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Isola di G. Sciarra: Viva la Lega e la Padania



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Isola di G. Sciarra » 09/01/2006

Viva la Lega e la Padania

Chi pensava che solo gli sceicchi, padroni assoluti dell’instabile medio oriente, potessero essere gli unici a brandire l’arma del ricatto con il loro petrolio, si sbagliava.
Ora il ricatto viene dalla civilissima Russia di Putin nelle cui viscere giacciono enormi giacimenti di gas naturale. L’arma del ricatto, quindi, ora non è solo il petrolio ma anche il gas.
Il ricatto di Putin deve far riflettere maggiormente, poiché lo “zar” russo, non basta che offra le sue dacie -colbacco incluso-, al nostro beneamato Berlusconi; è quanto mai chiaro che se dovrà far vale i propri interessi diventerà più pericoloso di molti sceicchi arabi. Il ricatto nei confronti dell’Ucraina, il cui territorio è attraversato dalla gran parte dei metanodotti diretti nell’Europa occidentale, ci ha fatto provare un “brivido” di freddo e fatto lanciare i nostri politici ed esperti in analisi di ogni genere.
Chi più, ha dato fiato, come direbbe Mike Buongiorno, alle trombe; ma, onestamente, visti i contenuti delle disquisizioni gli strumenti usati sembrano siano stati dei tromboni.
I paesi che non dispongono di materie prime per la produzione energetica o per il riscaldamento domestico sono e saranno perennemente sotto la spada di Damocle del ricatto o dei “capricci” dei paesi produttori. Sia che il combustibile sia petrolio o gas, ma presumibilmente anche carbone e uranio. La dipendenza da un qualcosa ti porta inevitabilmente ad essere più vulnerabile.
L’unica fonte energetica di cui disponiamo in abbondanza, ma che non è sfruttata minimamente per alleggerire tale dipendenza, è il sole che potrebbe fornire energia pulita, illimitata e a bassissimo costo. Certamente questa non può soddisfare del tutto le nostre esigenze, ma certamente un’oculata politica energetica - di risparmio e di incentivazione delle energie rinnovabili - può dare un grosso contributo ai gravi problemi energetici.

Questi avvenimenti dovrebbero far riflettere ed indurre a serie discussioni invece, come si è detto, chi più si è lasciato andare a libere elucubrazioni.
Due di queste mi hanno colpito particolarmente. Una avanzata dal presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, al quale ha risposto a muso duro e in maniera appropriata il sindaco Domenico Mennitti, per cui non vale la pena ritornarci sopra; l’altra elucubrazione è del presidente della Provincia di Varese, il leghista Marco Reguzzoni, che giusto per tener fede all’humus filosofico della sua compagine politica lascia che più di qualche sciocchezza gli esca dalla bocca, anzi dalla penna visto che le immortala in un articolo intitolato "I “signorini” del gas pugliese" pubblicato sul glorioso giornale “La Padania” (per leggerlo clicca qui).

Una cosa si evince con certezza dall’articolo ed è una assoluta ignoranza di ciò che si afferma con tanta saccenteria.
Il leghista Reguzzoni, prima di parlare o di scrivere farebbe bene ad informarsi, ad avere almeno una minima cognizione degli argomenti da trattare. Comprendo che il popolo leghista non va tanto per il sottile: basta che senta parlar male dei meridionali, basta ripetere sino alla noia che il laborioso e ricco popolo della padania è stanco di dissanguarsi per gli altri, che Roma è ladrona e puttanate del genere.
Sono matematicamente convinto che il Reguzzoni, come il Galan, non conoscono neanche geograficamente Brindisi, non sono neppure minimamente informati dei guasti ambientali, delle pesanti conseguenze sulla salute dei cittadini che hanno provocato le cosiddette “opportunità di sviluppo” che hanno propinato le aziende (“Montecatini” in primis), non si ha idea della travagliata situazione socio economica e dei continui ricatti occupazionali cui è sottoposta la città di Brindisi.
Mi meraviglia molto che una persona, se dotata di intelligenza, non si ponga una pur semplice domanda: per quale ragione il sindaco di una città, il presidente di una provincia e quello di una regione si esprimono in maniera univoca nel rifiutare un insediamento del genere? Sono per caso dei folli, o vi sarà qualche motivo degno di essere ponderato?
Chi non si pone questi legittimi interrogativi, ma si lascia andare allo sproloquio non merita alcuna considerazione e non posso che auspicare che non amministri il proprio territorio con tale gravissima superficialità.
Finisco con un invito: informatevi e poi ritornate sull’argomento, solo in quel caso varrà la pena di rispondervi in merito.

Giorgio Sciarra


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