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Approfondimenti: Originale, insolito, provocatorio



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Approfondimenti » 11/11/2005

Originale, insolito, provocatorio

“Originale, insolito e quasi provocatorio” è stato definito dallo stesso Pupi Avati l’evento che ieri sera ha consacrato Fasano tra le città capitali della cultura cinematografica italiana, grazie alla presentazione ufficiale del suo nuovo film “La seconda notte di nozze”.
Ed una serata originale ed insolita è stata anche per la delegazione di brundisium.net intervenuta alla conferenza stampa ed alla proiezione della pellicola nel Cinema Teatro Kennedy.
“Originale” per la straordinarietà della scelta del luogo, così diverso dai lussuosi e sontuosi cinema e teatri romani o milanesi, location abituali e quasi d’obbligo per il lancio dei nuovi film: dapprima, nella sala di rappresentanza del Comune di Fasano, una conferenza stampa alla presenza del regista, del fratello produttore e di due interpreti, Angela Luce e Toni Santagata, che hanno fatto la storia del cinema e della canzone italiana. Racconti carichi di suggestioni, ricordi dell’infanzia di Pupi Avati che evocano i colori, gli odori ed i suoni della nostra Puglia. Una promessa ha riportato tutto il cast questa sera qui a Fasano, una promessa che è il ringraziamento per l’ospitalità e la cortesia incontrati da queste parti durante le riprese. Ed avvertiamo l’emozione di guardare negli occhi ed ascoltare il “Maestro” in questo ambiente così familiare e raccolto.
“Insolito” è, poi, ritrovarsi in prima fila al Cinema Kennedy, trepidanti nell’attesa della proiezione, dopo aver colto l’occasione di salutare da vicino anche il Presidente della Regione, intervenuto per l’occasione assieme alle altre autorità locali.
Sarà anch’egli emozionato nel vedere e riconoscere i nostri ulivi ed i muretti a secco sul grande schermo?
Sarà anch’egli orgoglioso di ammirare il nostro mare agitato dal solito vento di tramontana, sullo sfondo del viaggio in automobile di Lilliana Vespero e Nino Ricci verso Fasano?
Avrà chiuso anch’egli gli occhi ed immaginato la dolcezza dello zucchero che Giordano fa cadere a filo sulle mandorle, per prepararne dei confetti per le bomboniere?
Certamente sì! Così come sarà per tutto il pubblico in sala, che testimonia la sua partecipazione con fragori di risate per le disarmanti battute di Antonio Albanese e con espressioni di stupore nel riconoscere gli angoli familiari e gli scorci tipici dei paesini della provincia.
Quando termina il film, soddisfatti ed emozionati ci dirigiamo verso l’uscita, pronti per cogliere ancora uno scatto dei protagonisti dell’evento, per farci autografare il libro appena acquistato da cui Avati ha tratto il soggetto narrativo e per ringraziarlo delle sensazioni che riesce a darci con la sua arte.
Sorridiamo ad Angela Luce, che con difficoltà si riconosce per il trucco accentuato e la scollatura generosa, rispetto alla sua affettuosa interpretazione, nel film, dell’anziana zia tradizionalista e preoccupata per le sorti del nipote.
Così la serata sarebbe conclusa magnificamente…
Ma manca qualcosa e non mi do pace!
Vedo Nichi Vendola fuori dal teatro che saluta e sorride. Mi ricorda uno dei manifesti della sua campagna elettorale per la presidenza della regione. Mi risuona in mente il terzo aggettivo usato dal regista Avati in conferenza stampa qualche ora prima: “Provocatorio”.
Mi avvicino con Maurizio e con affetto e semplicità gli dico:
-“Nichi, non ci abbandonare. Aiutaci! Noi il rigassificatore non lo vogliamo!”
Realizzo, però, immediatamente che la mia richiesta è “provocatoria”. Il Mio Presidente abbassa lo sguardo, imbarazzato, e mi risponde:
“Eh, le cose non stanno bene…questi hanno vinto tutto... e poi la British Gas..”.
Stranamente, non mi manca la faccia tosta e ribatto:
-“Ma allora consegneremo tutti i nostri certificati elettorali! Che senso ha votare per gli enti locali, se poi decide tutto Roma o Londra?!” e resto impietrita e mortificata, perché il Mio Presidente si allontana e mi liquida con un “Vedremo…”
Ho perso tutta la poesia...
La delusione e la rabbia di immaginare, in un domani, un rigassificatore piazzato al centro del meraviglioso porto della mia città ha il sopravvento sull’illusione della rinascita e della valorizzazione delle usanze, delle tradizioni e della cultura del nostro territorio.
Aveva ragione Pupi Avati: è davvero tutto “provocatorio”!

Angela Gatti


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