Cinema » 24/02/2006

"La Terra": proiezione all'Ariston di Mesagne con regista e cast

Ci siamo, venerdi 24 febbraio, in tutte le sale italiane esce il nuovo film del regista pugliese Sergio Rubini.
“La Terra” prodotto da Domenico Procacci per Fandango in collaborazione con Medusa Film e Sky è stato interamente girato l’estate scorsa in puglia, precisamente a Mesagne ed alcune scene a Nardò (Le) e Francavilla Fontana.
Per Fandango ha lavorato l’impresario mesagnese Fabio Marini, che ha curato le location e l’organizzazione in puglia.

Il film ha per protagonisti Fabrizio Bentivoglio, Emilio Solfrizzi, Paolo Briguglia, Massimo Venturiello, lo stesso Sergio Rubini, Claudia Gerini, Giovanna Di Rauso ed Alisa Bistrava.

Da Venerdi 24 Febbraio, in programmazione presso il Cinema Ariston di Mesagne con orari spettacoli alle 18.00, 20.15, 22.30 il costo dei biglietti è di euro 6.00 l’intero e 4.00 il ridotto.

Sabato 25 invece ci sarà la cerimonia di presentazione del film. Alle ore 17.00 presso il Cinema Ariston di Mesagne, organizzato da Fabio Marini e Fandango ci sarà la manifestazione di presentazione del film ai giornalisti ed alla città.
Saranno presenti Sergio Rubini, Fabrizio Bentivoglio, Emilio Solfrizzi, Paolo Briguglia ed il Produttore del film Domenico Procacci.
Alle ore 18.00 seguirà la proiezione del film. Si potrà assistere all’intera manifestazione (cerimonia e film) a normale costo del biglietto d’ingresso (6 euro).

Sinossi
Ritornato nel paese della Puglia dal quale era stato allontanato adolescente a seguito della violenta ribellione al padre-tiranno, LUIGI ( Fabrizio Bentivoglio), ormai maturo professore di filosofia all’università di Milano, si ritrova coinvolto nella torbida atmosfera di un mondo che credeva di essersi lasciato alle spalle per sempre.
Assieme ai suoi fratelli MICHELE (Emilio Solfrizzi), mediocre affarista, e MARIO (Paolo Briguglia), eterno studente impegnato nel volontariato, Luigi cerca inutilmente di convincere il fratellastro ALDO (Massimo Venturiello), violento e donnaiolo come il padre, a vendere un’azienda agricola di famiglia in stato di semi-abbandono.
Riemergono rancori mai sopiti e vecchie ferite che il tempo non ha rimarginato mentre tutti i fratelli in modi diversi sembrano invischiati nella rete con la quale TONINO (Sergio Rubini), sordido usuraio e boss emergente, avvolge l’intero paese.
Un misterioso fatto di sangue durante la lugubre e scenografica processione del Venerdì Santo fa deflagrare il conflitto familiare. I fratelli si sospettano a vicenda dell’omicidio e uno di loro viene accusato e messo alle strette dai carabinieri ma si proclama innocente.
Nel tentativo di stabilire la verità Luigi si trova suo malgrado costretto ad assumere il ruolo di capofamiglia: riscopre così dentro di sé energie nuove ma anche impulsi latenti che aveva sempre creduto di saper dominare; tanto da apparire radicalmente trasformato agli occhi di sua moglie LAURA (Claudia Gerini) sopraggiunta nel frattempo.
Di fronte ai fatti che lo travolgono, il “professore” sentirà vacillare irrimediabilmente il suo senso di giustizia: il soggiorno su quella terra comporterà una definitiva resa dei conti con la famiglia, con la compagna della sua vita e con se stesso.

Note di regia
Con il film precedente mi sembrava che il viaggio a ritroso intrapreso nella mia memoria, nella cultura e tradizione della mia terra d’origine fosse definitivamente terminato.
Evidentemente sbagliavo. Ripenso ad un famoso mnemonista che usava una tecnica molto personale: disponeva le parole dei testi da memorizzare lungo la strada che conduceva a casa. Quella strada era l’unica cosa che ricordasse veramente, ogni minimo dettaglio di quel tragitto era scolpito a fuoco nella sua mente. Così su una panchina collocava una parola, su un ciottolo un’altra, su quel gradino un’altra ancora. E poi sotto quel lampione, accanto a quel ciuffo d’erba…
Io pure mi ritrovo a disporre le mie storie lungo le strade da cui provengo su cui, come se si trattassero di un teatrino, con più facilità riesco a far muovere personaggi e situazioni e - mi sembra - dare loro vita e senso.
Poi i film finiscono e puntualmente mi ritrovo a pensare che se mai ne dovessi fare un altro certamente quello lo girerei a Stoccolma…