Approfondimenti » 15/12/2005
Caro Presidente Fini, io assessore di AN dico…NO TAV. Di T. Saccomanno
Caro Presidente, non se l’aspettava vero?
Io assessore di un lontano paese di Puglia, che si schiera contro la TAV, o meglio contro la linea ferroviaria ad alta velocità fra Torino e Lione. Già immagino il suo sguardo se ora mi avesse di fronte.
Sarà forse colpa della nostra indomita capacità di non rassegnarsi. Di non rassegnarsi anche quando la Storia tenta in tutti i modi di convincerci che per noi è diverso, che è stato sempre diverso, e che sarà sempre diverso. Che non esisterà mai Cassa per il Mezzogiorno o Banca Meridionale o Fiscalità Agevolata o Regione a Statuto Speciale o Obiettivo che riesca a cambiare per noi le cose.
Noi meridionali che sia la Storia a dircelo potremmo anche accettarlo, ma non potremo mai permettere a nessuno di offenderci, di ridicolizzarci, di sputare nel piatto in cui si mangia, quel piatto che anche i sacrifici di noi gente del Sud contribuiscono a rendere più ricco.
E allora, caro Presidente, fessi no!
Non vogliamo passare per tali. Siamo stanchi di sentir dire, di leggere, di vedere, che la Val di Susa non vuole la TAV.
Ce lo dicono i Sindaci, ce lo dicono i presìdi, ce lo dicono le manifestazioni, ce lo dicono gli “antagonisti”, ce lo dice persino la macchina dei Vigili Urbani di Avigliana che ha invitato la gente del paese a partecipare alla protesta.
E allora non la Polizia, non la forza, non l’obbligo di altro benessere, di altro lavoro, di altra ricchezza, di altre infrastrutture, loro non la vogliono! Evitateci almeno questo, evitateci di guardare inermi la tv, mentre mandiamo le forze dell’ordine, con i “nostri” uomini ad imporgli benessere. Evitateci di vedere il solito “Agnoletto” sacrificale che le prende, a suo dire, di santa ragione per difendere i diritti dei cittadini della valle, quei diritti, gli stessi, che difendiamo anche noi dalla forza, ma dalla forza della disperazione.
Quei diritti che dovrebbero garantire di arrivare in treno da Lecce a Roma in tempi più decenti, di avere una superstrada da Lecce a Taranto, di avere il raddoppio della linea ferroviaria Lecce Bari, di avere insomma non l’alta velocità, ma la discreta vivibilità. Gli ambientalisti francesi iniziarono questa battaglia contro la TAV all’incirca quindici anni fa, ma si convinsero presto che la costruzione di questa opera megagalattica avrebbe rappresentato l’alternativa al trasporto su gomma.
Caspita! Per noi, Presidente, la propongo io l’alternativa, diamogli il rigassificatore della Brindisi LNG!
E prendiamoci, qualche opera faraonica che ci porti lavoro, che ci porti ricchezza, e che ci dia almeno il trasporto su gomma, e le garantisco che non ci sarà bisogno di ricorrere alla forza.
Mi spiace caro Presidente, forse l’avrò fatta arrabbiare.
La immagino fra due cuori: uno che desidera tanto mantenere gli impegni di governo costruendo l’alta velocità fra Torino e Lione, l’altro che desidera mantenere gli impegni con noi gente del Sud, che in Lei abbiamo sempre creduto, difendendo la nostra sensibilità in questi giorni tanto maltrattata.
Allora, se mi permette, le do una mano.
Hanno tanto voluto il Federalismo, ci hanno fatto diventare federalisti, concediamoglielo fino in fondo, facciamoli decidere le loro sorti, diciamo anche noi: “NO TAV”.
Tiberio Saccomanno
Assessore AN Torre S. Susanna
|