Approfondimenti » 10/02/2006

Brindisi, figlia del sole. Di Ida Santoro

La scorsa estate ho inviato alla stampa una segnalazione sullo stato della nostra costa, con qualche riflessione che si inseriva nel dibattito sul nuovo modello di sviluppo a Brindisi.
Ora la questione “rigassificatore” sembra arenata, o addirittura conclusa, per chi ignora forse la storia della nostra città, salutata dall’Imperatore Federico II figlia del sole, interamente legata al porto e all’acqua, come elemento di vita.
Mi rivolgo a chi crede nell’industrializzazione senza remore come se non ci fossero alternative, ma vuole indurci in fondo a tornare indietro magari ai tempi della malaria, sperando poi che un nuovo re Ferdinando, illuminato, ci riporti al mondo. Perché se le cose stanno così, tanto vale chiuderlo questo porto visto che nessuno potrà più entrarci.
“I russi i russi, gli americani....” il ricatto da ogni parte, ormai tutti ne parlano e noi siamo ancora qui come nel 1800 “abitanti di mente capace ma inclinati e piacenti piuttosto al riposo”.
Evidentemente qualcuno ci vede ancora così, e vede così anche le nostre Istituzioni, vista la poca considerazione che meritano in periodi di democrazia, e non di re e imperatori...
Divagazioni a parte, comunque vadano le cose, spero che non si arenino anche altre iniziative che riguardano il nostro patrimonio ambientale e che non si smetta di pensare ad uno sviluppo diverso, inteso sia in senso economico che culturale e sociale.

A questo proposito vorrei segnalare un comunicato stampa della Regione Puglia del 2 febbraio 2006 riguardante un disegno di legge sulle coste pugliesi, nato da un Tavolo di concertazione sulla difesa del territorio e delle coste tra l’Assessorato Regionale pugliese Trasparenza e Cittadinanza Attiva e Associazioni dei gestori di lidi balneari, Federalberghi, Confcommercio e Confindustria, associazioni ambientaliste WWF, Legambiente e Italia Nostra, ANCI Puglia e UPI, condiviso e partecipato dall’Assessorato Regionale al Turismo.
Il Tavolo si è insediato nel mese di luglio scorso con l’intento di valorizzare il territorio costiero, considerando che la Puglia è costituita da ben 840 km di costa, regolamentando lo sviluppo e la gestione dei lidi per migliorare la fruibilità, garantire la tutela ambientale e ridurre il degrado di molti tratti. Il degrado, situazione a noi molto nota, nati in una città di mare.
Esistono volontà, strumenti e sollecitazioni, da più parti.
Secondo quanto dichiarato dal servizio stampa della Giunta regionale i comuni costieri dovranno elaborare il Piano Coste Comunale per la gestione del demanio marittimo, mentre la Regione si occuperà di pianificazione regionale del territorio, di monitoraggio e di controllo. Sempre che qualcuno non pensi che non ne valga la pena e preferisca invece suggerire un impianto industriale anche lungo la costa nord, magari a ridosso della Riserva di Torre Guaceto.

Clicca qui per il comunicato stampa della Regione Puglia del 2 febbraio

Per altri approfondimenti v. comunicati del 20 luglio e del 18 ottobre 2005.

Ida Santoro