Viaggi » 23/02/2006
I Colori di Dublino - Parte I
MEMOIR DI VIAGGIO IN TRE PARTI CON PREAMBOLO DUE TERZINE e POST FAZIONE
Questo, mio lettore,
è un racconto sincero… che ci si veda si’ come siamo.
Semplici naturali consueti… perché è noi stressi che descriviamo…
PREAMBOLO -
La storia sembrava non iniziare nel migliore dei modi…
Secondo una convinzione diffusa nella cultura dominante il fatto di mettere su carta ricordi e memorie consente di esorcizzare quella esperienza, dolorosa o gioiosa che sia.
Non è il mio caso.Scrivo per fissare l’emozione. Fotografare una sensazione…
Ed è importante anche la forma scelta del racconto: forse la parola più giusta per descrivere quello che sto per narrare è “memoir”, la piu’ lieve fra tutte le forme letterarie che un resoconto puo’ assumere.
Poiche’ non è un mero esercizio di solipsismo e coinvolge persone e fatti realmente accaduti, l’autore sa già fin dall’inizio che ci sarà un momento – dopo – in cui i protagonisti dei fatti leggeranno il suo scritto. Per questo, pur essendo leggero – un memoir non è mai “innocuo”… ed è quello che ha la maggiore probabilità di subire ritocchi per ragioni …diplomatiche . Ma tant’è…: si parte.
Ci ritroviamo per l’ennesimo Six Nations, col nostro carico di ansie problemi e stress, ma con l’entusiasmo di sempre e con un equipaggio “diversamente” assortito : da chi era completamente a digiuno di rugby, a chi era completamente a digiuno di inglese, da chi era completamente a digiuno di viaggi e- infine - a chi era completamente a digiuno!
Proprio in senso letterale…
Sinceramente Dublino per fare la dieta è la città piu’ sbagliata del mondo e , caro lettore, lo scoprirai pian piano andando avanti nel racconto se ne avrai la voglia e la pazienza.
Ma, dicevo…
La storia sembrava non iniziare nel migliore dei modi.
Ritornavamo dove tutto ha avuto inizio. Era il 19 marzo 2004.
Diciannove e tre. Eravamo a Dublino.
Un posto mai visto dove ti porta solo la follia di una passione come il rugby…
Un IRLANDA ITALIA finito- manco a farla apposta- 19 a 3 !
In un paese così “mistico” la numerologia avrà un senso? Cmq… ritorniamo in Irlanda…
Ma è necessario dare inizio al racconto.
Si ma … da dove cominciare…
La storia sembrava non iniziare nel migliore dei modi.
Ogni storia che si rispetti dovrebbe cominciare dall’inizio, -ab ovo – dicevano i latini riferendosi all’uovo di Leda posseduta da Giove in forma di cigno, l’uovo da cui nacque Elena, donna di fatale bellezza (quella di Troia!)
… piu’ nota come simbolo “sessuale” per la mia generazione, una sorta di archetipo erotico di noi ex sedicidiciottenni che fummo… di cui tutti – peraltro - volevamo essere figli…
Dunque cominciamo ab ovo, non solo per ragioni cronologiche ma perché alcune volte è giusto “mitizzare le origini”,
come fece Virgilio per Romolo, gli evangelisti con Gesu’, per non parlare di Mussolini Hitler Maometto e Budda.
Mitizziamo perciò con questo “pellegrinaggio” rugbistico le origini della nostra squadra, la Nafta Brindisi…
Nata il 19 marzo in un anonimo pub di Dublino… unendo leggenda metropolitana a fiumi di Guinness, Joice a cene mongole, Mollie Malone ad Irish music del Temple Bar.
Diamo inizio al racconto…
La storia sembrava non iniziare nel migliore dei modi.
Siamo in volo.
Maurizio da quando siamo partiti si è già innamorato tre volte, Giovanni si è perso due volte.
Di fianco si preparano a giocare a scarabeo tra le poltrone … tra amstel e gin tonic…
Un tizio paffuto posizione la prima parola con i suoi tasselli colorati:
SCRUM
Un segno divino? VINCEREMO DI MISCHIA…
Arrivo a Stansted in perfetto orario… ma …
La storia sembrava non iniziare nel migliore dei modi.
PRIMA PARTE -
Mamma mia qua non è cosa , Marammei e a ci no riposa Mannu persu lu bagaglio “ sorry Sir, ci fu uno sbaglio”
“non è giunto in aereoporto”… Vaffanculoachitemorto!
Sembra piu’ una poesia del Sig. Bonaventura, ma insomma… il disastro è compiuto.
Mi hanno smarrito il bagaglio… mi faranno sapere……
Ma non perdiamoci d’animo… prepariamoci ad una “simpatica” e massacrante nottata in aeroporto, visto che l’aereo parte fra cinque ore ed è l’una e un quarto di notte!
Una frugale (tre tramezzini ed un muffin) e veloce cena fa da preambolo ad una notte insonne… per me Maurizio ed Ale.
Perché Giovanni ha croffolato tranquillamente seduto in poltrona sino a mezzora dalla partenza.
Lasciamo Stansted spossati e distrutti dopo un espresso da meno dieci.
Guardo Giovanni fresco come una rosa dopo una “intolettata” ed una colazione al Bar.
Con l’espressione soddisfatta che ha il “viaggiatore” nei confronti del “turista”…
La follia omicida puo’ nascere anche da queste piccole cose… ne sono convinto.
Si parte…
La storia sembrava non iniziare nel migliore dei modi.
In aereo,
dall’alto abbiamo visto il mare e il cielo paurosamente scuri e le case piccole, uguali,.. sembravano tante pecore di un gregge…
Dublino è carina.
Personalmente la conoscevo per esserci stato due anni fa. Da allora non credo sia cambiato molto.
Optiamo per un Bus a due piani per andare verso il centro.
La biglietteria è a bordo dell'autobus: semplice, se non paghi non sali.
Nel tragitto dall’Aereoporto all’Hotel sogno di essere cullato nel mio lettuccio…
…e qualcuno di noi che si mette alla “guida del mezzo”: insomma trattandosi di un “doppio piano” si è sperimentato quanto vicino al naso passino gli alberi a quello del piano superiore.
Ma i guai non finiscono…
La storia sembrava non iniziare nel migliore dei modi.
La nostra prenotazione alberghiera – fatta direttamente sul loro sito internet – non si trova… e la mia copia presumo sia a spasso per l’europa con la mia valigia!!!!!
Riescono a riesumarci una stanza da tre ( con ovvio supplemento!) ma mentre la buona stella sembra girare dalla nostra… terzo intoppo…
La storia sembrava non iniziare nel migliore dei modi.
CARTA DI CREDITO BLOCCATA!
La mia affidabilissima Visa che mi segue ovunque… la mia indistruttibile carta… che ha funzionato ininterrottamente da tre anni fino a due ore fa nell’aereoporto… ha deciso di smetterla di erogare credito al sottoscritto. ORA
Pago cash con tutto o quasi quello che avevo portato con me ed avevo in tasca. Ho gli spiccioli per le birre e il contante di Ale. Meno male.
Si comincia sul serio con una “passeggiata” al centro non senza un full irish breackfast allo Sharon’s…
Almeno il centro , downtown, è rimasto il medesimo: mille visi diversi, mille etnie riconoscibili, mille giovani a lavoro, mille giovani frequentanti corsi universitari e di specializzazione.
A dir la verità c’è posto anche per la gente “anziana”, ben integrata e difficilmente riconoscibile , ma sono i giovani che la fanno da padrone in mezzo alle vie impregnate di odori e vapori di cipolle e “French fries” come in un “immenso Mc Donald”.
A volte ti viene pure il dubbio se quella che vedi è nebbia o il fumo del fritto proveniente dai mille locali.
Quando si parla di Irlanda tutti dicono che è VERDE. Dublino non fa testo.
Dublino di giorno sembra avere due dimensioni: bianco e nero…grigio talvolta. Luce poca e nuvole…tante.
Il colore dominante della sera Dublinese è senza dubbio il giallo: accese le lampade a vapori di mercurio, tutto si condisce con quella luce che sa tanto di limone e vaniglia (ma anche burro e maionese) e che ben si intona con gli odori che ci sono. Ed il giallo delle lampade inorgoglisce anche la birra di quelli che portano i bicchieri e le bottiglie a spasso con loro, incuranti della temperatura (peraltro manco tanto rigida per il periodo …+3°!) e delle magliette a mezze maniche che vestono. Non c’è da capire perché a nessuno viene il mal di gola, nessuno tossisce e tutti hanno, comunque, volti rossi e paonazzi pur vestiti con abiti che noi metteremmo solo in una mattinata estiva (neanche la sera!).
Non c’è voluto molto per capire che “lassù” gli indigeni (ma non solo) bevono molto più birra ed alcool che “noi” acqua.
Del resto , se una pisciata media “italiana” dura dai 10 ai 15 secondi ed una “Irlandese” circa un minuto (sperimentato da Giovanni in uno dei tanti locali che abbiamo visitato), vuol dire che da quelle parti si beve circa 4 volte che da noi.
E non sto a dilungarmi sulla struttura dei cessi per uomini: altezza media da terra circa 40 centimetri, se non sei un cecchino rischi di fartela sui piedi!
Visita al Keogh’s Bar, mitico ed anonimo Pub della zona “Temple” dove si è deciso di dare vita alla Nafta. Foto di rito e lacrime commosse… vabbe’… non esageriamo…
La giornata scorre veloce, si arriva rapidamente alla prima sera con il gruppo alle prese del MONGOLIAN BARBEQUE…
Ameno locale scelto tra i tanti del Temple Bar.
Trattasi – incuriosito lettore – di una esperienza invero interessante ed accattivante, che si sostanzia in una cazzatora di locale dove un enorme piastra metallica di forma semicircolare è resa incandescente dal sottostante barbecue e sul quale due tipi “mongoli” – nel senso di razza- sulla cui maglietta giganteggiava la scritta “Natural Born Griller”pongono ad arrostire tutto il ben didio che hai scelto tua sponte da un variegato buffet di carni vegetables spezie e salse.
Tutto molto buono compreso il dessert – altra leccornia mongola? – delle chewy sweet - caramelle fruttate - a forma di piastra masticabile da sciogliere lentamente in bocca … (ti smontano la mascella ma sono deliziose!) che vagamente ricordavano quelle che vendeva il Napoletano a Piazza San Lorenzo.
Il tutto è stato innaffiato con l’immancabile Guinnes… in quantità industriale.
Al Temple bar ed al Gogarty si continua : birra e IRISH LIVE MUSIC… con inno di Mameli cantato a squarciagola a metà serata…
Entusiasmo alle stelle e mai visto tanti italiani…tutto molto bello… applausi del pubblico…
Le giornate – specie se non dormi un bel po’ - sembrano sempre + lunghe, direttamente proporzionali al male ai piedi e al divertimento. Decidiamo di tornare verso l’albergo.
Grafton St. offriva oggi il suo momento di notturno spettacolo tra mille luci e colori; gente che va, viene... gente che sta, basita, imbambolata, divertita, stupita dalle varieforme artistiche che questo luogo (città è riduttivo) genera nelle persone che lo abitano: burattinai, mimi, musicisti e ammaestratori sono una cosa talmente quotidiana che ti stupisci di come riescano ogni volta a lasciarti a bocca aperta.
L’albergo, nella prima periferia ovest -Park Gate Street-, carino pulito comodo caldo .
BAGAGLIO RITROVATO… e quei pochi soldi che avevo … spesi in mutande e calze… quante birre ci avrei fatto?
Animal
La seconda parte: mercoledi 1/3
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