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Teatro: “L’importanza di chiamarsi Ernesto” @ Teatro Impero



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Teatro » 03/03/2006

“L’importanza di chiamarsi Ernesto” @ Teatro Impero

Dopo le rappresentazioni di Mesagne e Cisternino, venerdì 3 marzo, arriva al Teatro Impero di Brindisi (alle ore 21.00) il nuovo spettacolo teatrale realizzato dall’Associazione culturale ed artistica S.M.T.M. – Gruppo Mòtumus di Brindisi, diretta da Maurizio Ciccolella, attore diplomato al Piccolo Teatro di Milano.

Si tratta de “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Oscar Wilde, per la regia di Maurizio Ciccolella, realizzato con il patrocinio del Teatro Pubblico Pugliese e del Comune di Brindisi.

Come la maggior parte degli allestimenti del regista Ciccolella, “L’importanza di chiamarsi Ernesto” è uno spettacolo liberamente tratto dal testo originale, attraverso una vera e propria riscrittura che tuttavia rispetta l’avvicendarsi degli eventi. La forte presa che lo spettacolo ha sul pubblico scaturisce dalla scelta registica di affondare le radici del lavoro nell’agire umano, preso in un tutta la sua contraddittorietà. E’ proprio Oscar Wilde a servire, dietro quella perfetta architettura rappresentata dalla sua “sceneggiatura”, occasioni e situazioni di uomini e donne che agiscono con tutta la loro fragile umanità fino a renderli spesso addirittura comici.
Tra gli attori, oltre alla ormai stabile Sara Bevilacqua, Patrizia Miali, Maria Antonietta Brigante, Mina Perrone e Antonio Stella, quest’ultimo attore e ballerino diplomato presso la prestigiosa scuola di Essen in Germania.
“Antonio è stata una scelta difficile e fortunata – continua Ciccolella – Per la prima volta abbiamo deciso di investire seriamente portando a Brindisi, per un così lungo periodo, un artista professionista. Spero che sia l’inizio di un percorso necessario di arricchimento e integrazione di risorse artistiche così pregevoli”.
E sulla scena, dopo un anno di assenza, torna lo stesso Maurizio Ciccolella in uno dei ruoli maschili protagonisti. “Credo che uno dei temi più importanti – conclude Ciccolella – sia quello dell’identità, del doppio, della metamorfosi. Motivi già trattati in testi di un’importanza mondiale tra cui “Il ritratto di Dorian Gray” dello stesso Wilde, “Il Sosia” di Dostoevskij e “Lo strano caso del dottor Jekyll e mister Hyde” di Stevenson. Ma ne “L’importanza di chiamarsi Ernesto” la doppia personalità viene offerta al pubblico con grande gioco e ironia, tra bugie e scherzi, ma non per questo priva di spessore e originalità”.

L’associazione S.M.T.M. –Gruppo Mòtumus da tre anni lavora con un gruppo fisso di giovani attori, a cui si aggiungono, di volta in volta, attori, musicisti, ballerini provenienti soprattutto dalla regione. Il lavoro di Maurizio Ciccolella, ponendosi come giovane promessa del territorio, ha una forte connotazione di ricerca, pur nel rispetto dell’accademicità della sua formazione. Ricerca che propone nuovi percorsi di messa in scena che si caratterizzano per la forte dinamicità e comunicatività.


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