Libri » 21/11/2005

"Una Lunga Notte D'Estate" di Pietro Scatigna

Spesso chi scrive è obbligato a recensire pubblicazioni solo perchè l'autore ha un nome noto oppure un ottima campagna di marketing alle spalle.
Troppo spesso poi ci si scontra con la pochezza dei contenuti oppure con testi che, pur essendo ben scritti, non riescono a trasmettere ciò che solo la vera arte sa dare: "pure emozioni".
A volte è tutto il contrario.
Pietro Scatigna non si considera un autore ma, con il suo lavoro, riesce a donare sensazioni in chi legge.
Ha un dono particolare: saper esprimere in maniera semplice ed efficace tutte le sensazioni di chi, colpito dalle avversità della vita, riesce a non perdere "Coraggio e Serenità" - come lui stesso ci dice-.
Grande è l'insegnamento che Pietro ci dona e grande merito gli va dato nel voler mettere su carta i suoi pensieri per poi donare la pubblicazione, che sarà pronta tra pochi giorni, a tutte le associazioni che operano nel campo della lotta ai tumori che ne faranno richiesta.
Vi invitiamo nel frattempo a visitare il suo sito www.bestwolf.it
Si potrebbero spendere altre mille parole per presentare quest'opera, ma riteniamo che nulla sia più efficace della prefazione che Pietro ha voluto scrivere .

“A ciascuno di voi, compagni innocenti, di questa avventura così dura”

Tutto cominciò in una spensierata estate vacanziera, quando si è convinti di meritare tutto dalla vita dopo tanti mesi di lavoro.
Una febbre improvvisa, i giorni che passano, i primi accertamenti, l’ospedale e poi ... e poi è come se qualcuno calasse una saracinesca sul tuo futuro. Ho appreso della mia malattia, un carcinoma di origine ignota, rimanendo quasi inebetito in preda ad emozioni tumultuose.
Non restava che prendere coraggio ed affrontare la situazione ben sapendo di dover fare i conti con la propria assoluta ignoranza in materia. Già, perché, per una sorta di atavico tabù, questo tipo di malattie tendiamo a rimuoverle dalla nostra vita e a pensare che non ci debbano mai interessare. Voglio risparmiarvi il racconto delle mie vicissitudini perché non è a questo scopo che nasce questa raccolta di pensieri, vi dico solo che con tanta buona volontà e tante cure a maggio 2003 sembrava che l’incubo fosse finito. Il resto è storia d’oggi con la ricomparsa del problema. Affido alla vostra paziente lettura i miei pensieri nati quasi per caso durante l’ultimo ricovero ospedaliero.
Si sa che di notte in ospedale si dorme poco e si pensa molto, ho cominciato quindi a vivere di notte e soprattutto a scrivere.
Vi offro, quindi, la mia testimonianza su come si può vivere ed affrontare serenamente il cancro. Non deve farci paura: la scienza ha fatto grandi passi e le possibilità di perfetta guarigione sono davvero tante.
In questo lungo periodo di degenza ho avuto modo di maturare positivamente sforzandomi di proiettare tutti i miei desideri verso l’obiettivo finale. Sono nati dei versi nei quali pur toccando con mano il mio stato d’animo potrete cogliere in ciascuno di essi la positività intrinseca. Spero quindi di potervi infondere fiducia invitandovi a spendere le migliori energie continuando ad amare, a sognare, a svolgere, per quanto possibile, una vita normale.
Chi possiede il dono della fede potrà toccare con mano la presenza di Dio, ma tutti possono contare sulle proprie energie e riporre grande fiducia nella medicina.
Una lunga notte d’estate: il titolo è dedicato alle magiche atmosfere che si riescono a creare di notte, ma è anche una metafora dei nostri dolori ben sapendo, e ciò aumenta la nostra fiducia, che
“prima dell’alba c’è sempre la notte”.
Non mi dilungo più di tanto, la mia intrusione nella vostra vita voglio sia lieve.
Abbiamo di fronte un bicchiere colmo a metà: come lo vediamo, mezzo vuoto o mezzo pieno?
Mezzo pieno, ovviamente, e questo penso sia il miglior approccio al problema: affrontarlo con la consapevolezza di poterlo risolvere.
Questo è l’augurio che faccio a ciascuno di voi accompagnandolo con il mio sorriso migliore e con il desiderio di portarvi tanta fortuna.

Pietro