadendo la ferma volontà di opporsi in tutti i modi alla costruzione del rigassificatore e lo hanno fatto, durante un incontro appositamente convocato, in perfetta sintonia con tutte le espressioni dell’associazionismo e della cittadinanza attiva che si battono da anni per un nuovo modello di sviluppo e contro un impianto che lo renderebbe impossibile: un fronte quindi di motivata resistenza civile e democratica che farà valere fino in fondo le proprie ragioni.

E lo farà con un continuo riferimento alla mozione-urgente approvata l’estate scorsa all’unanimità dal Consiglio Regionale della Puglia con la quale il Consiglio medesimo impegnava il Presidente della Regione «ad assumere tutte le iniziative finalizzate ad adottare atti formali di annullamento o revoca dei provvedimenti di assenso all’impianto di rigassificazione in precedenza espressi dalla Regione Puglia ovvero a promuovere ogni genere di intervento mirato alla risoluzione delle intese sottoscritte dalla Regione Puglia con lo Stato».

Una mozione questa di decisiva importanza per gli sviluppi della vertenza, un deliberato che ci auguriamo sia quanto prima tradotto negli atti formali e negli interventi indicati nella sua parte dispositiva.

Michele DI SCHIENA

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